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MessaggioInviato: giovedì 20 settembre 2007, 14:01 
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mario di treviglio ha scritto:
E' proprio vero che la madre degli asini è .... sempre incinta

Qui la gente per nulla passa alle offese.

Per alcuni la fine del fermodellismo sono i collezionisti.
No, gli scatolari.
No, i vetrinisti.
Ora i contachiodi.
Riduzione in categorie.
A dispetto di tutto i negozi sono pieni di binari, accessori, palificazione, muri, vegetazione, decoder, multimaus....
E di trenini che circolano: se il TEE Acme è bello ma poco adatto ad un plastico, il Roco va alla grande.
Come il resto del materiale Roco.
Come tutto il materiale Maerklin, Trix, HRR...
Tutti sembrano essere alla ricerca di una categoria colpevole di qualche cosa...
Invece che suddividere in categorie sarebbe meglio fare andare le mani, tutti.
A partire da me
Saluti a tutti, anche a chi offende.


Ultima modifica di Ale790 il giovedì 25 ottobre 2007, 14:12, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: giovedì 20 settembre 2007, 15:30 
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Nome: Maurizio
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Intervengo ora solo perche' non ne posso piu'....
come sempre ci sono interventi come quello di mario e656 costruttivi e propositivi, come lo e' anche l'editoriale di TTM.... ed altri che farebbero meglio a fare qc di altro.

Ricordiamoci che fare modellismo e' un hobby che si dovrebbe fare perche' piace (io sono passato da aerei a navi a treni e viceversa chissa' quante volte). Inoltre, come tutti gli hobby, dipende dall'individuo ed ognuno deve rispettare i gusti e le preferenze dell'altro.

Io saro strano, ma ho una flotta enorme di modelli cominciata da quando avevo TRE anni (e ho ancora un vagone di quel treno), la bellezza di 33 anni orsono e dico, perche' accanirsi contro chi non fa il treno / plastico / aereo come lo voglio io.......?

Io ho un piccolissimo impianto per fare un po' di manovre, per motivi logistici che spero di togliere di mezzo a breve per un plastico serio (ma come dico io) pero' pur di non tenerle in scatola faccio anche le manovre con le 444....

Ora, ma che fastidio danno ad ognuno di noi preso singolarmente i vari:

"contachiodi"
"plasticari"
"scatolari"
quelli che ancora vanno in giro con le carrozze 1/100 o le 1/80
i "vecchi" dell'analogico
i "maniaci" del DCC
gli alternati (marklin)
gli amanti dell'ovale a tutti i costi
eccetera eccetera eccetera

Il modellismo e' bello perche' e' vario e tutti questi hanno il loro motivo di esistere perche' siamo in un paese libero (non ho incluso appositamente sopra gli speculatori) e quindi ognuno di noi puo' decidere di comprare o fare (nel senso di autocostruire) quello che vuole e di essere piu' o meno arrabbiato con le case produttrici.
Anche io vorrei il decoder a 5 euro e la loco in ottone a 50, ma beata la concorrenza mi compro magari (per esempio, non prendetemi alla lettera) il TEE della Roco o la 444001 Hornby perche' voglio farli girare o il TEE ACME e la loco in ottone perche' voglio ammirare i dettagli + infinitesimi in esposizione statica (magari in un bel diorama).....
Tutto cio' vi fa male? Non credo, se poi si parla di modelli senza neanche la presa NEM per il DCC al prezzo di equivalenti USA col loksound.... ma qui il discorso, che molti hanno mancato, e' diverso. Ben venga lo sprone alle case produttrici a costruire roba di qualita' (nel senso di non sbagliata e ben dettagliata), ma io vorrei anche spezzare una lancia in favore del popolo del "Semplice" ma economico; vorrei essere in grado in futuro di regalare al mio bambino un treno che possa anche rompere (come tutti abbiamo fatto) senza dover per forza di cose pescare dallo scatolone dei rocordi dei vecchi treni LIMA degli anni 70.

Scusate la lunghezza ed in bocca alla galleria!!!

Maurizio


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MessaggioInviato: giovedì 20 settembre 2007, 16:08 
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Iscritto il: venerdì 5 gennaio 2007, 9:42
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Maurizio,
il tuo intervento potrei averlo scritto io.


