Dario Durandi ha scritto:
Marco la produzione in Cina potrà anche essere nel caos ma il problema è a valle.
Questo è quello che succede a tutte le ditte di ultima generazione che negli ultimi anni hanno "scoperto" la delocalizzazione. Pochissime persone, sede in uno scantinato o poco più, nessun magazzino, niente "manovalanza": in pratica si limitano a fare da tramite tra produttore e modellista.
Nel caso specifico rimandare indietro il modello è impossibile perchè bisogna sempre accontentare la brama di modelli nuovi e francamente non mi immagino i soci di Acme a sostituire i carrelli nel citato sottoscala.
Oddio, in verità il problema è a monte: ditte europee.
Sono 60 anni che funziona così, prima in "casa" poi nell'est asiatico, la Cina è solo la penultima arrivata, ora il "paese di bengodi" pare sia il Vietnam.
Non faccio nomi su chi sono stati i primi perchè mi danno da mangiare, i trenini sono solo fra gli ultimi arrivati.
Salvo rari casi, il magazzino ricambi da quando c'è un certo tipo di tassazione è fatto fare ai rivenditori, magari grossisti, solo nei trenini questa prassi è arrivata dopo.
L'attuale caos della Cina è dovuto ad altre cause, in poche parole è solo una lotta per il potere e la suppremazia, come sempre e come in ogni luogo.
Da non dimenticare che tipicamente le ditte sono assicurate contro i rischi del ritorno per difetto, quindi gli conviene sostituire tutto il modello, sono poi problemi dell'assicurazione nei confronti del reale produttore, ma anche lì gli affari sono affari.
P.S.
Anni fa ho scoperto che alcune ditte facevamo il magazzino normale in mare, in pratica si usavano le navi come magazzino mentre trasportavano, non essendo merce in nessun magazzino, e venduta (o solo in viaggio per) all'estero (che poi rientrava perchè il mercato la chiedeva qui), non si pagano le tasse.