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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE & PROGETTI: idee & fantasia
MessaggioInviato: giovedì 17 gennaio 2013, 17:40 
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Avevo promesso qualcosa di
Cita:
piccolo ed adattissimissimo a chi è alle prime armi

e mantengo la promessa:

PLASTICHETTO 240 x 120, STAZIONE DI SAN MATTEO SUL PANARO

Questa volta ho voluto rimanere sul semplice-semplice-semplice: è un plastichetto direi ideale per chi comincia ma che, seguendo i dettami di TTM, è adattissimo ad un esercizio realistico ed a fare tante manovre.
La parte più interessante, più particolare, diciamo, è lo spirito: ogni binario proviene dall'assortimento PIKO A GLEIS, flessibili e binari di altre marche sono stati banditi, ogni cm è costituito da binario a sezioni, il che facilita notevolmente il lavoro del neofita. Anche le dimensioni sono "tradizionali": il classico tavolone 240 per 120, l'ambientazione è tutta in piano, non si devono quindi costruire montagne o cose simili, volendo potrebbe essere costruito anche sul pavimento! La costruzione ad ovale, inoltre accontenta anche chi desidera veder girare i propri treni, senza dover per forza intervenire.
Nonostante ciò, si sono voluti mantenere e rispettare gli aspetti più moderni nella realizzazione dei plastici.
- Dietro ad uno sfondo (che al limite può essere costruito con un banale foglio di compensato dipinto in azzurro con le nuvolette), trova posto un'ampia stazione nascosta, costituita da 3 binari passanti più uno tronco: volendo, la si potrebbe ampliare, ma in tal caso si dovrebbe usare una diversa geometria di binari e scambi, o accontentarsi di accorciare i binari);
- I raggi minimi in piena linea sono superiori ai 48 cm (scendono a 42 solo sugli scambi in curva della stazione nascosta ed in una S nei raccordi industriali, zone quindi da percorrere a bassa velocità);
- La stazione nascosta ha binari da 72 cm (doppia di ALn) a 160 cm (loco + 4 carrozze unificate (5 di tipo antiquato)), oltre ai vari tronchini, la stazione a vista ha binari anche più capienti (sui 180 cm), il che garantisce che un treno non occuperà mai per intero tutta la stazione da scambio a scambio;
- Le occasioni per divertirsi facendo manovre non mancano, essendo presenti 2 raccordi e lo scalo merci di stazione;

Veniamo quindi alla descrizione dell'impianto: ipotizziamo di essere nella seconda metà degli anni '80 (va bene anche in epoca attuale, ma 30 anni fa il tutto era più interessante), l'economia di questa fetta di Pianura Padana è florida, e la ferrovia trasporta una buona quantità di merci, prodotti da e per le industrie meccaniche, conserviere, tessili, oltre che per l'agricoltura. La linea è di una certa importanza, facendo parte dell'itinerario di alcuni "corridoi" internazionali, pur essendo a binario singolo, ma elettrificato: il traffico, sia passeggeri, che merci, è piuttosto intenso, in transito o meno.
Il nostro treno è partito da un'ipotetica stazione sulla Milano-Bologna, siamo in viaggio una mezz'oretta attraverso la "Bassa", lambendo il fiume Panaro, tra industrie, campi, vigneti e frutteti sparsi senza soluzione di continuità, quando incontriamo le avvisaglie di un'ulteriore stazione: tante ce ne sono, più o meno piccole, data la vicinanza tra i paesi, e la necessità di avere frequenti punti di incrocio a distanza bene o male ravvicinata tra loro. Sbuchiamo da un piccolo agglomerato di alberi, alla nostra destra scorgiamo uno stabilimento industriale; superiamo un piccolo PL e ci fermiamo sul secondo binario, di corsa, posto di fronte alla stazione, un piccolo fabbricato a tre luci, che sembra minuscolo al cospetto degli imponenti capannoni che lo circondano.
Ci affacciamo al finestrino del nostro locale, svolto quest'oggi da una coppia di anziane ALe 880: oltre al FV, vediamo il fabbricato delle latrine ed uno scalo piuttosto ben attrezzato, con magazzino e piano caricatore, pesa e sagoma limite. Una sogliola sta manovrando alcuni carri: seguendo i suoi lenti movimenti notiamo la presenza di una fitta trama di raccordi che escono dal recinto di stazione, uno entra nel cortile della fabbrica vista poco fa, l'altro, accessibile tramite un'asta di manovra parallela al muro di cinta dell'industria, entra attraverso il passo carrabile in un altro stabilimento. I manovratori hanno un bel daffare a bloccare le auto passanti sulla strada della stazione, oltre che a sganciare e riattaccare carri. Nel frattempo scopriamo perchè ci stiano facendo attendere tanto: sul primo dei due binari di circolazione della stazione arriva placido il merci raccoglitore, trainato da una scalcinata E.626, seguita da una teoria di carri di diversi tipi e diverse amministrazioni.
Il nostro convoglio può dunque ripartire, facendosi scorrere a fianco l'asta di manovra dello scalo merci; gli alberi sulla sinistra nascondono (davvero bene) una enorme villa, costruita a forma di castello a inizio secolo: il viaggio può proseguire: il nostro trenino, attraversato il Grande Fiume, giungerà sulla Milano-Venezia, capolinea. Tanti altri treni, invece, proseguono oltre, scavalcando le Alpi e giungendo in Austria e Germania, provenendo anche da Firenze o Roma...

