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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa... in miniatura
MessaggioInviato: lunedì 21 novembre 2016, 22:31 
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No, non riesco a trovare un secondo carro Lima Hobby, per cui proverò a fare il GHH: la parte del "siluro" non si discosta molto come dimensioni da quella del Lima, solo è più corta la parte conica dai due estremi, diciamo che la conicità è circa a 90*, cosa che agevola non poco, basta lo squadretto simmetrico.
Sapete cosa mi scoccia di più? Non il dovermi comprare 4 kit TTM, quello è il meno. Dovermi comprare 3 metri, tre, di canaletta per fili elettrici per usarne... cinque centimetri! No, non me la vendono a metro e non so nemmeno se me la segano in due. :? :?
Qualcuno sa dirmi però come fare le chiodature che sul GHH ci sono vicino all'estremità del "tamburo"?
Il GHH non aveva coperchio anche se alcuni impianti avevano un braccio meccanico che lo metteva (sì, ci sono delle foto :shock: ). Se riesco, però, il coperchio ce lo metto copiato dal Lima: uniformità dei ricambi (ipoteticamente veri)... :mrgreen: Il motivo è semplice: già autocostruire una cosa così è complicato, specie senza disegni; dover per forza imitare il carico fuso diventa improbo e richiede assi nuovi, prese di corrente e un decoder funzioni (acceso in andata, spento in ritorno).


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa... in miniatura
MessaggioInviato: mercoledì 23 novembre 2016, 23:16 
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Ho iniziato a preparare il "carro siviera", europeizzazione di uno americano. Non ne vedo il senso di un uso fuori dalla zona altiforni, 75 t (non so se siano long, short o metric) sono appena un metro cubo di ghisa, il che vuol dire che il refrattario era diciamo di un certo spessore. E con un metro cubo cosa si fa? Manubri d Vespa*? Blocchi motore per auto**?
Certamente gli assi saranno sei: al di là che uno lussemburghese simile tanti ne aveva, sommando a 75 t di carico circa 40 di tara, ci troviamo il peso di una E.656 da scaricare sulle rotaie... In America è normale da inizi '900 un carico assiale di 35 t, da noi si è fortunati quando è 25 (ci sono alcune linee specializzate, come la rete della Rheinbraun, che reggono circa 30 t/asse ma sono eccezioni, non la regola).
Con sei posso usare il trucco di Nanniag tale quale perchè il carro era a carrelli sia in America che in Lussemburgo. Peccato dover cannibalizzare un Salp per i suoi carrelli. :roll:

*sì, per i meno giovani, il manubrio della Vespa classica anni '80 era in ghisa: ad un mio ex compagno di scuola la bora aveva rovesciato la Vespa e il manubrio si era spaccato come ceramica. Per un certo tempo, poi l'ha portata da un carrozziere a ricolorare, aveva la carenatura destra marrone, il manubrio nero e il resto celeste.
**La Ford britannica una volta usava tanta ghisa da giustificare la gestione di un proprio piccolo altoforno.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa... in miniatura
MessaggioInviato: sabato 26 novembre 2016, 17:49 
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Siccome sto facendo il carro siviera tipo Pollock (USA), sia pure con le dovute europeizzazioni, la peggiore i carrelli a tre assi ma ora so come farli affidabili, vorrei sapere se qualcuno ha qualche idea su come realizzare senza troppi sforzi una parte troncoconica da incollare su una cilindrica.
A differenza del trucco del carro Udg, non posso qui usare una struttura di sostegno interna; al più posso aggiungere una specie di doppio strato che imiti il rivestimento refattario, ma lo stesso non può essere molto spesso, la bocca di carico/scarico è quella che è e di conseguenza lo spessore massimo interno può essere quello che dovrebbe essere.
Il fondo pone meno problemi, è a calotta sferica o forse perfino emisferico, penso di aver trovato un modo come farlo (anticipo solo che lo faccio a spicchi da carteggiare a posteriori.

Anche per l'elaborato telaio ho una mezza idea ma la descriverò più avanti. Se in quello ci sarà lo spazio per la presa corrente e un decoder funzioni, posso anche imitare il carico della siviera.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa... in miniatura
MessaggioInviato: domenica 27 novembre 2016, 7:02 
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Scusa ma immagino che 75 t di ghisa saranno piuttosto 10 m3?... Anche perché altrimenti tutto questo bailamme per trasportare solo 1 metro cubo di materiale non ce lo vedrei proprio...

Bello 'sto filetto, dà un senso a un carro che ha colpito la fantasia di tutti i bambini che 40 anni fa sfogliavano un catalogo Lima...

Un saluto

Edelweiss


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa... in miniatura
MessaggioInviato: domenica 27 novembre 2016, 17:07 
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Edelweiss ha scritto:
Scusa ma immagino che 75 t di ghisa saranno piuttosto 10 m3?... Anche perché altrimenti tutto questo bailamme per trasportare solo 1 metro cubo di materiale non ce lo vedrei proprio...

Bello 'sto filetto, dà un senso a un carro che ha colpito la fantasia di tutti i bambini che 40 anni fa sfogliavano un catalogo Lima...

