Forse l'ho già scritto ... ma vatti a ricordare.
Le passioni sono vissute dai singoli individui in modo esclusimaente soggettivo, solo una parte della passione accomuna più persone, che magari decidono di formare o/e pertecipare a un gruppo.
Detto ciò e facendo riferimento alla realtà presente dove abito solo coloro che si dicono appasionati di trenini, ribadisco il termine trenini, la percentauale italiana dovrebbe aggirararsi circa allo 0,8 % della popolazione; quindi un altro 2,2 % si dedica a: navi, aerei, macchinine. All'interno di queste percentuali bisogna quindi fare le divisioni per categorie, la parte grossa la fanno quelli che considerano: trenini, auto, camion, navi, aerei come semplici oggetti di gioco e passatempo, per aerei e navi ci sono quindi molti costruttori ovvero montatori di kit. La parte più evidente, ma non necesarriamente la maggiore, del settore auto sono quelli che usano macchine radiocomandate. Il radiocomando dalla sua ha che nei vari settori sono organizzate gare e, queste si sà attirano sempre.
Ora veniamo ai treni.
Gli appasionati ai treni in generale, sia al reale sia al modellismo, sono, anzi siamo, decisamente la minoranza, tra l'altro pur riconoscendo le magagne siamo anche quelli più disposti a accettarle (sempre se non sono una presa in giro), tanto non compriamo mai d'impulso e tanto meno vogliamo essere i primi. Insomma siamo quelli a cui piace il sapore della ferrovia vera; quelli ai quali in caso di urgente necessità respiratorie è più utile una traversa appegna impregnata di creosoto bagnata dal vapore unto di una 740 piuttosto che una bombola d'ossigeno. Siamo anche quelli disposti a farci la bibblioteca.
Poi vengono i modellisti esperti, magari sanno tutti sui chiodi, ma ... poi non sanno (e manco gli interessa) a cosa servono i chiodi.
Infine c'è la parte grossa, quelli che fanno il mercato: quelli che sanno pochissimo dei treni reali (e di fatto non gliene può importare di meno, basta che credino loro che sia realmente esistito quel tal veicolo o quel tal treno), però questi sono quelli che comprano, quelli che quasi sempre riescono a farsi il plastico (inverosimile fin che si vuole, però loro i treni li fanno girare). Questi sono gli appasionati che chiedono: luci, respingenti molleggiati, sound, ganci telecomandati, ecc., ma sono anche quelli che mettono una Pacific Rio Grande con sound e fumo davanti a un treno di tramoggie gialle dell'impresa CLF. Quelli che chiamano un'insieme di binari pista, che se è un più un ottovolante che una ferrovia, è poi meglio).
Gli autocostruttori sono sparsi un pò qui e un pò là. Il problema è che tante volte si ritengono i soli veri e puri modellisti riproduttori del reale.
Concludendo, si arriva a solo appasionati di treni reali, non comprano niente che non profumi (a loro intendere) di storia, spesso quardano quelli che hanno che fare con trenini e plastici dall'alto al basso.
Dimenticavo, esiste il mondo Maerklin ... ma lì è un'altra cosa.
Saluti Marco Fornaciari
P.S. Lasciamo fare a fabbricanti e commercianti il loro mestiere e ... noi facciamo il nostro, cioè, curarsi delle nostre tasche.
|