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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa
MessaggioInviato: mercoledì 26 ottobre 2016, 22:30 
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Circa ogni due ore si caricano il o i carri siluro. La carica dura circa un'ora, e la quantità dipende dalla produzione in quel momento.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa
MessaggioInviato: mercoledì 26 ottobre 2016, 22:36 
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il carro siluro viene portato in acciaieria e scaricato nelle siviere. Anche qui, la quantità e la grandezza delle siviere dipende da cosa e da quanto si sta producendo. Di questo passaggio non ho foto, e non me ne hanno fatte fare. La siviera viene portata al convertitore ad ossigeno, per trasformare la ghisa in acciaio. Questa macchina, almeno qui è spaventosa. Veramente enorme, sembra di stare all'inferno e ci sono siviere da 200 ton, che in un ambiente polveroso e caldo, volano come niente fosse...


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa
MessaggioInviato: mercoledì 26 ottobre 2016, 22:40 
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dopo il convertitore si va alla raffinazione, sempre usando le siviere volanti. Mediante uno o più forni ad arco (dipende sempre da che acciao si deve fare) si variano le percentuali di sostanze chimiche della lega


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa
MessaggioInviato: mercoledì 26 ottobre 2016, 22:45 
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Infine, colata. A seconda del prodotto c'è la specifica macchina di colata: continua o verticale, bramme, billete o blumi, ad 1 o più linee di uscita. Le più comuni sono le colate continue bramme, blumi e billette (da cui si ricavano le rotaie).
C'è anche la colata in lingotti ovviamente.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa
MessaggioInviato: mercoledì 26 ottobre 2016, 22:51 
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Per completezza, le rotaie si ottengono per la minazione a caldo di billette. La billetta viene passata più volte in un laminatoio a passaggi multipli fino ad ottenere la forma desiderata. Poi eventualmente trattamenti termici vari, controllo qualità e taglio alla lunghezza desiderata.
Cercando su youtube le parole chiave (in ordine di processo) Blast furnace, Steel Oxygen converter, Continuous casting machine e rail hot rolling mill, si può avere un'idea delle varie macchine.

Finito il rebelotto :D
Ciao
Antonio


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 14:49 
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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 15:26 
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Ciao. E che problema c'è ad essere franchi?
No nessuna foto della cokeria. Ti interessa qualcosa in particolare?

Parli delle torri di raffreddamento della cokeria? Cioè quella parte di impianto che trasforma il carbon fossile in carbon coke? Se si, questa la risposta. Il carbon fossile così come viene estratto non è adatto al processo produttivo poiché contiene troppo zolfo e altre schifezze incompatibili con i metalli. Viene allora cotto nel forno da cokeria. Altra macchina molto grande...tanto per cambiare. All'uscita il coke ha colore rosso acceso e a contatto con l'aria va in combustione. La combustione è appunto bloccata da una bella doccia in torre di raffreddamento, dalla quale si eleva un bel nuvolone di vapore e un po' di fuliggine. Il carbon coke, freddo è molto simile al carbone che porta la befana o santa lucia o san Nicolò. Nero ovviamente


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 15:33 
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Un paio di foto di un forno da cokeria. Ovviamente a seconda del tipo di impianto, della sua produttività e altri fattori, le macchine possono variare per dimensioni e forma, ma la funzione è sempre quella.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 16:36 
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Per sollecitare la curiosità e se possibile la fantasia del modellista, qualche altra foto trovata tempo fa. Tutta roba non mia, scaricata da internet.
Carro siluro ignoto
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Ladle car o pfannenwagen imprecisato
Immagine
Disegnino di analogo ladle car
Immagine

Ciao
Antonio


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 19:47 
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Non ricordo dove, ci dev'essere in giro per la rete una foto presa di tre quarti di un carro siluro (credo belga) che ha il contenitore della ghisa non cilindrico ma ovale per sfruttare al meglio la sagoma e probabilmente il cavo interno refrattario potrebbe essere stato a sezione quadra. Davvero impressionante.
Proprio da dire "ma quante cose si sapevano fare una volta". :roll:
Disastri dell'economia di mercato (ogni riferimento ai Disastri della guerra di Goya è voluto :evil: ).

A completamento, possiamo aggiungere che i riscaldatori dell'aria (torri di Cowper) prima recuperano in calore dei gas in uscita dall'altoforno (gran parte è monossido di carbonio, che è combustibile) accumulandolo in una struttura ad alveare in mattoni refrattari che poi viene raffreddata facendo passare l'aria comburente per l'altoforno, che così arriva a circa 1000° C.

Una curiosità: in Svezia, fino al 1968, esistevano degli altiforni elettrici, che consumavano un terzo di coke rispetto alla forma tradizionale detta "soffiata": il calore per le reazioni di riduzione era dato da archi elettrici. Non erano grandi, stavano tutti dentro edifici (non avevano bisogno dell'enorme impianto di condotte per il recupero dei gas. Ne ho una descrizione in tedesco preso da una rivista svizzera del 1912, non ricordo chi me l'aveva fornita).


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MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 20:09 
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Snajper, metti una foto dei!


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 20:53 
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nanniag ha scritto:
Snajper, metti una foto dei!

Il siluro ovale.
Dovrebbe essere questo (non metto l'immagine perchè è enorme).


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 21:22 
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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 21:35 
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Dario Durandi ha scritto:
Però a questo punto serve una premessa: non ho mai visto un'acciaieria e le uniche notizie relative agli edifici le ho dai modelli Trix e Walthers. A catalogo hanno questa
http://discount-train.com/trix/2230-tri ... owers.html
ma non ho mai capito cosa raffreddi.

Quella è una torre evaporativa, di solito si usano per raffreddare l'acqua che a sua volta raffredda i condensatori del vapore delle turbine delle centrali quando non ci sono grosse masse d'acqua fluente (ad esempio alle centrali di Monfalcone e Porto Tolle non ci sono). Funziona grosso modo così: l'acqua calda cade su una serie di griglie e si suddivide in tanti rivoli che l'aria investe dal basso, una parte di acqua diventa vapore e raffredda il resto. A ventilazione forzata ne esistono di compatte usate raffreddare processi industriali meno impegnativi, io ho visto quelle della climatizzazione dell'ospedale di Cattinara.
Le torri Cowper invece hanno forma cilindrica con copertura emisferica e sono quelle che si vedono vicino agli altiforni.

Dario Durandi ha scritto:
Uffa stavo scrivendo e sono stato bruciato sul tempo.
Altra immagine
https://commons.m.wikimedia.org/wiki/Fi ... (276603956).jpg
Dovrebbero essere stati costruiti da Demag e se non sbaglio carri simili vennero venduti anche in Brasile.

Per quanto riguarda la cokeria ero interessato ai mezzi ferroviari. Ho visto delle stranissime locomotive con una cabina ad una altezza vertiginosa al traino di carri altrettanto bizzarri.

Il link è mutilo, conviene usare la funzione url, Proviamo così.

Le loco da cokeria sono in effetti speciali, trascinano il carro apposito dalle camere di distillazione alla torre di spegnimento..


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa
MessaggioInviato: giovedì 27 ottobre 2016, 21:55 
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si vero quella torre non c'entra una mazzarella.

Foto del carro coke non ne ho. Ma qui sotto metto degli esempi. Variano da impianto a impianto. A VAS sono basse come le locomotivette da miniera, per esempio...
Immagine
Immagine
Immagine

Ricordo che sulle ultime pagine dello speciale TT Tema sulla Ansaldo c'er la versione italiana di queste locomotivette e un carro coke con pantografo


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