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 Oggetto del messaggio: Trifase in scala zero
MessaggioInviato: sabato 13 ottobre 2018, 10:44 
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Iscritto il: venerdì 12 ottobre 2018, 21:41
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Buon giorno a tutti, mi presento: mi chiamo Renato, sono nato a Milano nella prima metà del secolo scorso e appartengo ai rari esemplari ancora viventi che si sono appassionati da piccoli al mondo dei treni ammirando le 685 sotto le volte della Centrale, le E 552 in manovra a Genova P.P. e, dalla spiaggia di Ospedaletti, le "doppie" di E 431 in testa ai Direttissimi.

Sempre che qualcuno non lo abbia già fatto, vorrei rendere noto il recentissimo "colpo" micidiale di Pesolillo: provate a dare un'occhiata:

http://www.pesolillo.ch/it/2018/10/11/l ... e-fs-e554/


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase in scala zero
MessaggioInviato: sabato 13 ottobre 2018, 11:21 
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Meglio non guardare, ti viene solo voglia la H0 di buttarla tutta nella spazzatura :mrgreen:

Da star male! :D

Fargli i complimenti è poco! Che maestria ragazzi!!! :shock:

Saluti

Giovanni Mureddu


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase in scala zero
MessaggioInviato: sabato 13 ottobre 2018, 13:17 
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Si , bello , costa come una Panda ,non è il mio genere di modellismo...
saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase in scala zero
MessaggioInviato: sabato 13 ottobre 2018, 13:23 
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Costa come una Panda ed è raro come un panda :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase in scala zero
MessaggioInviato: sabato 13 ottobre 2018, 13:47 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:53
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ma no , non buttiam via nulla...
Quello di Pesolillo è il modellismo alla soglia massima , secondo me non è il fermodellismo.
Mi spiego...una scala di quel genere per poter anche riprodurre cosa c'è intorno la treno , richiede spazi ancora più elevati dell'Ho e una cura e precisione in quello che si riproduce altissima , senza compromessi.
Ciò vuo dire, per es che in un plastico in zero un albero non può essere più piccolo di 35/40 cm di altezza e così via.
Infatti , sono pochissimi coloro che hanno un plastico in 0, ci si accontenta magari di un paio di metri di binario.
Tutto e quasi tutti sono concentrati sul modello , modello dal quale si viene posseduti...guanti di cotone , non lo si tocca o quasi , difficile farlo girare , quasi mai esce di casa....in sostanza si è schiavi , anche perchè lo si è pagato una bella cifra.
Ora , men che meno posso pensare di vederlo sporcato , come era nel reale...
Quindi , alla fine ho un modello ideale da foto di consegna, tirato a lucido il primo giorno , quindi un modello che non rappresenta la realtà intesa come vissuto...per cui , viva i modelli che ci consentono di essere fatti vivere e di renderli vissuti , ossia il vero fermodellismo...
saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase in scala zero
MessaggioInviato: sabato 13 ottobre 2018, 14:05 
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Iscritto il: mercoledì 8 marzo 2006, 9:28
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Non ho guardato ne i soldi e nemmeno la grandezza/spazio, ho solo visto una grande maestria nel lavoro, che va oltre la passione, ci fa anche onore avere persone che riescono fare cose che ha volte si fa fatica a pensarle!

P.S.: sono anche da vedere bene, per confrontare alcuni particolari con l'H0 tipo in posizioni sbagliate etc., sopratutto su carrozze e carri, molto utile :D

Giovanni


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase in scala zero
MessaggioInviato: sabato 13 ottobre 2018, 15:26 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 22:05
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aldilà del costo(che per noi comuni mortali non è pensabile minimante)c'è da apprezzare davvero questo signore che sta rendendo le sue opere veri oggetti preziosi.pazzesche le sue realizzazioni seppur in grande scala come la 0.complimenti,prima la 432 ora la 554...fantastica…


intanto fantastico su un modello in H0 di 554....mah..


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase in scala zero
MessaggioInviato: sabato 13 ottobre 2018, 15:44 
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Iscritto il: martedì 6 dicembre 2011, 11:27
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Località: Firenze
La vedo un po come claudio.mussinatto. Se uno vuole un totem da venerare fa bene a comprarlo, ma chi ha bisogno di armeggiare con un plastico, il valore intrinseco del modello abbatte tutto il contorno, anche se il contorno fosse eccelso. Personalmente amo più la ferrovia che i treni, e in assoluto apprezzo più un binario ben fatto, ad un rotabile (maniacalmente) ben fatto. Detto questo, non si può che complimentarsi e apprezzare la assoluta qualità dei modelli proposti.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase in scala zero
MessaggioInviato: sabato 13 ottobre 2018, 20:46 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:31
Messaggi: 7441
Località: Fabriano
Ma, secondo me, l' approccio è sbagliato, parlo di Mussinato e di chi gli va dietro... Non è assolutamente vero che i plastici in 0 sono pochissimi, certo, magari qui in italia, ma all' estero, Francia, Inghilterra, Svizzera, sono molto diffusi, e poi, non è vero che per maneggiare un modello, lo si debba trattare come una reliquia, è un modello, magari più caro, ma sempre un modello. Sono concepiti per funzionare, e funzionano su qualsiasi tipo di binario, da quello di latta dei primi del nocento ai proto.
basta cominciare a leggere anche le riviste straniere per rendersi conto che esistono altre realtà, e proprio te, caro Claudio Mussinato, che parli sempre di farsi una cultura, comprando libri, etc, dovresti saperlo.
Fabrizio.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase in scala zero
MessaggioInviato: sabato 13 ottobre 2018, 21:41 
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Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
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Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
Per la fortuna del modellismo ferroviario Fabrizio a ragione.
Purtroppo per il modellisti italiani Fabbrizio ha ancora più ragione.

