Secondo me l'azienda e/o il tizio che inventasse un gancio fermodellistico veramente "no problem" varrebbe molto più dell'inventore del DCC,del sound e diavolerie elettroniche varie e non prenderebbe.... le bestemmie di nessuno dei santi del pur ricco calendario attuale...

L'idea mi piace ma dovrei capire dove trovare il filo qui in zona:brico?ferramenta? materiale edile??

Oh, Dario carissimo.

L'ho scritto. Io il materiale, ovvero quel rocchetto, l'ho trovato presso un comunissimo ferramenta. Poi credo che qualcuno ti possa dare indicazioni più precise. Molti modellisti usano filo di acciaio armonico, anche per le prese di corrente sulle ruote delle loco.

Ecco il Piergancio applicato sul frontale realistico di un D 341 Os.Kar, completo degli aggiuntivi occorrenti.
All'altra estremità il locomotore ha il gancio corto Roco e potrebbe essere accoppiato, ad esempio, al D 341 prima serie Os.Kar, che ho, per effettuare una doppia trazione.

(Insisto sul fatto che la forcella non è ancora verniciata di nero e che potrebbe anche essere più sottile)

A me ricorda una graffetta per ufficio aperta e "modulata"...ne ho qui davanti una nera perchè è del tipo rivestita con guaina,tipo filo elettrico(per esempio quello degli scambi Roco per la polarizzazione).

Sparagnini saluti!

No no la cosa può essere molto interessante...........non dovevi spiegare l'accoppiamento con i corti ROCO?

Paz, ciao. Non è che sto centellinando apposta. Ci mancherebbe.

La forcellina che si adatta ai ganci corti Roco devo ancora farla. Ci vuole poco, ma devo trovare il momento adatto.
Vedrai che anche in questo caso la soluzione è semplice semplice. Cercherò di concludere la discussione entro domani.

Mi fa piacere che un'idea tanto semplice, quasi banale stia destando un po' di interesse e sia utile a qualcuno.

Vedi Pierpaolo i forum ed i gruppi-club-associazioni DOVREBBERO servire a questo;in tema di ganci, di cui dicevo per la riunione di domenica pomeriggio qui da me,l'amico si è molto meravigliato della mia disponibilità a dargli dei ganci ad occhiello(bustina col clip compresa),ma secondo me e da quando m'interesso di treni e modelli, lo spirito è questo.Purtroppo,lo ripeto,ancora siamo ai livelli del famoso "club" descritto nell'articolo di Turchi etc etc.Per ME è più utile questo filetto che certi pettegolezzi e ciacole su questo o quel modello,su questa o quella azienda.

Intanto metto altre due foto del 341 seconda serie accoppiato ad un carro merci.

Passiamo alla seconda parte:

uso della forcella con ganci corti Roco

Avevo avuto inizialmente un'altra idea, a questo scopo, ma poi l'ho abbandonata perché inadatta e inaffidabile, così credo di aver trovato la strada giusta (e questa impressione è avvalorata dalle prove fatte col treno in corsa sul plastico).

Nelle due foto che vedete ecco la forcella, per ora realizzata un po' frettolosamente, ma già adatta all'uso.

Attenzione: nel realizzare questa forcella ci sono alcuni punti critici, che andrò a spiegare.
Uno di questi è la piegatura, fatta a forma di ponticello, o di U, che si vede nella parte inferiore della prima foto e nella parte superiore dell'immagine successiva.
Ma ci sono altri elementi da considerare... comunque una cosa alla volta.

La soluzione migliore e più sbrigativa è quella di usare proprio un gancio corto Roco, di quelli che si fissano con un incastro a forma di coda di rondine.

A questo punto avrete già capito tutto.
Però tutta questa discussione, che in fondo è semplice, richiede invece, se si vuole realizzare il Piergancio (come l'ha scherzosamente chiamato Ammiraglio ) un po' di attenzione perché vi ho dato e vi darò (se vi fidate) alcuni suggerimenti indispensabili per la buona riuscita del marchingegno che possiamo applicare sulle testate delle nostre locomotive senza togliere né modificare gli aggiuntivi presenti sul pancone (gancio realistico, accoppiatori pneumatici ecc.)

L'estremità posteriore del gancio, dove è sagomata la presa a coda di rondine va inserita e incastrata nella piccola ansa a forma di U, di cui ho parlato.
Se quest'ansa è stata fatta bene e non è né troppo larga né troppo stretta, trattiene benissimo il gancio che viene incastrato come mostrano le foto.
Tuttavia, per essere più sicuri, suggerisco di fissare il tutto con una goccia di Attack.

Sembra tutto finito, vero?

E invece, in fase di montaggio sulla loco, bisogna stringere, sagomare, piegare la forcella in un modo ben preciso perché altrimenti non si ha la certezza che il convoglio possa marciare senza inconvenienti. E noi lo sgancio improvviso vogliamo evitarlo, vero???

A proposito, avrete notato che il gancio che ho usato è privo del caratteristico codolo, ovvero di quella specie di mezzaluna che pende verso il basso e che serve a sganciare i vagoni. Non c'è una precisa ragione perché nel gancio che ho usato (ho preso il primo che mi è capitato fra le mani) manchi questo particolare. Comunque si tratta di una mancanza di cui ci importa poco, visto che il gancio "tiene" benissimo ugualmente.

Appena posso metto altre foto e ci avvieremo verso la fine della discussione.

Ottimo lavoro Pierpaolo, ben fatto e soprattutto pragmatico!!!

Magari ci sarà bisogno di tests ma comunque è questa l'essenza della nostra passione.

Bravo!

Paz. Ti ringrazio. Ma questa è una discussione semplice semplice di fermodellismo casereccio, alla buona.

Ma se può essere utile...

Avviamoci alle conclusioni.

Ecco di nuovo la 685 che sino ad ora ha fatto da cavia. E' offesa perché sto accoppiando carri merce. Lei vorrebbe solo vetture passeggeri; storce già il... fumaiolo quando la accoppio con qualche spartana Corbellini

Ecco appunto la loco agganciata a un carro merci.

Si nota subito che la distanza tra loco e carro, rispetto alla forcella col rostro, adatta ai ganci ad occhiello, qui è aumentata un po'.
Guardando le foto della forcella avrete notato che la parte inferiore è piegata verso l'interno, cioè verso il pancone. Questo per arretrarre il gancio il più possibile verso il pancone. A questo scopo, la maglia articolata del gancio a imitazione di quello reale è stata sganciata e fatta penzolare verso il basso (come si vede talvolta anche al vero), per far sì che il gancio montato sulla loco interferisca il meno possibile con quello corto montato sulla forcella.
Comunque la distanza fra i respingenti è uguale e persino inferiore a quella di una qualsiasi loco con ganci ad occhiello accoppiata a un carro con ganci ad occhiello. Ho fatto il paragone con una 940 e con la nuova 851. Quindi direi che il gap tra piatto e piatto sia tollerabile (non si può avere tutto! )
Notare che le due anse che si "aggrappano" agli steli dei respingenti sono troppo larghe e vanno ristrette un po'. Reggono bene anche così, ma più aderiscono e si avvolgono agli steli, meno si notano.
Ma ci sono altre cose da dire...