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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: martedì 14 novembre 2017, 22:55 
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Io metterei ferrovie in ogni luogo e trasformerei le autostrade in tratturi, ma obiettivamente non è possibile: poi magari fra qualche anno le autostrade diventeranno tratturi senza bisogno dell'interveno umano.
Sì, c'erano i Pescara-Napoli: circa 324 alla media commerciale di 40-45 km\h, quindi almeno 7,5 ore di viaggio; e con le 668 3000 era già una conquista. (Oggi passando da Roma con regionali e freccie ci metti anche meno di 5 ore.)
Poi la tripla in quali contesti e tratte era necessaria? tutti i giorni e su tutta la tratta, o solo in particoalri occasioni e tratte?
E il pendolarismo, che è il traffico che tiene in vita quelle linee su quali tratte era interessante? e con quanti viaggiatori?
I parametri di utilità di un treno non si misurano con la passione o l'aspetto sociale per pochi, ma con il fatto che si pagano anche con i viaggiatori che ci salgono e ci percorrono tratte: e questo da sempre (il '68 è finito nel '73) (e anche nel ventennio nero si sono segati trasporti su ferro).

La pedemontana friulana di fatto è utile solo alle due estremità, ma necessita di investimenti per l'ammodernamento, di fatto nè la regione Friuli V.G. nè RFI volevano farsi carico di tali costi: uno perchè magari non ha i soldi (e la ferrovia locale moderna non porta voti), l'altro perchè in punto di diritto deve vedersi il servizio ferroviario richiesto e pagato dalla regione. E i fattori: richiesta e pagamento del servizio, quindi utilizzo da parte della popolazione valgono in ogni regione italiana.
Quindi con la scusa di una misera frana si è chiuso.

Se le freccie, e Italo, dovessero manternersi con i viaggiatori occasionali o vacanzieri: non ci sarebbero;: figuriamoci i regionali. Si mantengono con i pendolari della lunga percorrenza e con viaggia per lavoro o studio.
Se il gruppo FS non molla i regionali Milano-Ancona-Pescara una ragione c'è: è duro trovarli vuoti.
Sui lunga percorrenza e magari notturni il discorso è diverso, e il contratto di servizio, o il prezzo del biglietto a mercato, passano di fatto in secondo piano.

Infine si ragiona sempre in termini di treno, e la linea in quanto tale dove la lasciamo: mica è gratis, nè tanto meno una volta fatta non la si tocca più, anzi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: mercoledì 15 novembre 2017, 12:21 
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Marco perdonami ma ti invito (invito esteso a tutti) a leggere il seguente articolo:

http://www.stagniweb.it/sulmona1.htm

La coppia Pescara - Napoli nel 2003 aveva una traccia che permetteva di percorrere l'intera tratta in 5 ore e 16 minuti, ad una velocità commerciale di 61 km/h circa.

Direi che l'articolo di Stagni risponde in maniera appropriata alle tue perplessità.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: mercoledì 15 novembre 2017, 15:02 
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Le considerazioni di Stagni le conoscevo già: fotografano la situazione. Così come la fotografo io con un metro diverso e riassuntivo.
Poi un conto è l'orario ufficiale, teorico, e quello effettivo, a maggior ragione su una linea come quella, e come tante altre.
Ma gira e rigira siamo sempre lì, le ferrovie come le strade sono state costruite perchè le voleva o/e servivano a qualcuno e a qualcosa.
Che piacia o non piacia oggi le ferrovia locali sono considerate roba per chi non può usare, o permettersi, il mezzo privato (evito volutamente gli aggettivi).
Va da se che RFI nel caos dei servizi a contratto, se può ci naviga. RFI non è un ente di beneficenza, ma una S.p.A di diritto privato ai fini di lucro, che poi sia di proprietà di un ministero della Repubblica Italiana e abbia un contrato (ripeto contratto e non obbligo) di servizio è un discorso diverso.
Senza allontanarmi tanto da casa, cosa si dovrebbe dire allora dei servizi di prestigio prima presenti in Pontremolese e sulle linee efferenti? Dei Milano-Salsomaggiore?
Dei diretti svolti sulla Suzzara-Ferrara assieme tra: FSF, SV, FS? Idem per i Codigoro-Bologna della FP. E potrei continuare.

