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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: mercoledì 22 novembre 2017, 14:17 
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Iscritto il: giovedì 22 giugno 2006, 9:15
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Località: Lomellina regione d'Europa
In riferimento alla Fano-Urbino è una motivazione risibile, anzi direi in piena malafede. Da altra news apprendo che sui 48 km di questa linea c'erano 57 PL. Come è possibile pretendere che la regione intervenga con un progetto di soppressione dai costi stratosferici, perché questo significa di fatto realizzare una viabilità ex novo alternativa lungo tutta la tratta. Forse era più semplice trasformarla con un nuovo modello d'esercizio in tranvia con segnali luminosi del tutto analoghi, anzi gli stessi, di un semaforo stradale, come è per esempio sulla tranvia di Bergamo.

s.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: giovedì 23 novembre 2017, 19:13 
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Iscritto il: mercoledì 1 febbraio 2012, 11:27
Messaggi: 457
Nessuno venga a raccontarmi corbellerie, visto che sono di quelle parti ed ho una veneranda età (Marco 58 mi scuserà ma è proprio così). La Sulmona - Castel di Sangro - Carpinone è sempre stata ben frequentata ed a livello di orario regolata sempre con le coincidenze a Sulmona con i treni da e per Roma e Pescara. Questi ultimi (prima che una precisa volontà politica, partito della gomma in primis, li riducesse a regionali che tra arrivo e partenza dai due capoluoghi ti prendono per sfinimento), fino ai primi anni 90 erano effettuati con fior fior di materiali (E656 e quattro Gran Confort, ALe 601 ed ETR 220), da Roma a Pescara e vv ci si metteva più o meno quanto con l'auto via autostrada, ma fatevela d'inverno quella autostrada...... e sono più le volte che la chiudono (per 10 cm di neve) che quelle in cui rimane aperta! Negli anni 80 i rapidi RM - PE fermavano solo ad Avezzano, Sulmona e Chieti, poi iniziarono i populismi di chi cercava voti alle elezioni e spuntarono tutta una serie di fermate in verie stazioni. Poi, le coincidenze (come già detto) a Sulmona, chissà come mai, man mano che si avvicendavano i nuovi orari, iniziarono a saltare, tagliando di netto la "convenienza" del treno.
Negli inverni (durissimi da quelle parti) nevosi, la ferrovia Sulmona - Carpinone rappresentava LA SOLA POSSIBILITA' DI MOBILITA' in quella parte di regione, con le strade assolutamente impraticabili; nei giorni dal lunedi al venerdi i treni al mattino ed al primo pomeriggio erano pieni di studenti, ma i padroncini della gomma stavano affilando le armi, fino alla conquista del loro obiettivo. Per non parlare di come fosse STRACOLMO il diretto Pescara - Napoli sia in inverno che in estate, visto anche in quadrupla con due coppie di personale di macchina.
Chiedo scusa a tutti per la prolissità, ma leggendo argomentazioni poggiate su una nuvola riguardo la chiusura di questa linea, mi girano (e molto) gli zebedei. Un saluto


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: giovedì 23 novembre 2017, 21:09 
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Iscritto il: venerdì 3 febbraio 2006, 13:31
Messaggi: 1750
Località: Roma
Certo che girano gli zebedei, ma se lo potessero fare, le ferrovie metterebbero tutto su gomma, e questo già lo hanno iniziato a fare. È ovvio che per far viaggiare un treno c'è bisogno di una infrastruttura di linee, mezzi e personale che costano in manutenzione ammortamenti e stipendi. Per far viaggiare un bus c'è il solo costo di pochi gestori, un autista e l'ammortamento e manutenzione del mezzo. L'infrastruttura no, perché le strade le pagano tutti con le proprie tasse. E non è poco.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: giovedì 23 novembre 2017, 23:26 
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Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
Messaggi: 5929
Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
Giancarlo Giacobbo ha scritto:
Certo che girano gli zebedei, ma se lo potessero fare, le ferrovie metterebbero tutto su gomma, e questo già lo hanno iniziato a fare. È ovvio che per far viaggiare un treno c'è bisogno di una infrastruttura di linee, mezzi e personale che costano in manutenzione ammortamenti e stipendi. Per far viaggiare un bus c'è il solo costo di pochi gestori, un autista e l'ammortamento e manutenzione del mezzo. L'infrastruttura no, perché le strade le pagano tutti con le proprie tasse. E non è poco.


Appunto.
Quindi
Un bus = 60 persone coinvolte: viaggiatori + dipendenti = almeno 30 voti.
Un treno di 2 668 = 160 persone coinvolte = sempre 30 voti.

E non stiamo a piangere delle nostre montagne, da altre parti in pianura hanno fatto anche di peggio: l'erba del vicino non è sempre più verde, sempre se c'è.

Fino a quando continuiamo a pensare che gli umani abbiano la stessa cultura sui treni e le ferrovie, mentre per il resto: colore della pelle, forma degli occhi, religione, lingua, ecc. invece sono diversi, non andiamo da nessun parte, è la cultura a fare la differenza, e basta un fosso per creare un abisso tra le culture. Figuriamoci quando in mezzo c'è la pianura padana, che già anche qui ...

Una sciocca domanda, vi siete mai chiesti perchè in tanti altri stati stati le ferrovie sono specializzate? O passegegri o merci?
Semplice suddividendo così il sistema si riducono almeno del 50% i costi di infrastruttura e gestione.
I giapponesi stanno ancora chiedendosi coma si faceva senza l'elettronica di oggi, e nel secolo scorso in DD ad avere una sequenza a distanza di blocco e a caso di treni a 200 k/h e 80 k/h. Ma la DD da sempre rende e tanto.


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