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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 21:50 
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Torrino ha scritto:
Vi siete mai domandati perchè Mehano non vuol fare prodotti per il nostro mercato?

E ci siamo chiesti perchè dopo un decennio di ricoloriture Roco (altro che Mehano, Roco) sforna in due soli anni tartaruga, TEE Breda e caimano?
Forse perchè qualcuno li compra?
E magari li compra proprio da Masselli, come il sottoscritto?
Ed una volta comprati da Masselli può conservarli nella loro custodia?
O deve sentirsi incompetente per questo?

Ciao, Federico.


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MessaggioInviato: giovedì 13 settembre 2007, 7:22 
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Nel TTM ho trovato molto interessante il plastico che rappresenta la stazione dell'Acquasanta .
Molto ben particolareggiato e un'ottimo lavoro da parte di Luca Nesta che anche con il piccolo spazio a disposizione ha saputo ricavare un plastico .
Bravissimo complimenti sinceri
Gianfranco :D


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MessaggioInviato: giovedì 13 settembre 2007, 8:23 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:31
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Località: Fabriano
Scusa Federico, forse non hai ben capito il senso del mio discorso o quel che c'è scritto nell'editoriale di Paolo, la sua non è un'accusa verso i modellisti, ma verso le aziende in genere, che producono si tanto, ultimamente, ma anche male! Poi è anche vero che il modellista classico, che vuol "giocare" col suo treno, creargli un ambiente intorno, comincia ad essere una mosca rara. E la colpa è della nostra pigrizia, non diamola sempre alla mancanza di spazio, basta poco per creare un piccolo diorama o plastico, magari da riporre sotto il letto, sopra un armadio....
Suvvia, la maggior parte dei modellisti vuole e deve rielaborare e giocare con i suoi modelli, nelle scatole ce li tiene quando non sono in "turno" sul plastico, conosco molti modellisti che hanno i treni in vetrina, ma che appena se ne crea l'occasione sono pronti a crearsi un piccolo ambiente per farli muovere.
A che serve tenerli nella scatola senza aggiuntivi?
A rivenderli?
Io ho sempre e solo comperato, e non ho mai venduto un pezzo di ciò che posseggo!
A quale scopo, è la mia passione, quella che tutti si dovrebbe condividere.
Ciao, Fabrizio.
P.S. Anche io acquisto da Paolo, ma non vedo cosa c'entri col discorso.


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MessaggioInviato: giovedì 13 settembre 2007, 8:52 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 10:06
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Cita:
E magari li compra proprio da Masselli, come il sottoscritto?
Ed una volta comprati da Masselli può conservarli nella loro custodia?
O deve sentirsi incompetente per questo?


uno fa quel che vuole. Però a qualcuno questo hobby sta a cuore, e spera che duri a lungo e che resti attraente per ragazzi e nuove leve, quindi ci piace stimolare modellisti e produttori affinché evitino l'inaridimento del settore.
Capisco che che per chi produce modelli sia più facile e redditizio accontentare lo scatolista (se producessi modelli di treni, forse lo farei anch'io: si guadagna di più con meno fatica!), però è un guadagno sull'immediato, che non semina per il futuro. Se vai a cercare "le nuove leve", li trovi ai raduni Fremo (e tanti!), intorno ai plastici modulari, a fotografare dettagli alle stazioni per ricavare info per elaborare i modelli.
E poi parliamoci chiaro: uno dei modelli fa ciò che vuole, ma chiamare "fermodellista" uno che ha tanti modelli e non li ha mai nemmeno tirati fuori dalle scatole e a stento sa riconoscerli è come chiamare calciatore chi guarda le partite in TV....
In ogni modo l'intento masselliano, il mio e della redazione non era quello di offendere lo scatolista, (che probabilmente non è nel target di TTM), ma di dare un leggero pizzicotto a chi i treni li produce (tutti, non facciamo le vittime designate, per favore)...


