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anche gli odori di quei treni
Gli odori dei treni. se ci penso mi torna in mente anche quello, l'odore che emanava dalle traversine impregnate, forse non così gradevole ma sicuramente caratteristico e distintivo della ferrovia. Oggi non si sente più. Qualche volta, quando vado ad una manifestazione a vapore un po' lo risento.
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Un decenne di oggi non se la immagina neanche
Questo è ovvio, nessuno che non abbia vissuto un periodo od una cosa, può immaginarsi realmente, cosa voleva dire a quel tempo.
Ed è per questo che mi sembra molto difficile che un decenne odierno possa essere attratto dalla ferrovia che, come dici tu, si limita al cambio di colore della figurina. E' così poco stimolante.
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i tempi sono cambiati sopratutto per i bambini e i ragazzini che onestamente sono
meno imbranati,specie nei giochi e nella fruibilità del loro tempo libero,di quanto lo eravamo noi negli anni 60'.
Sono più svegli ma ho l'impressione che in realtà siano meno capaci di creare il mondo. Troppo protetti, troppo isolati in realtà e chiusi in un mondo virtuale dove si frequentano.
I
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noltre i bambini preferiscono stare insieme ai loro coetanei
usufruendo di strutture atte al gioco sia negli asili nido che nelle scuole e parchi di divertimento.
Tu dici? Io tra le tante cose che non vedo più sono proprio i ragazzi che stanno insieme a giocare. Fanno tante cose in più come sport, danza ecc. Ma la partita di pallone in mezzo alla strada o quei giochi creativi dove un albero poteva diventare una fortezza da difendere ecc. ecc. non li vedo più . Mi sembrano tanto più soli in realtà.
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Aggiungo che parlando con più negozianti
di fermodellismo è chiaro la situazione che non vi sono più ricambi di generazioni per questo hobby.
Questo è ormai un dato di fatto, solo alcuni irriducibili ottimisti qui sul forum , si ostinano a pensare che quest'hobby abbia un futuro.
Le nuove leve che vedo arrivare in negozio, sono neo pensionati di 60 anni e più che, non avendo nulla da fare, riscoprono il vecchio sogno dell'infanzia e tornano a giocare con i trenini.
I segnali della fine ci sono tutti. Prezzi in ascesa di tutti i rotabili (siamo arrivati a 230 euro per una loco elettrica e 70 euro per una carrozza di nuovo progetto, una follia), segno che il mercato si sta sempre più contraendo e quindi i produttori cercano di guadagnare lo stesso su quei pochi che ancora possono spenderli. Fallimenti e chiusure progressive di produttori e negozianti. (10 anni fa a Roma c'erano 7 negozi, oggi praticamente sono rimasti in 2 forse 3). E'un circolo vizioso. 15 anni al massimo e la generazione che ancora lo sostiene e ne permette l'esistenza se ne andrà e tutto sarà buono per il museo dei giocattoli.