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 Oggetto del messaggio: Licenza poetica
MessaggioInviato: sabato 24 febbraio 2024, 14:40 
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Iscritto il: martedì 17 gennaio 2006, 18:26
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Una curiosità: se nel costruire un modello di stazione vi capitasse un gruppo di finestre come quelle della foto in cui una ha un pannello visibilmente più grande delle altre, cosa fareste ??
Farle uguali al vero attirerebbe le critiche dei pignoli che direbbero: è sbagliato, le misure non sono corrette !!
Farle uguali sarebbero esteticamente migliori ma non corrispondenti al vero.
A voi l'ardua sentenza :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Licenza poetica
MessaggioInviato: sabato 24 febbraio 2024, 18:10 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 18:19
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Buonasera,
A mio modesto avviso se si vuole riprodurre un fabbricato reale, si seguono le misure reali, quali che siano...
L'asimmetria e la varietà rendono una costruzione unica e vissuta... La troppa omogeneità dà un'idea di falso e artificiale, a volte si introducono appositamente "difetti" tipo porte e finestre murate, intonaco scrostato, parti aggiunte con caratteristiche diverse per dare maggiore realismo.
Buon lavoro
Michele


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 Oggetto del messaggio: Re: Licenza poetica
MessaggioInviato: martedì 27 febbraio 2024, 14:43 
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Iscritto il: martedì 17 gennaio 2006, 18:26
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Località: Friuli Venezia Giulia
Grazie per il tuo parere, siccome non faccio diorami ma pezzi isolati personalmente mi piacciono di più i fabbricati "puliti" come come se fossero appena costruiti nella realtà.


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 Oggetto del messaggio: Re: Licenza poetica
MessaggioInviato: martedì 27 febbraio 2024, 17:13 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 18:19
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Località: Venezia
L'unico criterio assoluto e vincolante è che deve piacere a te!
Se chiedessi a 10 persone probabilmente avresti 11 risposte!
Se poi si intromettono gli ingegneri frustrati è finita: ti diranno che in base al capitolato x, ai calcoli strutturali y, vista la normativa comunitaria z... non va assolutamente bene!
Buon lavoro e buon divertimento :D
Michele


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 Oggetto del messaggio: Re: Licenza poetica
MessaggioInviato: giovedì 29 febbraio 2024, 0:08 
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Nome: Giovanni
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La domanda posta ammette due risposte. La prima attinente al gusto è ovvia e tipica di chi parla di cose che non conosce ma deve per forza dire qualcosa .

La rappresentazione delle finestrature di facciata , specialmente sulle stazioni italiane , è un tema che è stato studiato a fondo da architetti di ogni epoca . In pochi sanno che gli edifici ferroviari, soprattutto quelli dell’epoca razionalista , portano quasi tutti la firma di eminenti architetti molto famosi. Perfino le stazioni più piccole e a prima vista meno belle esteticamente sono state realizzate su progetti di architetti di grido.
La finestratura degli edifici ferroviari riveste particolare importanza nell’estetica in quanto le dimensioni , la regolarità e la forma, unitamente alla conformazione del fabbricato , assegnano immediatamente a prima vista la funzione di “stazione ferroviaria” a un edificio proprio come il campanile richiama la chiesa.
La regolarità della forma è un richiamo all’efficienza ; la grandezza dell’edificio richiama l’importanza del servizio che vi si svolge ; la linearità e la simmetria richiamano ordine e precisione . Questo è il linguaggio dell’architettura ferroviaria , che comunica con le forme l’importanza di un servizio vitale e alla portata di tutti. Era vero per le stazioni più antiche (Torino, Roma Termini) ed è vero anche per quelle nuove (Porta Susa).

Nelle grandi stazioni sono presenti ampie finestrature , grandi ambienti con richiami ai simboli della nazione, e vige una simmetria tutt’altro che casuale sia nelle facciate di fine 800, sia in quelle razionaliste del ventennio, sia negli edifici avveniristici del nuovo millennio . In particolare nelle molte stazioni italiane di stile razionalista in cui la presenza delle finestre segue regole, interassi e alternanze assai rigide e schematiche , regolare non vuol dire “banale” e simmetria non vuol dire “scontato”.
In quelle meno grandi , in cui l’edificio ha una minore funzione comunicativa , si rispettano in piccolo gli stessi canoni estetici .
L’intento è di comunicare con le forme .