I treni AV hanno successo per una sola ragione: non hanno bisogno dei tempi "morti o persi" degli aerei. Per chi lavora oggi viaggiare in aereo significa molto spesso isolarsi dal mondo per ore, in treno no! (Io se posso evito l'aereo, ma anche il mezzo stradale, il bus poi ...)
Sorvolando sui limiti naturali del vettore aereo. Quindi a parità di costi, si fa il possibile per usare il treno.

P.S.
Se su certe aree (ormai tutte dove c'è l'occasione) il gruppo FSI toglie treni e mette autobus, oppure compra aziende di trasporto su bus, non lo fa certamente per salvare dei posti di lavoro: ci vede semplicemente il ritorno economico.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: giovedì 16 novembre 2017, 12:22 
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Perdonami Marco, ma hai riportato dati non corretti, era più che altro questo che mi premeva farti notare.
L'orario ufficiale poteva essere teorico fino ad un certo punto, ma non così tanto da permettere un aumento sistematico di 2 ore e 45 minuti rispetto a quanto riportato in esso, concordi?
Le ferrovie locali sono una risorsa importante, altrimenti se fosse come sostieni tu, non ci sarebbe nemmeno necessità di avere degli autoservizi sostitutivi.
Sono pronto a scommettere che se gli orari fossero costruiti bene senza pensare solo all'Alta Velocità et similia, anche le ferrovie secondarie sarebbero efficienti ed apprezzate.
Altrimenti in Val Venosta si sono fusi il cervello probabilmente.
R.F.I. non è a fine di lucro, o almeno, non alla ricerca del mero profitto. Semmai è TI che oggi è equiparata ad un'azienda con scopo di lucro, ma il sistema resta profondamente sbagliato.
Questo perchè i servizi locali dovrebbero essere servizio puramente pubblico e non inchiodato ad una logica di mercato come la lunga percorrenza.
Ma penso che abbiamo idee diverse (che rispetto, sia chiaro) su quali potrebbero essere le soluzioni per risollevare le nostre moribonde secondarie.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: giovedì 16 novembre 2017, 14:55 
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personalmente conosco una persona, non patentata, che vive a Castel di Sangro.
In pratica, da quando gli hanno chiuso la tratta, si muove solo con i bus, con indicibili problemi.
Certo, c'è stato un prolificare di "navette" più o meno private che percorrono la SS17 (in questa stagione invernale abbastanza insidiosa) in orari mattutini o serali, ma i problemi ci sono lo stesso.
Di fatto anch'io penso che lo Stato dovrebbe garantire un servizio al di là del resoconto economico, basterebbero magari 3 coppie di treni civili al mattino, a metà giornata e alla sera, chiaramente in coincidenza con altri treni (e non parliamo poi dello sperpero di denaro pubblico dell'unificazione delle due stazioni di Castel di Sangro su due linee chiuse...).
Tempo fa ho avuto il piacere di viaggiare sulle ferrovie svizzere da S. Moritz a Zermatt, in compagnia di molti turisti ma anche di tanti civili.
Sopra si citava la Merano-Malles, ma anche la linea della Pusteria è ben frequentata o la Trento-Mezzana.
Perchè la Sulmona-Carpinone dovrebbe essere da meno?