Prossima puntata, piano binari e foto...


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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE & PROGETTI: idee & fantasia
MessaggioInviato: giovedì 17 gennaio 2013, 17:47 
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Piano binari (sono rossi, non perchè io sia comunista, ma perchè altrimenti quelli a raso non si vedrebbero :mrgreen: ):
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Una vista lato Appennini:
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Lo scalo ed il piazzale viaggiatori presi dal lato Alpi:
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Il piazzale antistante la stazione, con il raccordo industriale e l'asta di manovra:
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L'altro raccordo:
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Il retro, la stazione nascosta:
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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE & PROGETTI: idee & fantasia
MessaggioInviato: venerdì 18 gennaio 2013, 9:41 
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Bravissimo Bomby.
Ecco un plastico "da 500 euro", carino, divertente da gestire e flessibile per ambientazione, epoca, tipologia di linea (termica, elettrica cc e, volendo, anche trifase).
San Michele del Panaro potrebbe divenire senza sforzi S.Michele Belbo, fra le tartufaie, i noccioleti ed i vigneti delle langhe, oppure Sammichele-Ganzeria, nella riarsa sicilia centrale, o ancora S.Michele d'Adige, su una immaginaria diramazione della linea del Brennero.
Questo con poche modifiche - essenzialmente legate ai fabbricati (chi ha detto che debbano essere fissati stabilmente alla base???), alla vegatazione (si può pensare tranquillamente a sorta di "tessere" puzzle da sostituire, una volta con alberi a foglie caduche, una volta con vegetazione simil-alpina, o con uno sfondo secco e ricco di fichi d'india. Idem per lo sfondo, che potrebbe essere sostituito di volta in volta!
Insomma, il progetto di Bomby dimostra ancora una volta che NON CI SONO SCUSE per stare con le mani in mano, e ciascuno di noi, se vuole essere modellista ferroviario, e non collezionista scatolaro chiacchierone inconcludente, può realizzare qualcosa di funzionale, in spazi non sovrumani, e senza svenarsi troppo.
Del resto, acquistare un modello in meno da tenere in scatola e due deviatoi in più, resistendo alla tentazione di acquisto compulsivo di tutte le novità, serie speciali e pezzi unici (non me ne vogliano i produttori di modelli, che chiaramente hanno maggior ritorno dai collezionisti che dai plasticisti) riconduce il nostro hobby ad una più sana via "creativa", che molte discussioni anche su questo forum sembra essere sempre più rara!!!!!


Antonio


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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE & PROGETTI: idee & fantasia
MessaggioInviato: venerdì 18 gennaio 2013, 17:48 
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Ti ringrazio, in effetti è come dici tu: usando delle "isole" asportabili si potrebbe addirittura cambiare faccia al plastico.
Ci siamo stufati della pianura, e preferiamo un ambiente collinare? Si levano i capannoni, e ci si piazzano delle belle collinette (Chianti, Langhe?), il binario che esce dallo scalo entra in una cantina sociale che produce pregiati vini (ed in ogni caso, anche gli stabilimenti sul plastico di pianura potrebbero essere cantine: tante ce ne sono in questa zona d'Emilia... E il Lambusco scorre a fiumi!), oppure vogliamo un'ambientazione più "meridionale"? Chessò, le lande assolate delle linee interne della Sicilia? O il piatto ed altrettanto assolato Tavoliere delle Puglie? O le brulle montagne della Calabria? Preferiamo un'ambientazione più urbana? Si riempiano di palazzi ed edifici le isole retrostanti alla stazione! Magari si può inserire anche una linea tranviaria che collega quello che una volta era un paesino dell'hinterland, divenuto periferia, ed ora perfettamente integrato nel contesto urbano... Il tutto senza dover ogni volta modificare alcunchè, basterà sostituire semplici pezzi di paesaggio (che magari integrano anche binari, perchè no?)!