P.s.
Andate nelle edicole degli aeroporti inglesi e tedeschi, lì la cultura si trova, e tanta.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase in scala zero
MessaggioInviato: sabato 13 ottobre 2018, 21:48 
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Iscritto il: venerdì 12 ottobre 2018, 21:41
Messaggi: 2
Non riesco a comprendere bene il senso di un commento polemico, sia pure garbato, all'uscita di un modello che sfiora i vertici dell'arte per il solo fatto che pochissimi potranno permetterselo o che comunque potrebbe difficilmente essere ammirato nel contesto di un plastico adeguato: sarebbe come se, alla presentazione di un nuovo, splendido modello di Ferrari si obiettasse che ha un prezzo inarrivabile e che comunque, possedendolo, sarebbe difficilmente utilizzabile nel traffico di Roma o di Napoli, sul Passo del Mortirolo o per attraversare una risaia. Credo che vada apprezzato per quello che è, senza lasciarsi influenzare da considerazioni che insinuano il sospetto di un autoconvincimento nel quadro del "nondum matura"


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase in scala zero
MessaggioInviato: domenica 14 ottobre 2018, 7:24 
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Certo che all'estero le cose stanno diversamente , lo sò benissimo , ma non ho toccato quel versante delle Alpi volutamente per non scadere nei soliti discorsi esterofili.
Penso di essere stato ai tempi uno dei pochissimi abbonati a Models ferroviarie , di LR presse , rivista dove c'erano articoli e spiegazioni di autocostruzioni , principalmente in scala 0
Addirittura non i disegni ma i piani di costruzione in scala 0 di macchine a vapore , spiegazioni su come usare frese e torni , trucchi ,diorami , plastic etc etc .
Ora , le riviste le ho regalate ad un Amico e la rivista è chiusa...
Quindi è evidente che questa scala come la 1 , in un paese come la Francia che è proprio la patria dello 0, stia scemando
Ora qui in italia ( sempre e volutamente in minuscolo) secondo alcuni la scopriamo ora, ma con il nostro atteggiamento di base , cioè che il modello vale , che dovrà aumentare di valore ; sicuramente sono modelli che funzionano benissimo, ma quanti lo faranno funzionare assiduamente e quanti lo guarderanno e basta?
Nessuno critica la bellezza del modello e la perfezione della realizzazione , l'ho già detto , solo che secondo me questo non è il fermodellismo che sfiora l'arte che Carlo Borra , jacques Lepalt , Jonn Allen e altri grandi modellisti ci hanno insegnato.
Poi comunque ,questa è la mia opinione personale
saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase in scala zero
MessaggioInviato: domenica 14 ottobre 2018, 7:54 
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Località: la citta' della 3 t: torri, tortellini e ...
Come giustamente dice Cludio, i modelli di Pesolillo sono al limite estremo del fermodellismo e del modellismo in generale.
Né piu', né meno di cio' che e' una Pagani Zonda o una Bugatti Venom in ambito supercar.
Cose per pochi, da ammirare e, forse, da desiderare.
Personalmente, pero', pur ammirando ( e come non si potrebbe fare altrimenti ... ), non desidero né la Zonda di Pagani, né la E552 di Pesolillo.
A me piacciono le cose che sono "raggiungibili" e "fruibili" dai comuni mortali.
I bei modelli in 0 di Lenz e di Brawa, tanto per rimanere sullo specifico.
E' con modelli di questo tipo, ottime produzioni industriali a prezzi ragionevoli, che la scala 0 puo' diffondersi oltre la ristrettissima cerchia dei collezionisti estremamente facoltosi.
Non solo questo: se il solo toccare un modello di Pasolillo fa tremare i polsi per il timore di danneggiarlo anche con le semplici impronte digitali, il prendere in mano un Kof di Brawa per esaminarlo attentamente prima di metterlo sui binari e' gioia allo stato puro.
Saluti
Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase in scala zero
MessaggioInviato: domenica 14 ottobre 2018, 8:47 
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Iscritto il: martedì 6 dicembre 2011, 11:27
Messaggi: 418
Località: Firenze
Parlando di rotabili e di altri paesi, mi pare palese, rispetto a noi hanno una forbice tra offerta rotabili e prezzi molto più ampia.


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 Oggetto del messaggio: Re: Trifase in scala zero
MessaggioInviato: domenica 14 ottobre 2018, 13:40 
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Iscritto il: domenica 12 marzo 2017, 20:41
Messaggi: 962
Ho la stessa opinione di quanto espresso dal Mussinatto nelll’ultimo suo intervento.


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