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: giovedì 16 novembre 2017, 15:58 
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Facendo "politica" nel senso di polis, e non della persona politico di turno.
Pimo, evitiamo di confrontare le Alpi con gli Appennini, i secondi escono, purtroppo, sempre perdenti su ogni cosa.
Secondo, che è un discorso trito e ritrito, che si fa da decenni senza trovare nessuna soluzione, non sono i treni che devono adeguare gli orari, è il sistema paese che deve fare sistema, facendo combaciare tutto.
Terzo, RFI S.p.A. per il codice civile, che è la norma fondamentale applicabile (tutto il resto sono ideologie o escamotage), deve fare lucro che piacia o meno: anche di un solo centesino.
Quarto, ma in realtà primo, le sorti di ogni popolo sono in mano al popolo stesso non al governate di turno.

Se non focalizziamo su queste cose, non andiamo da nessuna parte.
A me non interessa che un treno impieghi un terzo del tempo, pretendo che se lo fa un treno lo devono fare anche gli altri treni.
Se lo fanno sulle montagne alpine, teoricamente lo devono fare anche sulle montagne appenniniche, ma sulle alpi allevano tipicamente vacche, sugli appennini tipicamente pecore.

Sono curioso vedere quanto dura l'euforia per i treni che circolano su quella linea, auguro a tutti che non sia una meteora. (Già tanti appasionati storcono il naso per la versione puramente commerciale dei veicoli "storici" (o solo vecchi) impiegati.)

P.s.
Il dscorso del treno ve lo rigiro sui rifiuti: perchè i alcune zone esiste solo differenziata, mentre in altri manco li raccolgono?
Alla fine le due risposte, per i treni e per i rifiuti, dicono la stessa cosa.
Tante gente è come i bambini, vogliono il giocattolo ad ogni costo, quando glielo dai lo snobbano!


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: giovedì 16 novembre 2017, 19:50 
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marco_58 ha scritto:
Facendo "politica" nel senso di polis, e non della persona politico di turno.
Pimo, evitiamo di confrontare le Alpi con gli Appennini, i secondi escono, purtroppo, sempre perdenti su ogni cosa.
Secondo, che è un discorso trito e ritrito, che si fa da decenni senza trovare nessuna soluzione, non sono i treni che devono adeguare gli orari, è il sistema paese che deve fare sistema, facendo combaciare tutto.
Terzo, RFI S.p.A. per il codice civile, che è la norma fondamentale applicabile (tutto il resto sono ideologie o escamotage), deve fare lucro che piacia o meno: anche di un solo centesino.
Quarto, ma in realtà primo, le sorti di ogni popolo sono in mano al popolo stesso non al governate di turno.

Se non focalizziamo su queste cose, non andiamo da nessuna parte.
A me non interessa che un treno impieghi un terzo del tempo, pretendo che se lo fa un treno lo devono fare anche gli altri treni.
Se lo fanno sulle montagne alpine, teoricamente lo devono fare anche sulle montagne appenniniche, ma sulle alpi allevano tipicamente vacche, sugli appennini tipicamente pecore.

Sono curioso vedere quanto dura l'euforia per i treni che circolano su quella linea, auguro a tutti che non sia una meteora. (Già tanti appasionati storcono il naso per la versione puramente commerciale dei veicoli "storici" (o solo vecchi) impiegati.)

P.s.
Il dscorso del treno ve lo rigiro sui rifiuti: perchè i alcune zone esiste solo differenziata, mentre in altri manco li raccolgono?
Alla fine le due risposte, per i treni e per i rifiuti, dicono la stessa cosa.
Tante gente è come i bambini, vogliono il giocattolo ad ogni costo, quando glielo dai lo snobbano!

discussione assai interessante.
primo punto: l'appeal delle Alpi è superiore per tante cose ma presenta anche alcuni difetti, ad es. per uno del centro italia o del sud non sono proprio dietro l'angolo...inoltre, so per certo che esiste un turismo del "piccolo è bello", dei cosiddetti "centri minori" che si sta sviluppando sempre di più (es. le bandiere arancioni del Touring club) e su questo gli Appennini potrebbero ben figurare!
Secondo punto: non ho ben capito...se le scuole iniziano alle 8.00 del mattino, è inutile far arrivare un treno alle 8.30. Spostiamo l'orario del treno o quello delle lezioni?
Terzo punto: sarà così, ma allora si stava meglio quando si stava peggio...
Quarto punto: discorso giusto e condivisibile, però...perchè, di fatto, ogni volta che si può votare (non sempre ultimamente) si tende a cambiare radicalmente rispetto a prima?
Perchè uno è chiaramente insoddisfatto!
Solo che, a tutt'oggi, non è che le diverse offerte siano particolarmente allettanti, il che si traduce nel fatto che nessuno sa più che santo votare...