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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE & PROGETTI: idee & fantasia
MessaggioInviato: mercoledì 23 gennaio 2013, 21:00 
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Tempo fra avevo postato il progetto della stazione di Sassuolo disegnato a matita. In realtà il progetto aveva la lunghezza diminuita circa del 35-40% (2,70 m contro 4 e rotti).

SASSUOLO IN 1:87 PRECISA

Tutto il piano è stato ricavato dall'attenta osservazione di video d'epoca e foto, dalle quali ho anche intuito l'esatta posizione di ogni singolo palo e macaco ( :shock: :shock: :shock: ) praticamente su tutto il piazzale (rimangono alcuni dubbi solo in un paio di casi...). Rispetto ai piani binari sinora visti (e non è che fossero così particolareggiati, purtroppo), ho anche intuito la presenza di un raccordo sul secondo binario dello scalo merci (è inquadrato per pochi secondi in un video 8 mm caricato in bassa qualità su Youtube!): la sua posizione è intuibile anche per l'andamento del muro di cinta.

L'ambientazione in questa situazione, può andare dal 1932-1933, quando fu trasformata la linea ed eliminata la terza rotaia a 950 mm, al 1985-1986, quando venne demolito ed asfaltato lo scalo: se lo si vuole eliminare, allora l'ambientazione può spingersi sino a metà anni '90. Ora il piano binari consta in un semplice raddoppio e 2 tronchi posti di fronte al piccolo FV del 1883: il raddoppio è utilizzato praticamente solo dai treni di servizio, dai treni per lo sgombero della neve (mediante carro pianale appositamente realizzato, riprodotto anche dalla gloriosa RR, ed oggetto di un bell'articolo su iTreni di questo mese) e dai treni storici.

I binari erano così utilizzati:
1°: servizio passeggeri;
2°: testacoda delle elettromotrici;
3° carico/scarico merci, presumo ghiaie et similia (argille, ecc per le ceramiche);
4° idem;
vi erano inoltre i binari di scalo; come è possibile vedere nei video (già citati da me più volte e che non sto a rilinkare <<==neologismo) avvenivano anche carichi e scarichi di carri su sottocarrelli stradali. Quella specie di binario curvo che parte dal 2° binario, incrocia il 1°, esce e va a finire sul bordo superiore era in realtà il raccordo con la stazione delle ferrovie reggiane, distante pochi metri: in realtà era scarsamente utilizzato, tanto che già nel '71-'72 era stato troncato.
Il tronchino in fondo al fascio binari (tutto a destra) era il tronchino di sicurezza: in realtà piuttosto inutile, vista la sua scarsa efficacia, era stato messo per via della pendenza presente in linea in direzione di Modena, tanto che al tempo del vapore, si effettuavano treni a gravità (1 treno a metà mattina, si effettuava solo con buona visibilità, ovviamente in direzione Modena, la velocità era ovviamente limitata -20 km/h- rispetto a quella di linea -30, 35 km/h- ed era presente un rigido regolamento. Il risparmio di carbone era tale, che nel periodo della 1^ guerra mondiale, le corse erano raddoppiate!)

Il piano binari:
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Vista dall'alto:
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La radice dei binari con RL:
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Vista allargata dello scalo e del FV:
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Vista del PC e del FV lato via Braida:
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Vista FV dal lato esterno:
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Ultima immagine del piano binari interno:
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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE & PROGETTI: idee & fantasia
MessaggioInviato: mercoledì 23 gennaio 2013, 21:53 
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Lo scambio in primo piano nell'ultima foto è il raccordo con l'altra stazione di Sassuolo?

Curiosi macachi a Sassuolo nel 2003.

Immagine


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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE & PROGETTI: idee & fantasia
MessaggioInviato: giovedì 24 gennaio 2013, 18:05 
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Yes... In pratica il raccordo, uscito dall'area SEFTA, dopo una curva a 90°, percorreva poche decine di metri accanto al viale d'accesso, superava un PL ed entrava nell'area ATC:

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Ti ringrazio per la foto dettagliata dei macachi SEFTA...