Un saluto

Edelweiss

Potresti aver visto giusto.
Però siccome gli americani sono ingegneristicamente un po'... complicati, non posso mai essere sicuro di cosa intendano. :wink:
Sul "tubo" si vede che recuperano un carro siviera Pollock per un museo e solo per sollevare la siviera usano due grosse autogrù in coppia. Leggera non è comunque, quindi.
Sono partito dall'idea che intendessero le 75 t quale peso del carro (il primo pare sia di quasi un secolo fa).
Il "siluro" CAFL ha 16 mc e qualcosa, per una massa di 100 t (quindi 10 per ciascuno dei suoi 10 assi) ma non ho trovato quale fosse la sua tara.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa... in miniatura
MessaggioInviato: lunedì 28 novembre 2016, 8:41 
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Ciao a tutti volevo chiedere cosa intendete per carro siviera ? Se postate una foto e' meglio


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa... in miniatura
MessaggioInviato: lunedì 28 novembre 2016, 13:35 
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gianmodel ha scritto:
Ciao a tutti volevo chiedere cosa intendete per carro siviera ? Se postate una foto e' meglio

C'è perfino il modello: è americano, ma la Arbed lussemburghese ne aveva uno simile, solo a 6 assi.

Nota: il produttore del modello lo chiama "Pollack" ma ho trovato anche la grafia "Pollock" che pare sia quella esatta.

Ingrandendo la foto si vede che il contenitore ha tre perni per lato: due per poterlo far oscillare sul carro (un po' come le vasche dei carri da miniera) e una centrale per agganciarlo a quei carriponte a due ganci affiancati che si vedono spesso in foto dell'interno di acciaierie. Per questo viene spesso chiamato "carro siviera", perchè di fatto il contenitore è tale: tanto nell'americano quanto nel lussemburghese c'è perfino l'attacco per il gancio della fune di rovesciamento; invece il più grande è chiamato "carro siluro" per la forma, in inglese rispettivamente ladle car e torpedo car. Non ho trovato distinzioni in altre lingue, la traduzione "carro siviera" è mia, almeno qui.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa... in miniatura
MessaggioInviato: martedì 29 novembre 2016, 14:24 
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Quelle non sono carri che trasportano ghisa , sono paiole , e servono per contenere la loppa , che e' uno scarto della fusione dell'altoforno che viene utilizzata per la produzione di cemento di vari tipi .
oppure vengono utilizzate in acciaieria per la scoria che viene smaltita nelle discariche .
Chiamarli carri siviera e' errato


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa... in miniatura
MessaggioInviato: martedì 29 novembre 2016, 20:12 
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gianmodel ha scritto:
Quelle non sono carri che trasportano ghisa , sono paiole , e servono per contenere la loppa , che e' uno scarto della fusione dell'altoforno che viene utilizzata per la produzione di cemento di vari tipi .
oppure vengono utilizzate in acciaieria per la scoria che viene smaltita nelle discariche .
Chiamarli carri siviera e' errato

Quello per loppa è questo, viene prodotto dalla stessa ditta (in effetti somiglia più questo a quello della Arbed).
Il carro "hot metal" con l'imboccatura simile a quella dei carri siluro serve evidentemente a ridurre la possibilità di raffreddamento, cosa che per la loppa non è necessaria.
Su youtube ci sono dei video (ripresi per lo più in Cina) davvero impressionanti sull'uso e lo scarico di loppa da questi carri.
Qui uno cinese (e pure con locomotiva a vapore):
https://www.youtube.com/watch?v=zKOENNXsSBQ
ques'altro non so dove sia stato ripreso, ma è ancora più impressionante. Specie quando la loppa semi-indurita casca fuori dal carro come una "bomba" vulcanica. :shock: https://www.youtube.com/watch?v=cn-XnwHvcQ4


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa... in miniatura
MessaggioInviato: venerdì 2 dicembre 2016, 21:54 
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Ho finito il corpo principale della siviera (per praticità le ho montato una bocca rettangolare con due becchi di colata simile a quella del siluro a 16 assi Trix vecchio), ora sto facendole gli appoggi per stare sul carro, poi il carro ce lo costruisco fisicamente attorno. :shock: :roll:
Ho costruito il fondo della siviera quasi dal pieno, è venuto meglio anche se il lavoro di carta vetrata è stato davvero lungo: ieri per sagomarlo giusto sono andato fino alle 2 di notte, ora si sta asciugando lo stucco e intanto preparo gli appoggi e il perno per il carroponte (come vedete dalla foto del tipo USA, da ciascun lato ci sono due appoggi piccoli, per il carro, e uno più grosso, per il carroponte di sollevamento).
L'attacco per il gancio che lo rovescia lo riporto per ultimo prima di verniciare. A differenza del tipo USA, che è asimmmetrico, la mia siviera è simmetrica e quindi richiede due di questi attacchi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa... in miniatura
MessaggioInviato: mercoledì 7 dicembre 2016, 13:55 
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Ho trovato su che base fare il telaio del carro siviera: un conoscente aveva scassato una Corbellini Hachette (non chiedetemi cosa abbia fatto, la cassa era spaccata :shock: ) I carrelli li ho recuperati per un carro che ne aveva perso uno ma il telaio con i timoni di allontanamento già presenti trova un suo uso. Quello!
Ne taglio via la parte mediana non interessata al movimento dei carrelli e ci faccio al suo posto la sezione arcuata per alloggiare la siviera. I carrelli saranno autocostruiti a tre assi (una dilatazione del carrello tipo P: l'originale a 2 assi lo trovate su rotaie-punto-it), molto simile al carrello dei carri per loppa della Arbed.
Appena ho finito la siviera (mancano ancora solo i perni di rotazione e l'attacco alla fune di controllo, oltre al colore) calcolo di quanto devo fare la "culla".

