La regola è di usare due buffer, uno volatile che si appoggia alla ram del microprocessore per il comando dei mezzi che si resetta ad ogni accensione o reset della centrale, l'altro non volatile che si appoggia sulla eeprom del microprocessore (o esterna) per il comando degli accessori (posizione scambi, aspetto segnali, ecc) che mantiene le informazioni anche dopo lo spegnimento o reset della centrale in modo da avere lo stato degli accessori dell'ultima sessione di gioco.

Despx

Ok, non ci capiamo.
Ripeto, sto stimolando la conoscenza tirandovo fouri quello che ancora non tutti sanno, cioè le vere capacità gestionali di un Arduino.
Il come si fa lo faccio ogni giorno con altro Hw ma è la stessa cosa.
La domanda è, in soldoni, e dato per scontato che anche Arduino ha una dimensionme fisica e la scatola (si legga memoria disponibile) ad un certo punto è piena: quanta roba ci ficco dentro facendo il paragone con una centralina DCC di media taglia e commerciale? perchè alla fine è questo che è utile.
Giusto per, con le scatole degli accessori regalati a mio nipote, si riesce a fare uno di ogni oggetto per plastico di cui si parla qui, ma sicuramente non tutti assieme.
Ma se devo usare anche un PC, o qualcosa di simile, per far funzionare il tutto, allora metto solo il PC con degli I/O in collegati in reti basate su ethernet, o alla peggio CanOpen, e magari scrivo tutto con Codesys e C assieme.
...
Per cose singole e semplici si possono recuperare piccoli PLC dismessi, o terminali con PLC incorporato, e con uno di media taglia si fa anche la centralina DCC: con Nuccio nè abbiamo già discusso anche qui e de visu un paio d'anni fa, di fatto con una porta seriale ci piloto il booster. Il problema è che serve un convertitore per allinearsi ai 64 micro secondi del clock DCC, che sono specifici di quel mondo. Scrivere il sw che genera la stringa DCC è sufficentemente banale.
Esistono già schede utilizzabili, ma ovviamente non è noto il firmware interno.

Il paragone non è consistente per due motivi principali. Il primo è che qualsiasi sistema a microcontrollore (Arduino o meno) lo puoi espandere aggiungendo periferiche o microcontrollori che svolgono determinati compiti.
Dall'altra non esiste la taglia della centrale digitale un esempio ? Le varie Z/z21 sono basate su microntrollori Arm a 32 Bit e gestiscono solo 100 locomotive in contemporanea. La mia ClaudiaCS realizzata con un misero PIC della serie 18F a 8 Bit ne gestisce 119. In base a questo semplice esempio qual è per te la taglia ? Il micro o le loco gestite ?

Ci rinuncio....tu per me non hai mai preso un pic18F2520 o un ATmega328P e provato a vedere cosa può fare prima di raggiungere la saturazione delle sue risorse.
Piuttosto che rimbambirci con tante parole, perche non ci fai vedere qualche tuo progetto?

Dai... dai come dice l'assessore Cangini:" FATTI! NON PUGNETTE!"

Questa discussione è stata aperta da lucaregoli con lo scopo di presentare il progetto DCC++ https://sites.google.com/site/dccppsite/home , un progetto ormai riconosciuto e apprezzato a livello internazionale che ha sviluppato diverse comunità e sviluppi.
La sua chiarissima guida permette a chiunque, senza alcuna conoscenza specifica, di costruirsi una centrale del XXI secolo, (non un lokmaus) in pochi minuti e con una decina di euro.
Sarebbe bello se questa discussione servisse ad attirare nuove leve verso il digitale, o perlomeno a far evolvere chi ancora ha centrali che non permettono la connessione a PC o non leggono le CV.

Se poi altri hanno altri sistemi per costruire centrali più belle, più complete, più economiche, gli suggerirei di aprire un post apposito presentando la loro realizzazione, come dice giustamente despx, perchè le parole su "quello che si potrebbe fare" sono fine a se stesse fintantoché non si vede qualcosa di funzionante.

Mi sembra che questa discussione ormai faccia scappare più che attirare verso il digitale.

Ricordo a chiunque fosse vagamente interessato al digitale, che per divertirsi pilotando una loco in DCC non occorre una laurea in informatica, in elettronica o altro, basta scegliere i materiali giusti, accendere e giocare. Come con l'analogico... Nulla da programmare, nessuna forma d'onda da studiare, nessun codice.....

Anche se c'è chi cerca di convincervi del contrario...

Allora, chi ha provato a realizzare la DCC++ come descritto da lucaregoli?

Ciao, alpiliguri.

quoto in toto.

Ieri sera ho installato l'ide e spolverato il mio arduino , in attesa della scheda di potenza.

Ho compilato il software e nonostante avesse dato dei warning, è stato caricato correttamente ed aprendo il monitor seriale configurato ad una velocità di 115 Kbs, al reset dell'arduino, veniva visualizzato il messaggio di presentazione del pacchetto.
Appena arriva la scheda di potenza, continuo, per adesso va bene così

Michele.

