marco_58 ha scritto:
I sistemi industriali devono assolutamente essere affidabili, ma non sono necessariamente costosi
Esistono anche piccoli PLC, ma per esempio, in Klausen21 abbiamo la comunicazione RS232. Coi PLC industriali, per avere la RS232 devi spendere come a comprare una locomotiva TopTrain (che fra parentesi è molto più bella di un PLC).
Inoltre se devi fare un circuito di binario, non trovi componenti industriali pronti.
marco_58 ha scritto:
I sitemi autocostruiti possono arrivare a costi alti e poi magari essere limitati, giusta la considerazione che sono alla portata di pochi.
Il controllo ACEI di Klausen21 è un COP420, un microcontrollore a 4 bits (sì, mezzo byte, detto nibble), programmato in assembler. La scheda è assemblata a mano (spero non si rompa mai !). Fra componenti e basetta non supera i 20 Euro.
Oggi una eval board STM32 per l' ARM più piccolo è in grado di fare molto di più, e costa una decina di Euro.
Il sistema autocostruito costa meno perchè i componenti passano meno ricarichi, metti solo quelli necessari, e non paghi la manodopera di montaggio e neppure la progettazione.
marco_58 ha scritto:
I sistemi DCC sono coetanei ai PC e ai PLC e sfruttano le stesse tecnologie, il tutto è iniziato quanto la NATO ha scartato lo Z80 per sostituirlo con il 486.
Io usavo apparecchiature industriali con il 486 quando i PC erano con lo 8086.
Beh, certo, sono tecnologie che distano 10 anni ! Logico che lo abbiano sostituito.
Con lo Z80 riuscivi a fare una scheda cablata a mano con costo vivo di materiali di 20 .. 30.000 Lire ed era alla portata di un hobbista.
Già l' 80486 non si prestava più a fare accrocchi in casa. Sia per il numero di collegamenti, sia per la complessità del sistema.
Coi componenti di oggi, poi, è ancora più difficile. Quasi tutti hanno pins a passo 0.5 mm. Io li vedo col microscopio.
Un computer industriale con display a colori e con qualche ingresso/uscita digitale credo stia sui 3000 Euro (al cambio sono poco meno di 2 locomotive TopTrain, che restano sempre più belle di un aggeggio elettronico)
Un PLC con le stesse funzionalità del computer industriale costa circa gli stessi soldi, dato che all' interno sono simili, e che subiscono circa la stessa catena di ricarichi.
Però, Marco, se hai qualche esempio di PLC di oggi a costi abbordabili, sarebbe interessante se facessi esempi.
Il digitale è nato da un circuito integrato Motorola serializzatore a tre livelli. Il protocollo di base è ancora quello. L' integrato equipaggiava il decoder. Un microprocessore di quei tempi non sarebbe stato neanche su una locomotiva in scala "0".
Quanto al sistema di Klausen21, l' elettronica è grossolanamente un modello dei sistemi di automazione delle vere ferrovie di quei tempi :
- ci sono 12 moduli di sezioni che fanno anche da blocco automatico
- ci sono 2 moduli che fanno da smistatori del consenso di via libera e controllo posizione degli scambi
- il tutto è ripetuto su un quadro luminoso a sfondo nero, come quelli degli anni '80
- già con questo (posizione Manuale) si è in grado di muovere
- poi c' è il processore a 4 bits che gestisce l' ACEI per i due posti di movimento ed invia in seriale a 4800 Baud la situazione di occupazione sezioni, il bloccamento delle sezioni, la posizione dei deviatoi e la situazione di stato dell' ACEI. Con questo si và in Automatico. Si preme il tasto inizio itinerario, quello di fine, e via ... Sul QL si vedono le spie accendersi (circa) come in quelli veri degli anni '80.
- poi c' è il PC (all' inizio era una scheda Nanocomputer con Z80 e terminale video seriale RS232) sul quale gira il programma che gestisce l' orario e capisce dove sono i convogli in base alle informazioni ricevute via seriale RS232.
Con questo si và in telecomando. La consolle dell' ACEI è disabilitata e sull' ACEI comanda il PC.
Dopo due PC da 30 Euro, rottisi in breve tempo, ora ne funziona uno comprato nuovo a poco meno di 500 Euro nel 2008
Come si vede, non è il minimo di elettronica che si potesse usare, ma è quella che scimmiotta il sistema vero. E devo dire che ne ha preso anche i vantaggi. Con PC fermo, si và lo stesso. Con ACEI rotto si muove comunque qualcosa.
Stefano Minghetti