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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE & PROGETTI: idee & fantasia
MessaggioInviato: sabato 26 gennaio 2013, 20:49 
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Come "costola" dell'argomento sui segnali (vedi sezione "Linee Ferroviarie"), vi presento una mia rielaborazione...
Sarebbe potuta entrare in servizio su una concessa in via di grande ammodernamento, con telecomando delle stazioni da posizione remota (CTC e DCO):

Ecco le possibili configurazioni degli itinerari:

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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE & PROGETTI: idee & fantasia
MessaggioInviato: domenica 27 gennaio 2013, 15:14 
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Ciao Bomby,

però ... non mi convince l' aspetto R/V, a cui dai sia il significato di avviso di via impedita, sia quello di via libera a velocità ridotta.
Non sò se lo hai derivato da una situazione reale.
Avendo accettato l' aspetto G/V per l' avviso di deviata, io ipotizzerei l' aspetto R/G per l' entrata in deviata, e l' aspetto R/V per l' uscita in deviata.
Non gli darei il segnalamento multiplo, ovvero entrata ed uscita in deviata non li farei itinerari concatenabili, evitando così di aumentare gli aspetti richiesti al segnalamento. E su linee secondarie credo sarebbe una limitazione accettabile.
Potresti anche inventare un segnale, con le tre luci sovrapposte (tipo semaforo stradale, ma con unica vela ovale o rettangolare a spigoli arrotondati) che consenta le segnalazioni che descrivi. Modellisticamente sarebbe facilmente realizzabile, mettendo per ogni luce un solo piccolo led di colore opportuno.

Tempo fà, su alcune linee secondarie, le FS usavano il sistema ad una sola vela a cambio di colore. Un qualcosa come :
V -- G -- R : entrata in corretto tracciato
G -- G -- R : entrata in deviata
L' uscita in deviata era sempre V, ma con triangolo.
Credo fosse il retaggio del segnalamento ad ala, che funzionava in modo simile.

Il tuo segnale a due luci sovrapposte ed una laterale mi ricorda quello della Brescia-Iseo-Edolo.

Il sistema da tè ipotizzato utilizza segnali costituiti da vele a colore fisso. Anche fuori dall' Italia, nel resto dell' Europa, si tende ad usare il segnalamento costituito da luci fisse. Mi pare che lo schermo mobile sia una particolarità italiana (salvo forse l' ultimo delle DB).
Come in molti sapete il sistema italiano del segnale a schermo mobile ha una sola lampada per ogni vela, ed uno schermo mobile che pone davanti alla lampada il vetrino del colore voluto.
Lo schermo è mosso da un motore, e può assumere tre posizioni, corrispondenti a due diverse alimentazioni ed una assenza di alimentazione. Per ogni posizione si può mettere il vetrino del colore che si ritiene opportuno. Ai tre colori si aggiunge il nero. La vela che vediamo spenta ha la lampada accesa ed il controllo di integrità attivo.
La commutazione del colore ha una serie di contatti che confermano all' apparato la posizione del segnale. Credo che in caso di errore di aspetto venga automaticamente spenta la lampada (ed attivati allarmi).

Il segnale con vele a colore fisso, invece, è molto semplice e quindi anche molto meno costoso. Con due fili l' apparato dà tensione alla lampada del colore voluto. Occorre solo, in cabina, un relè di corrente per impedire l' accensione del solo verde in caso di aspetto R/V e lampada rossa bruciata o inefficiente.

Quindi, alla fine, il segnalamanto a vele con colori non commutabili comporta un risparmio di costo all' interno del segnale, ed un' altro, credo importante, in minor cavi necesari fra l' apparato ed il segnale. (modifica : Alex Corsico ci informa che i segnali a led non richiedono meno collegamenti)

Ciò detto, cancelliamo tutto !
Infatti, se si ipotizza un sistema moderno, cambia tutto.
Credo che i segnali a led richiedano molti meno controlli elettrici (meno cavi da tirare, meno relè di controllo, meno armadi per contenerli ...).
Per non citare, poi, il sistema Zillertalbahn, che è praticamente senza segnali, basandosi solo su pannello video in cabina e boe fra i binari (abilmente ricoperte di legno per non esere vistose).
Se Alex Corsico non stà già preparando i 144V per darci una spuntatina, dato che tentiamo di rubargli il mestiere, potrà darci ulteriori e più precise delucidazioni.

Anche nell' ipotizzare un sistema di segnalamento free-lance, quindi inventato ed aperto a tutte le possibilità, credo sia ancora necessario considerare le difficoltà e le necessità di un sistema vero. E questo è ferrovia.