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MessaggioInviato: giovedì 20 settembre 2007, 19:31 
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Nome: Maurizio
Iscritto il: martedì 27 giugno 2006, 12:27
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Località: Roma
Hai ragione Federico, alla fine abbiamo detto + o - le stesse cose, ma avevo lasciato il computer aperto per colpa del capo ufficio e non avevo visto il tuo.
Me le sentivo e volevo tirarle fuori, mi fa piacere che almeno c'è qualcun altro che rispetta la libertà degli altri.
PS meno male che ho un grosso cartone di vecchie loco e carrozze lima per il pupo.... e per me :D :D

Ciao
Maurizio


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MessaggioInviato: venerdì 21 settembre 2007, 8:05 
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Iscritto il: mercoledì 16 maggio 2007, 16:25
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Località: Giarre-Riposto sulla CT-ME
Benedetto.Sabatini ha scritto:
ridaje con le borsettate.....

che pena!


mmmhhhmmmm..le borsettate ricordo male o erano di eopca II?? :lol:
Adesso anzichè le borsettate per la nostra epoca V vanno di moda i colpi dei tacchi a spillo sulle gengive :!: :wink:
Marcello


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MessaggioInviato: venerdì 21 settembre 2007, 8:56 
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Iscritto il: venerdì 5 gennaio 2007, 9:42
Messaggi: 180
sportwagon ha scritto:
PS meno male che ho un grosso cartone di vecchie loco e carrozze lima per il pupo.... e per me :D :D

Anche io ho ancora tutte le loco che avevo negli anni '70...
Ma trattandosi di una pupa nel mio caso sono a stretto uso personale :roll: :roll:
Ciao
Federico


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MessaggioInviato: venerdì 21 settembre 2007, 10:17 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:59
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Località: Aprilia (LT) - Firenze
Ho letto il lungo intervento di Mario Bottini. Si sente che è pieno di passione (come lui stesso dichiara alla fine) e molti spunti di riflessione sono condivisibili. Condivido però le perplessità di Andrea Brogi e siccome fin da bambino sono sempre stato 'modellista' aeronautico (e navale) statico oltre che ferroviario (come altri colleghi) ho una visione un po' diversa...
Usciamo quindi per un attimo dall'ambito ferroviario e guardiamo un po' cosa è successo altrove.
Il mio personale punto di partenza è, come ho già scritto più volte in questo e in altri forum, che 'modellismo' sia un termine 'generale' che indica un'attività umana intesa a riprodurre in scala degli oggetti reali (ovviamente qualunque tipo di oggetto, dalle suppellettili alle armi, agli aerei, etc...)
Se siamo d'accordo con questa definizione, ne consegue che solo chi costruisce integralmente un modello si può definire 'modellista' a pieno titolo. Senza essere così rigidi, non ho problemi ad annoverare tra i modellisti anche coloro che costruiscono kit.
Ora, nelle altre branche del modellismo dedicate ai mezzi di locomozione, da tempo si è nei fatti realizzata una separazione in tre 'aree', tutte ugualmente legittime:
- modelli statici
- modelli dinamici
- collezionismo

Faccio degli esempi, legati alle auto, perché credo sia più immediato per tutti:
- chi autocostruisce o monta/elabora kit di auto radiocomandate è un 'modellista dinamico'. Ovviamente questo modellista privilegia le prestazioni e la funzionalità rispetto al dettaglio (e spesso partecipa a gare e campionati)
- chi autocostruisce o monta/elabora kit di auto in plastica ad iniezione (Tamiya, ad esempio) è un 'modellista statico'. Al contrario del precedente questo modellista privilegia (e spesso sublima) il dettaglio. Talvolta partecipa a mostre competitive.
- chi compra modellini della Brumm, Solido, Minichamps, Burago, etc. in metallo già montati, verniciati etc. e li mette in vetrina è un 'collezionista'. Come il 'modellista statico' privilegia il dettaglio, ma vuole il prodotto già finito e montato, pronto da mettere in vetrina

All'obiezione che già immagino: "sì ma il tuo 'modellista statico' li mette anche lui in vetrina i modelli. E allora come la mettiamo?", rispondo che la finalità di base è diversa: il 'modellista statico' trae il suo divertimento dal realizzare il modello, il 'collezionista' dal fatto di averlo. Poi che entrambi si possano beare della visione dei modelli in vetrina va benissimo...