Discorso rifiuti: lì è proprio il classico caso di responsabilità civile ed individuale, non si può scaricare su nessuno la colpa propria.
Purtroppo, proprio ieri sera, la TV ha mostrato un servizio da Avellino dove raccolgono la differenziata tutta insieme perchè di fatto è già mischiata...però non sono d'accordo a paragonare le due cose!


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: venerdì 17 novembre 2017, 21:42 
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Dubito che il traffico turistico su quella linea tenda a scemare,gli utenti sono tantissimi turisti e in bassissima percentuale appassionati.
Non entrando in lunghe discussioni su secondarie meritevoli e non meritevoli ritengo che questa linea sia stata volutamente affossata (e gli orari, le soste senza senso e le coincidenze create ad esempio con i treni da Sulmona ne sono una chiara testimonianza) dato che aveva una discreta utenza, inoltre tocca località turistiche di grandissima affluenza sia estiva che invernale. La scontata soluzione di affidarsi agli autobus (malvisti in zona credetemi) perchè la ferrovia fa 40 utenti ,e direi GIUSTAMENTE dati gli orari, la vedo come un classico giochetto politico facilmente intuibile. Basta averla frequentata un po' o vedere qualche vecchio video su YouTube per rendersi conto che le Aln non viaggiavano mai vuote, ma da quando il trasporto regionale è passato alle regioni le cose sono andate peggiorando notevolmente e del resto come si vuole chiedere cose sensate a una regione che sta unificando una stazione di una ferrovia dove manca l'armamento ad una dove i servizi regolari sono stati sospesi 6 anni fa.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: lunedì 20 novembre 2017, 16:02 
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Sottoscrivo in toto quanto sostenuto da Adriatico!


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: lunedì 20 novembre 2017, 17:22 
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Scusate, ma con il trasporto su gomma in mano regionale (ARPA), è ovvio che si preferisca fare in maniera che i soldi anziché darli a FS con un contratto di servizio si preferisca tenerli in casa. Poi per fare in maniera che il numero dei passeggeri diminuisca, basta richiedere al regionale FS corse ad orari impossibili e mettere contemporaneamente comodi bus che vanno a prendere i passeggeri sotto casa. È così le linee vengono chiuse per mancanza di utenti.
Solo grazie alla Fondazione che individua linee di particolare interesse turistico è possibile mantenere queste aperte.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: lunedì 20 novembre 2017, 18:28 
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Iscritto il: giovedì 22 giugno 2006, 9:15
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Vedo che periodicamente si fanno confronti citando l'esperienza dell'Alto Adige-Sudtirolo e del Trentino per affermare: se lo fanno là, è possibile farlo anche a Canicattì. Non sono realtà minimamente confrontabili per una serie di ragioni. Prima di tutto politiche e territoriali. Le due province autonome vivono la realtà ferroviaria locale come fosse un microcosmo chiuso in se stesso e dove Bolzano e Trento hanno la stessa valenza di una capitale di stato (e sono l'ombelico del mondo). E quindi collegare la provincia al centro ha la valenza di un servizio su una tratta della rete fondamentale nazionale. A questo si aggiunge anche il fatto di disporre di un'autonomia finanziaria che consente di investire risorse importanti nel settore e soprattutto avere le competenze per farlo. Ovviamente siamo in presenza di una cultura diversa, più consapevole, dove si prefigge il miglior servizio a favore del territorio, quindi con trasporti funzionali e perfettamente integrati tra loro (anche perché a capo dello stesso soggetto). E' ovvio che mettendo insieme tutti questi fattori si hanno linee come quella della Val Venosta o della Val di Non e treni regionali di proprietà che percorrono anche la rete RFI. O si spingono oltre i confini nazionali con materiale dedicato e perfettamente funzionale allo scopo.