Perciò se si desidera mantenere anche nel proprio hobby questo linguaggio , a prescindere dallo stile , la scelta è semplice .

Buon divertimento


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 Oggetto del messaggio: Re: Licenza poetica
MessaggioInviato: giovedì 29 febbraio 2024, 14:16 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 16:31
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Pandrol, mi par di capire, che la foto di Dm, rappresenti una asimmetria reale....


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 Oggetto del messaggio: Re: Licenza poetica
MessaggioInviato: giovedì 29 febbraio 2024, 14:55 
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Località: Friuli Venezia Giulia
Il ritaglio che ho messo è della stazione di Drivstua sulla linea Dovrebanen in Norvegia, progettata fra il 1912 e il 1920 dall'architetto Glosimodt piuttosto noto da quelle parti.
La struttura in legno potrebbe aver permesso degli "spostamenti" degli infissi nel corso degli anni


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 Oggetto del messaggio: Re: Licenza poetica
MessaggioInviato: giovedì 29 febbraio 2024, 15:26 
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Nome: Giovanni
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Dm ha scritto:
Il ritaglio che ho messo è della stazione di Drivstua sulla linea Dovrebanen in Norvegia, progettata fra il 1912 e il 1920 dall'architetto Glosimodt piuttosto noto da quelle parti.
La struttura in legno potrebbe aver permesso degli "spostamenti" degli infissi nel corso degli anni


Ogni apertura ha una sua posizione sulla facciata di un edificio tutt'altro che casuale. Non a caso l'edificio in questione è stato pensato da un architetto: se l'architetto l'ha pensata in quella posizione ed in quella forma , è perchè questa scelta insieme alle altre restituisce un particolare effetto estetico e comunicativo .

Bisognerebbe vedere il fabbricato nel suo insieme per vedere se l'asimmetria che si presenta è frutto di una scelta oppure , banalmente , è un "aggiustamento" successivo .

Si tratta solo di capire se se si desidera mantenere anche nel proprio hobby questo linguaggio .

saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: Licenza poetica
MessaggioInviato: venerdì 1 marzo 2024, 8:51 
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Località: Friuli Venezia Giulia
Il fabbricato è questo


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 Oggetto del messaggio: Re: Licenza poetica
MessaggioInviato: venerdì 1 marzo 2024, 18:59 
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Nome: Giovanni
Iscritto il: mercoledì 31 agosto 2022, 20:21
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Dm ha scritto:
Una curiosità: se nel costruire un modello di stazione vi capitasse un gruppo di finestre come quelle della foto in cui una ha un pannello visibilmente più grande delle altre, cosa fareste ??
Farle uguali al vero attirerebbe le critiche dei pignoli che direbbero: è sbagliato, le misure non sono corrette !!
Farle uguali sarebbero esteticamente migliori ma non corrispondenti al vero.
A voi l'ardua sentenza :D

E' un edificio parecchio diverso dai canoni estetici mediterranei e italiani.

Non è la mia materia ma sembra che il fabbricato abbia una estetica più simile a quella di una casa, e il richiamo ad un luogo caldo e sicuro è più forte della esigenza di comunicare alle persone la funzione sociale di stazione. Il tetto parecchio inclinato sfavorisce l'accumulo di neve; le poche finestre favoriscono il mantenimento del calore in regioni in cui gli inverni sono lunghissimi e senza luce. Non ci sono pensiline esterne perchè attendere il treno all'aperto può essere insopportabile. Infine la scelta del legno, del tutto inusuale per noi italiani che preferiamo pietra e marmo, ma così abbondante da quelle parti . Non a caso la nostra architettura, compresa quella ferroviaria, è particolarmente apprezzata (e abbondantemente copiata....) anche da parecchi ed impietosi critici esteri.

E' chiaro che il clima e lo stile di vita di quelle latitudini ha una influenza profonda anche sulle forme architettoniche; in climi severi ed inverni rigidi , la comunicazione delle forme è mirata in primo luogo a trasmettere la sicurezza di un luogo accogliente (soprattutto ai primi del 900).
In questa ottica, la regolarità e la simmetria cedono il passo in favore di criteri più utilitaristici e ciò potrebbe essere più apprezzato dalle popolazioni di quei luoghi.

Tornando alla domanda iniziale , nel proprio hobby (ricordandosi che è solo un gioco) la scelta è tra ricopiare o mantenere il significato che la costruzione intende trasmettere.

Buona serata a tutti


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