Ci siamo fin qui? Bene, tornando al modellismo ferroviario il fatto è che non si è verificata quella separazione tra 'filosofie' che abbiamo visto nelle altre aree. Ci sono infatti pochissimi kit statici (in plastica di Revell e in metallo di qualche produttore 'artigianale') e i 'veri' modelli per collezionisti, chiaramente destinati alla vetrina per le loro caratteristiche, sono dotati di un motore assolutamente inutile (avete mai visto una Burago con il motore funzionante e il radicomando??).
In pratica si cerca di soddisfare tutti con un prodotto che 'filosoficamente' è sempre lo stesso: statisticamente infatti la significatività dei kit e dei (super)modelli da collezionisti è trascurabile.
Le conseguenze, inevitabili, sono quelle sotto gli occhi di tutti che, ciclicamente, determinano alluvioni di byte (compresi i miei) sui forum. Che poi in Italia, come al solito, la situazione sia più 'estrema' rispetto a quanto succede in altre realtà è dovuto tutto alle nostre peculiarità caratterial/culturali, che determinano anche le ridotte dimensioni del mercato. Si potrebbe aprire un filetto apposito, ma certo non avrebbe molta attinenza con il modellismo e quindi me ne asterrò...

Beninteso, anche se la ritengo 'la soulzione' sono consapevole che la 'separazione' (consensuale) tra le varie branche sia utopistica : a mio parere un ragionevole compromesso potrebbe essere l'adozione dell'approccio americano, ma ritengo che in Italia (e più in generale in Europa) non ci siano i numeri per questo.

Per concludere: la discussione, non solo sui forum, è necessaria e bene ha fatto TTM a lanciare il sasso nello stagno: li invito a continuare in tal senso anche se è una strada tutta in salita almeno per l'immediato futuro. Ma se gli sitmoli e il confronto delle idee (non gli insulti) non porteranno a cambiamenti di atteggiamento/azioni condivisi e diffusi da parte di chi i treni li compra, la situazione non potrà cambiare.

Cordialmente,

Andrea


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MessaggioInviato: venerdì 21 settembre 2007, 11:11 
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Iscritto il: venerdì 5 gennaio 2007, 9:42
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Andrea,
Ormai sono 'dentro' a questa discussione e mi interessa proseguirla.
Particolarmente quando leggo interventi garbati ed equilibrati come il tuo.
L'ho letto attentamente e lo condivido.
Siamo d'accordo sulle definizioni, sul fatto che chi colleziona esclusivamente non sia un modellista.
Non gli dà fastidio, aggiungo io, ma non è un modellista.
Come interpreto da te è poi opinabile stabilire quale sia il 'limite inferiore' del modellismo...
Montare gli aggiuntivi? Pitturare i rubinetti degli accoppiatori? Costruire un plastico? Costruire una vaporiera in ottone?
Vabbè, non è questo il punto.
Quello che ti chiedo (senza polemica, assolutamente) è: all'atto pratico cosa dovrebbe determinare secondo te la separazione tra i vari mondi applicata alle ferrovie in miniatura?
Faccio un esempio: modelli statici per chi non ha un plastico?
Ciao
Federico


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MessaggioInviato: venerdì 21 settembre 2007, 12:33 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:59
Messaggi: 490
Località: Aprilia (LT) - Firenze
Federico,

prima di tutto ti ringrazio per l'apprezzamento del mio intervento. Poi, venendo alla tua domanda, il mio 'universo ideale di modellismo ferroviario', dovrebbe prevedere:
- kit di modelli (preferibilmente multimedia - plastica/resina/fotoincisione), già ben dettagliati in partenza (compresi gli interni) ma accessoriabili per i patiti del superdettaglio. In questo modo si soddisferebbero tutti coloro che prediligono questo aspetto e non sono interessati alla circolazione e che potrebbero fare diorami spettacolari a costi contenuti
- modelli 'Ready To Run' con un buon colpo d'occhio generale e meccanica impeccabile per i plasticisti. Chi proprio li volesse elaborare potrebbe attingere al mercato degli accessori disponibile per i kit. Per dare un'idea del livello che, personalmente ritengo soddisfacente ai fini del 'colpo d'occhio' citerò, per restare nell'italiano, la 633 e la D 445 di Lima degli anni '80 o anche le recenti ES64 di Piko.
(Prossimamente pubblicherò una leggera elaborazione della 633 per var vedere cosa si può ottenere)

- modelli in metallo con tutto quello che ci dev'essere (e anche di più!) non motorizzati e dedicati al collezionista

Ho capito bene il senso della tua domanda? Comunque non c'è nessun problema a continuare la discussione :D


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MessaggioInviato: venerdì 21 settembre 2007, 13:21 
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Iscritto il: venerdì 5 gennaio 2007, 9:42
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Ecco, vedi... anche questo è un modo di essere propositivi.
Invece che proseguire con i "noi" e "loro" si prende atto che il mercato è talmente variegato da richiedere prodotti industriali completamente diversi e rivolti a chi vuole fare, a chi vuole giocare, a chi vuole ammirare, a chi vuole collezionare...
Tanti modi della stessa passione.