Sono ormai oltre 30 anni che se in commercio c'è l'oggetto che fa per me, non mi metto lì a costruire da zero, sicuramente perchè ho anche un accesso facilitato a tali prodotti.
Prodotti che però da quando sono fabbricati sitematicamente in estremo oriente sono a disposizione di tutti.
Ogni tanto butto l'occhio, e in edicola vedo riviste per appassionati che presentano tali prodotti, sorvolando su quelle di settore che mi arrivano dall'ambiente professionale.
Quindi ormai da decenni ragiono in termini di quanta gestione ci posso fare in concreto, sapendo che la "scatola" ha una dimensione esterna e interna (se devo mettere assieme più di due scatole desisto, troppo tempo da spendere a tirare accidenti).
Certo sei il divertimento sono i trenini applicati all'elettronica ragionerei come voi, ma per me l'elettronica è, e se serve (ma cerco di farne a meno), il mezzo per gestire al meglio i miei trenini, quindi un approccio completamente diverso.
Oggi già una media centralina DCC, escluso la parte di potenza, all'interno è troppo uguale a cose usate ogni giorno per altre cose ben meno ludiche, le varianti che ci sono servono solo ai fini commerciali e per non confondere gli ambiti d'impiego: e vorrei ben vedere.

Va da se che io non sono nato nè elettrico nè elettronico, ma i due sistemi assieme mi permettono di praticare e perseguire ciò che mi piace di più, quindi sono un mezzo, e non un fine. E a mio parere varebbe la pena considerarli sempre così, anche quando ci metti in piedi un impero industriale.
Che poi tutto quanto c'è di elettrico mi serva per la pagnotta, è sempre al fine del perseguire quanto citato sopra.

Se poi consideriamo i sistemi come Arduino un mezzo per imparare e sperimentare dei principi e delle tecniche, allora il discorso cambia, ma qui entriamo in discorso totalmente diverso.

Scusa marco_58, non volermene, ma se sei così critico sull'argomento del "fai da te sul DCC", limitati semplicemente a ignorare il 3ad e prosegui su altri argomenti.

Ha ragione Alpiliguri, così facendo complichi solo la vita a chi in materia di elettronica è già in difficoltà di suo.

Questa discussione è per chi vuole imparare a costruirsi o semplicemente esperimentare con hardware Arduino una centralina DCC,.
Perché devi sempre smontare l'entusiasmo a chi ci vuole provarci con argomenti - seppur corretti - che non hanno nulla a che fare con l'argomento ?

Mi scuso con marco_58 da Sorbolo, ma io, 54 anni, qualche titolo di studio, parlo e scrivo mediamente in lingua italiana ed anche inglese, ma quando scrive lui non ci capisco una mazza...sarà sicuramente un mio limite, ma veramente non comprendo mai dove vuoi andare a parare, e sopratutto perché decontestualizzi e vai OT ogni volta???

..... e sopratutto, come mai una persona intelligente ed erudita come Lui, non riesce a capire quando è giunto il momento di smetterla ......

Michele.

Io no, ho ancora la Arduino in una casa di montagna di un amico (ci facevamo puri esperimenti di ingresso/uscita) ma penso di fare il palmare (se ne parla nelle prime pagine) "all in one" anche se mi lascia perplesso il potenziometro a zero centrale: in DCC può essere fonte inesauribile di confusione, tipo giro a destra e il treno va a sinistra...
Ho già ordinato la motor shield, che non avevo: mi arriva domani.

Segnalo che su bangood gli Arduino Uno R3 sono arrivati alla stratosferica cifra di ben 3,5€ l'uno....

ehm, ehm

E' corretto specificare che a quei prezzi si tratta di imitazioni, non di schede Arduino Uno Rev3 Genuino.
Per chi non ha esperienza, la differenza tra l'originale e l'equivalente può essere "fatale" ...

Vero che i decoder DCC sono molto tolleranti riguardo la qualità del segnale, ma basta leggere con l'oscilloscopio il segnale DCC in uscita da un Arduino Genuino e gli equivalenti per rendersene conto.

Non voglio scoraggiare l'acquisto degli equivalenti, ma mi sembra doveroso mettere in guardia i meno esperti che si tratta di imitazioni della Rev3, non di schede Arduino Uno Rev3 Genuino.
Tutto qui.

Perdonami giubio, ma fammi capire meglio: in che cosa consisterebbe la differenza dei segnali generati dalla scheda clone e da quella originale ?
Io ho utilizzato fino ad ora solo cloni, per lo più solo Arduino Nano (2€ più o meno) che trovo più comodo da montare su breadboard. Anche agli inizi abbiamo usato cloni cinesi dei PC (ricordi i "PC compatibili" 286, 386... ?) ma andavano alla grande!

Ciao

Vuole dire che, i cloni montano si il processore di marca atmel ma poi se tutto intorno a loro la componentistica è scadente e magari il PCB sbrogliato alla belin di segugio e...magari non FR4...possono sorgere degli strani fenomeni e comportamenti durante il funzionamento che sulla scheda Genuino magari non compaiono....e te lo dico x esperienza.... due possibili fonti di problemi? Sezione stabilizzatore e convertitore seriale to USB....
In merito ai cloni dei pc anni 80....se usavi un PC con MB certificata Intel e CPU Intel e poi uno con MB cinese e CPU non Intel...te ne accorgevi....che il PC non andava al 100%.....

Despx