Ultima modifica di Benedetto.Sabatini il giovedì 13 settembre 2007, 9:06, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: giovedì 13 settembre 2007, 8:52 
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Iscritto il: venerdì 27 gennaio 2006, 19:59
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Località: roma
Ho fatto anche io un bel discorsetto 'collezionistico' con un amico che, collezionista, lo è davvero: di francobolli, e a grossi livelli. Mi ha aperto gli occhi su un fatto che vede il treninista e il francobollista su due pianeti diversi. Il treninista si fa le seghe mentali con la arcinota faccenda che, se l'aria sfiora il suo modello, la catastrofe si abbatterà su sette generazioni eccetera eccetera... La scatola gelosamente custodirà la reliquia in serie limitata e l'orgasmo arriverà nel momento in cui qualcuno dirà di aver comprato lo stesso modello pagandolo mille lire più del proprio. Il francobollista, al contrario, prende il suo esemplare rincorso per decenni nelle aste di tutto il mondo e lo trasforma. Mi spiego meglio: tale esemplare viene, ad esempio, valorizzato su un cartoncino magari fatto fare in tipografia, con notizie inerenti la sua storia e l'acquisto. E magari ci si scrive sotto pure: collezione tal dei tali. E quando il francobollo cambia padrone è come se si portasse in eredità tutte queste cose di cui sopra. Bello vero? Proprio come la patina di invecchiamento o gli aggiuntivi self-made...

Lui, il collezionista, ci ha definiti "accumulatori".

Che brutta impressione. Che pena...

Evviva le bielle surriscaldate che dventano viola come i collettori di scarico delle Triumph!!!

... e scusate lo sfogo e i neologismi

Nicola


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MessaggioInviato: giovedì 13 settembre 2007, 15:45 
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Iscritto il: venerdì 5 gennaio 2007, 9:42
Messaggi: 180
Benedetto.Sabatini ha scritto:
E poi parliamoci chiaro: uno dei modelli fa ciò che vuole, ma chiamare "fermodellista" uno che ha tanti modelli e non li ha mai nemmeno tirati fuori dalle scatole e a stento sa riconoscerli è come chiamare calciatore chi guarda le partite in TV....

Fabrizio e Benedetto,
Guardate, io li conservo in scatola... Saltuariamente ho piacere di vederli circolare sul mio misero plastico, non mi reputo un fermodellista nel senso stretto che voi intendete, ma 'solo' un collezionista.
Che non si fa nessuna 'sega mentale' Nicola... Proprio nessuna.
Detto questo non credo neppure di essere incompetente e, badate, li so riconoscere senza stenti.
Quello che vorrei dirvi è che non credo che ci sia un utilizzo dei propri treni che possiamo classificare come 'buono' ed un altro che 'uccide' il fermodellismo.
Ciò che lo uccide è colui che parla e straparla e non acquista...
Il mercato dei trenini esiste per chi li compra... indipendentemente dall'uso.
Saluti, Federico


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MessaggioInviato: giovedì 13 settembre 2007, 16:15 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:31
Messaggi: 7430
Località: Fabriano
Permettimi di dissentire Federico, il fatto che tu li faccia girare su un "misero", come tu lo definisci, plastico, non fa di te un personaggio anomalo, ma di un appassionato che oltre l'estetica apprezza anche il movimento del suo materiale. Quello che più rovina il nostro hobby è il rischio di perdere quel poco di buono che è stato costruito con fatica sino ad oggi, ovvero una cultura di creatività e coinvolgimento, tramite gruppi, che fa di un modellista, un personaggio completo, collezionista, plasticista, elettricista, falegname, movimentista, etc.... Se le case costruttrici indirizzassero la loro attenzione soltanto verso i collezionisti puri e se le riviste del settore facessero lo stesso, che senso avrebbe il nostro hobby?
C'è un mondo talmente grande dietro ogni piccolo modello, che non aspetta altro che essere creato.
Un piccolo sforzo da parte nostra lo dobbiamo pur fare!
Ciao, Fabrizio.


