Ciao Armando. Per la vendita di autocarri all'estero occorre tenere presente due fattori: - non tutti i paesi europei avevano codici della strada che ammettevano la circolazione dei 690. Ad esempio, la Lancia a metà anni sessanta produsse l'Esagamma E 520, dove la E stava per Europa, ovvero era un veicolo i cui criteri costruttivi tenevano in considerazione i limiti e le possibilità dei codici stradali dei paesi europei; - ove i codici lo consentivano, venivano venduti autotelai cabinati, cioè senza allestimento. Difficile, per non dire impossibile, trovare un autocarro italiano venduto all'estero completo di allestimento, che so, Viberti o Bartoletti, tanto per fare due nomi famosi. I telai arrivavano all'estero e quivi venivano allestiti da aziende locali, anche perché magari gli allestimenti italiani non rispondevano ai requisiti imposti dai codici della strada dei paesi di destinazione. Idem dicasi per i rimorchi: venivano agganciati rimorchi prodotti localmente. Per l'inoltro su carri pianali, sicuramente venivano utilizzati carri atti al traffico internazionale. Sul libro di Giovanni Leone sui carri pianali e sugli album FS si trovano parecchi carri pianali atti al trasporto di autocarri. Per il discorso rimorchi, vedi sopra: FIAT, come del resto LANCIA, OM, ALFA ROMEO, non hanno mai prodotto rimorchi, che erano appannaggio di costruttori autonomi quali Piacenza, Adige, Viberti, Bartoletti, Carenzi, Zorzi, tanto per citare i più famosi. Molto spesso, nel caso di pianali o cassoni a sponde, il produttore del rimorchio produceva anche il cassone con cui allestire la motrice, onde avere un "attacco" omogeneo dal punto di vista stilistico. Classico esempio il Lancia Esatau 864, il "musone" per eccellenza, la cui cabina e cassone erano prodotti da Viberti, lo stesso che produceva i rimorchi da agganciare alla motrice.
Ciao.
Guido
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