blog ItaloTreno ha scritto:
La sigla significa che l’alimentazione arriva da una doppia linea aerea: il feeder e la Linea di Contatto, nella forma di 25mila Volt a corrente alternata, ad una frequenza di 50 mega-Hertz. Se sei curioso, puoi studiare questa lezione del Corso di Trazione Elettrica dell’Università di Pavia, che spiega in modo tecnico e dettagliato il funzionamento dell’AV in Italia.
I treni veloci italiani “raccolgono” l’elettricità dalla linea di contatto tramite un sistema di bracci metallici detto pantografo. La corrente va ad alimentare i motori PMM, che a loro volta azionano le ruote e permettono ai convogli di raggiungere velocità fino a 320 km/h.
Non direi due errori, ma due refusi :
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50 mega-Hertz : in realtà sono semplicemente Hertz (Hz), come la corrente delle nostre case. Se fossero veramente MegaHertz (milioni di Hertz) ci sarebbe una serie di controindicazioni : altissime perdite in linea, basso rendimento dello stadio di ingresso, elevatissima emissione di campi elettromagnetici. Inoltre, in un altro passo spiega che la corrente di linea viene trasformata prima di immetterla nei motori. Infatti, i motori elettrici di ItaloTreno sono motori trifase, alimentati a frequenza variabile, stabilita momento per momento dall' inverter di trazione, da pochi Hz fino a poco più di 100 Hz
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PMM, se non è una sigla nuova, non mi torna. PWM, invece, è Pulse Width Modulation ed è un sistema di dividere una tensione sinusoidale in tanti impulsi successivi di durata mano mano variabile per approssimare il valore istantaneo della sinusoide stessa
Nel complesso la spiegazione di ItaloTreno mi pare fatta bene ed accessibile a molte persone, anche non tecniche.
Stefano Minghetti