Ferrovie locali, doppio macchinista per superare l'obbligo dei 50 km all'ora La proposta dell'impresa toscana "Tft" all'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie dopo il limite imposto a fine settembre. Il direttore Ansf Gargiulo: "Le ex concesse devono fare un salto mentale e adeguarsi alla tecnologia"
Tempi di percorrenza più lunghi, orari da ristabilire e proteste dei viaggiatori. Il limite di velocità a 50 chilometri orari deciso dall'Agenzia per la sicurezza delle ferrovie nei confronti delle linee locali sta creando non pochi rompicapi alle aziende di trasporto private. Una misura disposta per le ex conciesse, passate a fine settembre sotto il suo controllo, e che sarà valida fino a quando le ferrovie locali non si adegueranno agli standard tecnologici di sicurezza europei. Un percorso lungo, anche di anni, ma che ha un mese dal decreto già sta' muovendo i primi passi. "Siamo consapevoli dei disagi - spiega il direttore Ansf Gargiulo - ma la sicurezza umana è la cosa più importante".
E per superare il limite di 50 chilometri orari alcune aziende già hanno avanzato le loro proposte: in Toscana la Tft che gestisce le linee da Arezzo a Stia e Sinalunga ha introdotto ad esempio un secondo macchinista: "Così possiamo andare a 70 chilometri orari - spiega il direttore di esercizio Mario Benelli - anche se il vero problema è l'obbligo di fermarsi con il treno ai passaggi a livello senza barriere. Noi ritardiamo e gli automobilisti hanno pigliato l'abitudine di passare, senza darci la precedenza. Può esserci un problema di sicurezza". Sull'ipotesi però il direttore Ansf Gargiulo avverte: "Si può usare, ma niente fughe in avanti. La velocità non dovrà superare i 70 chilometri orari".
La Tft, comunque, è l'azienda tra le più avanti nella lista delle ex conciesse. La Regione Toscana infatti ha già finanziato con 20 milioni di euro il sistema di segnalamento Ermts (quello dell'alta velocità) e a breve saranno lanciati i bandi di gara. "Ma alcune sono ancora immobili - spiega il direttore Ansf Gargiulo - le ferrovie locali devono fare un salto mentale, aprirsi alla concorrenza e adeguarsi agli standard di sicurezza tecnologica". L'occasione per tirare le prime somme ha un mese dal decreto è la presentazione, a Firenze del rapporto annuale dell'Agenzia che mostra come, nel 2015, il numero degli incidenti ferroviari sia diminuito del 12% rispetto al 2014 con un'emergenza che però resta ancora alta: quella dei pedoni travolti dal treno mentre attraversano i binari.
Ma la sfida per il 2016 è proprio quella delle linee regionali interconnesse con la rete nazionale: circa 2 mila chilometri gestiti da 12 imprese da Nord a Sud d'Italia che a settembre sono passate dal controllo dell'organo ministeria Ustif all'Agenzia. Che ha' però regole più stringenti. Le imprese ferroviarie (nella lista ci stanno le Ferrovie Sud Est, Tper in Emilia, la Ferrotramviaria e l'Eav) dovranno così adeguarsi alla tecnologia europea e, nel frattempo, sottostare alle limitazioni imposte dall'Agenzia.
"Ci stanno 3-4 aziende che sono avanti e in sei mesi riusciranno a mettersi in regola - ha detto infatti il direttore Ansf Gargiulo - mentre altre sono ancora MOLTO indietro". Tra i poteri dell'Agenzia, dal prossimo gennaio, ci sarà anche quello di fare sanzioni da 5 mila a 20 mila euro contro le imprese che non rispetteranno le direttive.
Ultima modifica di Taurus484 il giovedì 27 ottobre 2016, 16:44, modificato 1 volta in totale.
|