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MessaggioInviato: giovedì 13 settembre 2007, 16:15 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:53
Messaggi: 5767
Località: Bruschi
Il mercato dei treni....già
Il punto è proprio questo , il mercato.
Il medesimo è fatto da vari soggetti , ma se il numero di questi si assottiglia e la loro cultura tende a diminuire o il loro atteggiamento verso l'oggetto sfiora il feticismo , allora i produttori , proprio per una legge di mercato , si adegueranno.
Loro devono fare business , mica perdersi in chiacchere , hanno sulle spalle stipendi da pagare , scazzi quotidiani , problemi a fare l'imprenditore in questa Europa ( sono tutti in Cina o quasi! ) per cui hanno la mia solidarietà.
Su questo forum spesso abbiamo un approccio critico verso il nostro amato hobby , ma non siamo la maggioranza , per cui , oltre a tirare le orecchie ai produttori come dice Benedetto , dovremmo iniziare a dare calci nelle caviglie ai nostri soci di club o appassionati , in maniera da farli CRESCERE e uscire da certe logiche che , fino ad ora e innegabilmente , hanno la maggioranza di questi e hanno contribuito a sostenere un certo tipo di mercato.
Allora , modellisti o scatolari che siamo , se abbiamo una coscienza critica , esterniamola con i neofiti , con chi insiste nella pedissequa necessità di completare l'album di figurine , insomma , facciamo come Grillo , ma senza usare l'epiteto nei confronti di nessuno.
Per finire , Benedetto mi dice che in redazione è piovuto di tutto , ma vorrei sapere quanti sono stati i collezionisti o scatolari o speculatori che si sono sentiti tirati dentro che hanno telefonato o esternato....
che i produttori abbiano fatto partire i loro strali , per altro , lo giudico sacrosanto ( Fanno business...)
Ma se il mercato di riferimento cambia , state tranquilli che chi fà business cambierà anche'esso...è una legge del capitalismo!!
saluti a tutti!!


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MessaggioInviato: giovedì 13 settembre 2007, 16:31 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 10:06
Messaggi: 2935
Cita:
Guardate, io li conservo in scatola... Saltuariamente ho piacere di vederli circolare sul mio misero plastico,


E ti pare poco? guarda che sei avantissimo! io pure li conservo nelle scatole, magari mi inc.... quando le scatole non accettano i modelli dopo il montaggio con gli aggiuntivi! L'argomento del cazzeggio masselliano non era chi li rimette nelle scatole, ma chi non ce li toglie mai!


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MessaggioInviato: giovedì 13 settembre 2007, 17:18 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:05
Messaggi: 1673
Località: Roma
ECCOLO IL PUNTO !
Rimettere i modelli in scatola dopo aver montato gli aggiuntivi; e poi toglierli e rimetterli nella stessa scatola ripetutamente e senza danni. Solo chi riesce a padroneggiare questa tecnica puo' fregiarsi del titolo di Fermodellista !
(Super-fermodellista chi ci riesce con i famosi interni scatola in spugna nera Rivarossi).
Quindi invito i produttori non a fare modelli migliori, ma scatole migliori ! (che so, Fleischmann e Marklin col guscio in plastica trasparente non mi sembrano malaccio... e pensare che non hanno neanche gli aggiuntivi, e' proprio vero che chi ha il pane non ha i denti...)
Sto editoriale devo ancora leggerlo, ma non vedo l'ora :-)


Ultima modifica di Riccardo Giangualano il giovedì 13 settembre 2007, 17:29, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: giovedì 13 settembre 2007, 17:21 
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Iscritto il: venerdì 17 marzo 2006, 14:12
Messaggi: 1001
Località: Luzern, Schweiz
Piccole considerazioni personali da un'altra nazione - e un'altra realta'....