s.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: lunedì 20 novembre 2017, 22:32 
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I n tutto questo nessuno mi ha spiegato in cosa sarebbe "diverso" il caso della Pedemontana che, lo ricordo, vedeva circolare treni vuoti mentre la Regione Abruzzo in combutta con trenitaglia e in combutta con RFI (che disponeva la sospensione dei treni proprio in estate), faceva di tutto per svuotare i treni della Sulmona-Carpinone.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: martedì 21 novembre 2017, 6:12 
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beh...anche la Sardegna e la Sicilia sono a statuto speciale, ma ciò non ha permesso di mantenere le linee locali.
Sono del sud? Anche la Valle d'Aosta ha chiuso la Aosta-Prè Saint Didier...
Sarà una questione di scelte politiche? Sarà che qualcuno ci mangia con l'affidamento ai bus?


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: martedì 21 novembre 2017, 16:45 
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Località: Lomellina regione d'Europa
La cultura delle regioni a statuto speciale non è la stessa. Trentino-Alto Adige Sudtirolo e, in parte Friuli-Venezia Giulia, hanno la cultura del fare, le altre realtà citate, soprattutto quelle del centro-sud, la cultura del chiedere. Se l'Aosta-Pré-Saint-Didier fosse stata in Trentino o nell'Alto Adige, ma forse anche in Friuli, gli amministratori locali avrebbero detto: datela a noi. Se fosse stata in Sicilia o in Sardegna avrebbero detto: lo stato deve darci i soldi. Non è neppure vera la favola della lobby della gomma, perché le due province autonome atesine investono sia sul ferro, sia sulla gomma e hanno un ottimo servizio integrato (anche il Friuli comunque è su una buona strada). E' chiaro che alla base di tutto devi crederci e investire in modo oculato. Non come la Valle d'Aosta che tacitamente acconsente alla "morte" della Aosta-Pré-Saint-Didier, quando contestualmente ha gettato letteralmente nel cesso valanghe di quattrini sulla mai rinata Cogne-Acque Fredde...

s.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riapre la Transiberiana d’Italia
MessaggioInviato: martedì 21 novembre 2017, 20:48 
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noboibend ha scritto:
mentre la Regione Abruzzo in combutta con trenitaglia e in combutta con RFI (che disponeva la sospensione dei treni proprio in estate), faceva di tutto per svuotare i treni della Sulmona-Carpinone.

Il vero problema è stato appunto l'affidamento alle regioni. La Sulmona -Carpinone ha rischiato la chiusura con l'allora killer Signorile che voleva falciare 2000 km di linee, ma si è salvata grazie alla mobilitazione delle istituzioni locali e della popolazione. Altre paventate chiusure si ebbero negli anni 90 ed anche allora si rispose con treni speciali recanti striscioni contro la chiusura,ma destinando la sorte alle regioni (e su questa linea hanno iniziato prima la Campania ed il Molise seguite dal non meno colpevole Abruzzo) il declino è stato lento e doloroso.
Se non sbaglio l'unica linea chiusa negli anni 80 per volere di una regione (le Marche)fu la Fano-Urbino come riporta questo stralcio

"Per quanto riguarda, in particolare, la linea Fano-Urbino, poiché la regione Marche non ha manifestato — nel corso delle numerose riunioni effettuate al riguardo — alcuna disponibilità ad impegnarsi con interventi sul territorio finalizzati all'eliminazione di passaggi a livello su tale linea, con decreto ministeriale del 27 luglio 1986, è stata disposta la soppressione del servizio viaggiatori su rotaia sulla linea stessa a partire dal 28 settembre 1986."


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