[color=#800000]Una volta terminata la fase di alloggiamento della cascata di ingranaggi occorreva testare il normale funzionamento della trasmissione alle ruote, dopodiché sono passato al posizionamento del motore. Nelle foto appare una ruota dentata montata sul rotore di ugual misura di quella di rinvio, ma subito dopo aver provato la trasmissione al banco e sulle rotaie mi sono accorto che la velocità della locomotiva era troppo alta, ma, cosa più importante, sorgeva qualche problema allo spunto iniziale, per cui ho optato per un ingranaggio più piccolo al rotore, fermo restando quella di rinvio e i problemi sono spariti. Controllato tutto il meccanismo di motorizzazione sono passato al montaggio degli altri particolari della distribuzione e del biellismo, più o meno come nella precedente realizzazione, apportando qualche modifica sulla base dell’esperienza acquisita. [color=#800000]Nella progettazione della caldaia questa volta ho scelto di usare uno spezzone di tubo da elettricista del diametro 20 mm, come si era accennato negli interventi precedenti, correndandolo di striscioline di plastica da 0,25 mm per riprodurre i cerchi coprigiunti. L’effetto mi sembra ottimale e l’estetica non ne risente. Inoltre l’uso del tubo di plastica (credo ABS) consente di inciderlo a piacimento, specialmente sulla parte posteriore dove era necessario ritagliarne porzioni allo scopo di creare lo spazio utile all’alloggiamento del motore e del castello di ingranaggi. Dalle precedenti foto si può intravvedere la sagomatura della caldaia in funzione dello spazio ricavato. Subito dopo ho riprodotto la carboniera che deve essere solidale con la cabina e la caldaia. La prima in ottone sagomato e saldato, come si vede, seguendo pedissequamente i contorni dettati dalla conformazione della caldaia e a cui l’ho accostata continuamente per saggiarne la perfetta aderenza. Poi ho provveduto a creare la cabina (soprannominata “forno crematorio” per la ristrettezza dello spazio in cui si dovevano muovere macchinista e fuochista) con l’aiuto anche questa volta di una vecchia cabina di locomotiva RR (una 625 rottamata) a cui ho accorciato il frontale e aggiunto il particolare di parete posteriore con fiancate e tetto, per renderla fedele all’originale (plasticard da 1,00 mm). I praticabili laterali sono stati aggiunti in un secondo momento, creando dei supporti con filo di ottone da 1 mm, inseriti nella caldaia e ripiegati di 45 º per alloggiarvi i segmenti di resina zigrinata ritagliati secondo i disegni della macchina. In una di queste foto si può notare la modifica apportata al terzo asse, riguardante l'eliminazione del bordino e lo spostamento del contrappeso, asimmetrico rispetto a quelli degli altri assi. [/color][/color]
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Commento file: Una prova di montaggio provvisorio per il test di compatibilità.

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Commento file: La nuova cabina dove si nota la linea di frattura sull'anteriore per accorciarla.

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Commento file: La carbonaia saldata dopo la sagomatura di due spezzoni di lamierino da 0,25 mm.

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