Nel mio modestissimo plastico casalingo che sto costruendo qui (un doppio anello HO
piu' una linea PaP H0m su moduli 80x40, esclusivamente DCC, tema ferrovie svizzere),
TUTTI i mezzi che sono in mio possesso circolano quotidianamente (non tutti insieme,
ma ogni giorno metto su locomotive diverse).

Il mio "collezionismo" e' il riuscire, nel corso degli anni, a possedere tutti i mezzi delle
ferrovie svizzere. Questo mi dice che:
1) per 1/3 i modelli sono industriali, un altro terzo sono semiartigianali, il terzo rimanente
mi rimbocco le maniche e me li costruisco da solo;
2) Dopo circa 7 anni ho praticamente tutti i mezzi di produzione industriale e qualcosa di
semiartigianale (Fulgurex, ma sono anch'essi dotati di decoder e girano allegramente,
alla faccia dei "gioiellieri" - e come girano!)
3) Se trovo un modello che non ho ma non e' pensato per circolare su di un plastico
casalingo (quindi R3/R4 Roco), rimane sullo scaffale del negozio fino a che:
3a) qualcuno lo produce in una versione per me accettabile;
3b) qualche ditta di terze parti viene fuori con modifiche che lo rendono accettabile;
3c) mi rimbocco le maniche e lo costruisco da solo.

Questi sono i miei "requisiti di sistema", qualunque cosa che non stia a queste
condizioni rimane dov'e'.

Come si evince, mi piace si' collezionare (sarei falso a dire il contrario), ma voglio che
sia una collezione viva, non morta in una scatola.

Per quanto riguarda i prezzi, e' palese che si cerchi di spendere il meno possibile.
Come giustamente detto da Claudio Mussinatto c'e' un mercato, ci sono aziende e c'e'
un business che fa - ovviamente- il proprio gioco.
Ma con un po' di attenzione e meno 'delirio sfrenato' si riesce col tempo ad ottenere
tutto cio' che si vuole.
Fortunatamente il modellismo/collezionismo non e' una necessita' vitale... Anche se ci
sono persone che lo vivono cosi' - alche' penso che ci siano anche dei problemi
psicologici connessi, in questo caso.

Frequentando due gruppi modellistici qui a Baar (uno con un plastico oramai terminato
in scala 0, l'altro con due plastici in H0 e 0), ho scoperto che la maggior parte degli
appassionati, soprattutto quelli della scala 0, sono felici solo se vedono i loro modelli
girare. Certe volte ho visto arrivare CARRELLATE di modelli semiartigianali in scala 0
che venivano con una cura estrema posati sui binari e fatti girare per serate intere...
Per poi essere riposti nelle rispettive scatole dopo una attentissima e scrupolosa
manutenzione...
Come ho visto anche persone portare tantissimo materiale autocostruito con i metodi
piu' disparati (dal cartoncino all'ottone, passando per la plastica ed il legno!).
La mentalita' media che vedo e' comunque quella di persone che comprano modelli
(e pure tanto), ma ben pochi li lasciano nelle scatole... E la quasi totalita' delle persone
che conosco in questi gruppi si "sporca" le mani...

Vorrei capire ad esempio in Germania com'e' la situazione... per capire se il problema
di questo topic e' esclusivamente italiano oppure se capita anche da altre parti...

scusate per la lunghezza :)
Alessandro


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MessaggioInviato: giovedì 13 settembre 2007, 17:59 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 8:37
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Località: Roma
Dopo gli autorevoli interventi sopra scritti, anch'io voglio dire la mia.
Mi sembra un po' come diceva Achille Campanile, che quelli che si alzano la mattina presto cercano di convincere i dormiglioni. E mentre i primi si agitano e tentano di fare proseliti, i secondi se ne stanno buoni e fanno quello che vogliono (cioè dormono).
E così è per noi. Per quante parole noi diciamo circa il divertimento di fare un plastico, di fare girare i treni, di fare le manovre, non c'è altro da fare che DARE L'ESEMPIO e cercare di far proseliti con il proprio modo di fare. Quindi cercherò di scrivere e descrivere (insieme ad Antonio) plastici sui quali manovrare, descrivere le carte-carro, cercare di far capire che muovere i treni con un ordine (con un orario!) è MOLTO più divertente che farli girare a caso.
Ma più di questo...


