Mattia646 ha scritto:
Forse bisognerebbe scindere la questione "trasporto in regime di mercato" e "trasporto di pubblica necessità"...
Credevo che in queste tre pagine si stesse dicendo questa cosa! o no?
Però le attuali linee non si possono dividere in due, quelle sono e quelle restano.
Magari dando uno sguardo alla storia, si eviterebbero certi ragionamenti: negli anni '60-'70 si è incentivato il trasporto locale, e ci furono i tagli dei rami secchi.
Gli anni '80 l'apoteosi dei treni TEE e rapidi.
Gli anni '90 il sopravvento dell'auto e e dell'aereo.
In ogni caso, a quei tempi sia il trasporto locale sia quello a lunga percorrenza erano di fatto funzionale alle industrie del nord, e alle aree di Roma e Napoli: finita l'esigenza, finiti i treni.
Ora per ragioni diverse, e non tutte prevedibili, il treno è ritornato nell'uso quotidiano (lasciamo stare per un attimo le vere ragioni), ed il sistema dei trasporti, nel suo insieme, si è trovato impreparato; coì come lo era due secoli fa, dove furono messe ferrovie che poi hanno funzionato a senso unico: fare emigrare rapidamente le popolazioni.
Il treno ha ripreso interesse nel nuovo secolo, solo perchè auto ed aereo richiedono gran spreco di risorse e tempo delle persone, ed il costo a mercato* è più che giustificato dai benefici.
* Se guardiamo bene, oggi, anche il TPL ha un costo a mercato, solo che la maggior parte è a carico della collettività attraverso i contratti di servizio.