Ciao
Federico


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MessaggioInviato: venerdì 21 settembre 2007, 13:39 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:16
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Fermodellismo: s. m. solo sing., riproduzione in piccolo di treni, di tracciati ferroviari e sim., spec. come occupazione di svago.

Se, teoricamente, volessimo trovare il limite inferiore basterebbe attenerci a quanto indicato dal dizionario della lingua italiana che ho riportato in testa. Quindi chi costruisce o elabora un modello funzionante o no oppure si costruisce un plastico, un plastirama, un diorama o gioca col trenino che gira sui binari semplicemente posati per terra, può essere considerato un fermodellista. Gli altri no.

Io però non sono di quest'avviso perchè come ho spiegato precedentemente, considero il fermodellismo una cultura da estendere a tutti gli operatori così come è per la numismatica dove ci sono i collezionisti, i ricercatori, gli studiosi ecc ecc.

Il problema non è stabilire chi è e chi non è ma cosa si può fare, tutti insieme, per farsì che il fermodellismo diventi sempre più presente nelle case di tutti.

L'esempio delle automobiline detto da Andrea è molto significativo ed è trasferibile facilmente al fermodellismo.

Se i produttori prevedessero la locomotiva con due carrelli folli e quindi senza motore (alcuni lo fanno vedasi Roco con le loco cosidette DUMMY) i collezionisti (o scatolari o armadiofori) potrebbero comprare modelli statici ad un prezzo nettamente inferiore al modello dinamico. Allo stesso tempo potrebbero inserire in una confezione tutti i pezzi per il kit di montaggio senza stare ad inventare nulla di speciale. Così come l'operaio monta in fabbrica il modellista se lo monta a casa se ne è capace.

La BBurago vende gli stessi modelli in scala 1:24 sia in scatole di montaggio che già montate. Vi assicuro che i pezzi dell'uno e dell'altro sono I D E N T I C I.

Come vedete non è difficile. Basterebbe solo buona volontà da parte di tutti compresi produttori, commercianti e quanti altri del settore per costruire la CULTURA del fermodellismo.

Mario Bottini


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MessaggioInviato: venerdì 21 settembre 2007, 13:46 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:16
Messaggi: 212
Località: Castellanza (Varese)
E per cominciare a costruire una corretta cultura fermodellistica, mi viene in mente la frase di uno dei miei tanti direttori che cito:

Smettiamola tutti di pensare che una cosa non si può fare! :D :D :D
Mario Bottini


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MessaggioInviato: venerdì 21 settembre 2007, 14:33 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 16:48
Messaggi: 524
Mario "quoto" il tuo intrevento al 100% , specie l'ultimo e aggiungo:
avevano detto che era impossibile fare un plastico modulare fra persone sparse in tutta italia e invece il plastico del Forum dimostra il contrario

idem per i kit di TuttoTreno

Quindi....

Franco


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MessaggioInviato: venerdì 21 settembre 2007, 14:47 
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Iscritto il: venerdì 5 gennaio 2007, 9:42
Messaggi: 180
Mario e656 ha scritto:
Il problema non è stabilire chi è e chi non è ma cosa si può fare, tutti insieme, per farsì che il fermodellismo diventi sempre più presente nelle case di tutti

Ecco la sintesi di tutto!!
Secondo me, ovviamente... :D


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MessaggioInviato: venerdì 21 settembre 2007, 20:07 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:59
Messaggi: 490
Località: Aprilia (LT) - Firenze
Concordo pienamente e chi mi conosce extraforum sa che battto (e rompo, me ne rendo conto) sempre sul tasto di una maggiore apertura mentale, del non darsi per sconfitti etc. etc. Già la piega che ha preso questo filetto è una dimostrazione che è possibile confrontare idee ed opinioni ed arrivare a conscusioni condivisibili, sia pure con sfumature. Pensando a tante discussioni sterili, non mi pare poco... E allora, se si vuole si può fare...


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