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MessaggioInviato: giovedì 13 settembre 2007, 19:54 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 19:00
Messaggi: 134
Andrea,probabilmente hai ragione ,ma pensateci un attimo,e se io ne avessi voglia(una gran voglia)ma ci sono ostacoli insormontabili come lo spazio(e la moglie),cosa devo fare,forse eclissarmi da questo ambiente o rimanere ai margini?Se adoro i treni in tutte le sue dimensioni modellistiche (anche nell'armadio stanno bene)devo forse spararmi?(metafora)Credo che meriti rispetto anche chi come me e ALE 790 ha un piccolo plastico o addirittura uno spezzone di binario o nulla.Saluti Daniele


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MessaggioInviato: giovedì 13 settembre 2007, 20:28 
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Iscritto il: giovedì 27 aprile 2006, 21:15
Messaggi: 922
Località: FIRENZE
Cercando di interpretare il "Benedettopensiero" (che credo di condividere) il problema (e soprattutto la stortura del mercato) non è rappresentata da chi "non può" far circolare i modelli oppure ha spazzi limitati nel tempo e nello spazio ma bensì da chi NON VUOLE farli circolare, da chi li conserva nelle scatole più o meno sigillate (quanti annunci ci sono "mai tolto dalla scatola" "aggiuntivi da montare").
Personalmente oggi ha un plastico in costruzione (eterna) abbastanza grande ma prima ne ho inventate di tutte ( a cerniera nella camera del figlio, in cucina in un angolo da punto a punto con ritorno nascosto ecc. ecc). Un' ultima osservazione sulla voglia di "usare le mani": mi sembra indubbio che la presenza di modelli che, oltre a non essere del tutto economici, diventano rapidamente introvabili non invoglia certamente alle elaborazioni in quanto, in caso di errore con danni estesi, si perde completamente il modello non rimpiazzabile ( per eliminare le cornici dei finestrini del 646 HRR per poter montare poi quelle MdF ho veramente sofferto ed è, tutto sommato, un intervento modesto).
Sono stato prolisso e mi scuso ma.... le osservazioni mi sono venute di getto. Comunque....
Novegro si avvicina :wink: :wink: :wink: .
Un saluto cordiale Gianni de Bernardis


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MessaggioInviato: giovedì 13 settembre 2007, 23:04 
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Iscritto il: giovedì 13 settembre 2007, 20:49
Messaggi: 1
Buonasera a tutti..... solitamente leggo il forum ma questa volta vorrei intevenire con un mio personalissimo parere.
Mi piacciono i treni sin da bambino periodo in cui mi fu regalato un trenino giocattolo e da quel momento ho sempre sognato di poter approfondire questo hobby. Salvo qualche piccola e modesta realizzazione fatta con mezzi propri e materiale di recupero sempre in età scolare, adesso che di anni ne ho 27 non ho ancora comprato un solo modello.
Nonostante ora abbia la possbilità economica che mi mancava da fanciullo, la parte razionale del mio cervello mi continua a dire che non ne vale la pena visti i prezzi esorbitanti in relazione all'oggetto in sè. Poi mi pongo la domanda "perchè dovrei comprare ad esempio una locomotiva..... qual'è il mio obiettivo?" Considerando il suo prezzo saprei già come andrebbe a finire..... tanta paura di sfiorare e rovinare qualcosa....... insoma un futuro in scatola o in vetrina....... ma a questo punto tanto vale non acquistare. Sono sempre più dubbioso e non escludo di rinunciarvi.
Vedo invece un buon futuro per il mondo della simulazione ferroviaria su pc....... creativo (anche se in ottica diversa), alla portata di tutte le tasche e meno di nicchia già in partenza. Vedremo......
Ciao.


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