PS: un amico che ha continuato a far N perchè "fa americano" mi ha portato una ventina di carrelli che ha sostituito in quanto i modelli USA adesso hanno il gancio di tipo americano. Avete capito cosa, se non fosse per i problemi di vista :( , mi è passato per la testa, no? :wink: Di carrelli ne andrebbero "solo" otto... :wink:


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MessaggioInviato: lunedì 12 dicembre 2016, 22:37 
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Non facendo più N non me n'ero accorto: il carro siluro "ingovernabile" è uscito pochi mesi fa nella scala minore.
Mi fa semplicemente paura, conoscendo i ganci, se manovrato a spinta (penso che con questi tipi di carro la manovra a spinta sia più frequente che la trazione...) potrebbe essere più ingovernabile in 1:160 che in 1:87... Forse sarebbe manovrabile dotato di ganci USA, quelli non possono alzarsi (vale in ambo le scale).
Ah si, piccola curiosità: il carro siluro Lima in H0 è lungo solo un centimetro in più dell'ingovernabile Trix in scala N. :shock: :shock: :shock: :roll:


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MessaggioInviato: mercoledì 14 dicembre 2016, 16:28 
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Siccome ho quasi finito la siviera (il carro le verrà costruito attorno), lancio una domanda agli altri, soprattutto agli esperti di colorazione e sporcatura.
Partendo dal presupposto che la siviera col relativo carro sia sul grigio metallizzato, dopo una sporcatura opacizzante con grigio scuro stradiluito, come converrebbe rifinirla?
Mi sono accorto personalmente che in ditte che lavorano con metalli ferrosi aleggia una polvere che sembra grigiastra ma se la si osserva bene è ferro, cambia colori a seconda della luce.
Conviene tentare un simile effetto (non so come ottenerlo, ovvio) o a causa delle proporzioni è meglio limitarsi all'opacizzazione dovuta al calore?
I carri siluro che ho visto, ripresi da lontano, sembrano sempre solo opachi.
Altra domanda: meglio solo un colore grigio scuro o anche una sfumatura leggermente marroncina (non voglio che il carro sembri in disuso, solo in uso :wink: )?


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MessaggioInviato: lunedì 19 dicembre 2016, 18:47 
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Finalmente qualcosa si comincia a vedere: la prima siviera.
Allegato:
Commento file: La siviera ancora con la sola mano di fondo
Siviera1.jpg
Siviera1.jpg [ 42.3 KiB | Osservato 6786 volte ]

Il telaio va ora fatto fisicamente attorno ad essa... e ci sono solo i supporti. Di più: per europeizzarla dovrò cercare o farmi dei carrelli a tre assi. Per le prime prove userò (a telaio fatto) carrelli della Corbellini Hachette.
I perni di sostegno sul carro (e per il rovesciamento senza sollevarla) sono più lunghi del dovuto perchè non sapevo quanto devono esserlo davvero.

Nota: NON la farò mobile, o rischia di compromettersi tutto il carro.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trasporto ghisa fusa... in miniatura
MessaggioInviato: mercoledì 21 dicembre 2016, 14:06 
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Ieri sera ho cominciato il telaio segando la parte utile (coi carrell) da una Corbellini Hachette da tempo in casa e scassatissima (da un'altra ho preso i carrelli perchè me la faccio a 2 assi e grigia, ma questa è altra storia) e ci ho messo i supporti in modo che il sedere della siviera sia solo un po' sopra il piano del ferro. Nei prossimi giorni i colli di cigno della parte del telaio e forse non solo quelli, non voglio catastrofi. :wink:
I carrelli, se mi sarà possibile, saranno rimpiazzati da esemplari a 3 assi per una plausibilità europea. Tuttavia...
Un calcoletto a spanne mi ha dato circa 25 t per la "tara" del carro, con siviera scarica: supponendo che le 75 t dichiarate per l'originale USA siano il peso della ghisa (circa 10 mc), viene 100 t a pieno carico. 100 t su 4 assi è un po' alto ma ancora plausibile per un ambientazione europea anche senza cambio carrelli: 25 t/asse, per un traffico inter-aziendale non di linea può anche essere ammissibile.

Il tutto, poi, sarà colorato in grigio. Avendolo in quantità, userò il grigio per i panzer: somiglia. E poi giù di lercio, in questo caso lo sporco non è mai abbastanza. :mrgreen:


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