Stefano Minghetti


Ultima modifica di ste.klausen21 il domenica 27 gennaio 2013, 19:04, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: domenica 27 gennaio 2013, 17:53 
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Sì, il segnale "a grappolo" è ripreso da quello SNFT...

Ero anch'io indeciso sull'uso del R/V sia per l'uso di avviso di via impedita che per l'avviso di riduzione velocità, ma, per evitare di usare un'aspetto lampeggiante (in un'ottica di una realizzazione, bisognerebbe mettersi lì a fare un temporizzatore, collegarlo, ecc... una rottura di scatole!).

Un sistema del genere, con 4 pin si realizza. Occorre studiarsi bene la cosa, ma volendo farsi l'apparato in casa (come quello dell'apposito topic, anche se sto pensando che sia meglio realizzare schede progettate singolarmente per ogni itinerario, ma è un altro discorso), è piuttosto semplice; i 4 pin sarebbero: VL protezione, CT ingresso, CT uscita, VL partenza. Integrando opportunamente con altri pin (pensandoci su, senza progettare, un pin per il verso di percorrenza dell'itinerario, reset, ecc) si può realizzare una scheda-segnale con logica combinatoria sempre uguale... E' complicato per me, al momento, descrivere la cosa, tempo di riuscire a smaltire certi impegni e ci provo...


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MessaggioInviato: domenica 27 gennaio 2013, 18:22 
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Che bello..... mi piace, un sistema come quello presentato però impone una riduzione della velocità obbligatoria a 30 Km/h in ingresso in stazione.

Onestamemte un sistema di questo tipo non prevede un segnalamento di partenza dato che un sistema simile si adatterebbe meglio per una linea con DU quindi con giunti e concessioni di via libera con telefono o sistema radio


ste.klausen21 ha scritto:
Credo che i segnali a led richiedano molti meno controlli elettrici (meno cavi da tirare, meno relè di controllo, meno armadi per contenerli ...).


Direi proprio il contrario più controlli i cavi da tirare sono sempre quelli.... :)

Gli ultimi schemi di principio per i segnali sono con un controllo per segnale, ci sarebbe da scrivere un libro anzi...l'han già scritto : )

ste.klausen21 ha scritto:
Per non citare, poi, il sistema Zillertalbahn, che è praticamente senza segnali, basandosi solo su pannello video in cabina e boe fra i binari (abilmente ricoperte di legno per non esere vistose).


LZB o ZUB :)
ste.klausen21 ha scritto:
Se Alex Corsico non stà già preparando i 144V per darci una spuntatina, dato che tentiamo di rubargli il mestiere, potrà darci ulteriori e più precise delucidazioni.


No la 144V= fà male meglio una 150 alternata :)


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 Oggetto del messaggio: Re: IDEE & PROGETTI: idee & fantasia
MessaggioInviato: domenica 27 gennaio 2013, 19:55 
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Cita:
Che bello..... mi piace, un sistema come quello presentato però impone una riduzione della velocità obbligatoria a 30 Km/h in ingresso in stazione.

Onestamemte un sistema di questo tipo non prevede un segnalamento di partenza dato che un sistema simile si adatterebbe meglio per una linea con DU quindi con giunti e concessioni di via libera con telefono o sistema radio


Sto parlando con un professionista del segmento, ma mi permetto di dissentire: ipotizzando una linea esercitata con DCO, quindi con comando remoto delle singole stazioni, secondaria, ma ove si vogliono evitare i perditempo di telefonare al DU per ottenere l'autorizzazione alla partenza, con annotazioni e scartoffie e cablogrammi, ritengo utile, se non necessaria, la presenza dei segnali di partenza. Certo, è prevista la riduzione di velocità a 30 km/h e basta, ma è raro che su una secondaria siano presenti scambi che consentano velocità maggiori in deviata. Si potrebbe comunque prevedere un ulteriore aspetto del segnale di protezione: avviso G/V, protezione G/V, nel caso di entrata a 60; nel caso di uscita, si potrebbe aggiungere un fuoco a luce gialla al segnale di partenza ed a quello di protezione (oltre a quella dedicata per la deviata), per poter presentare l'aspetto G/V, la sequenza potrebbe essere: avviso V, protezione G/V (ramo CT), partenza G/V.

Altrimenti avevo studiato anche questo segnalamento, sempre a fuochi di colore, ma con segnali di foggia "stradale":
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Ecco le varie configurazioni:
Allegato:
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Allegato:
mio segnalamento 2 2.jpg
mio segnalamento 2 2.jpg [ 103.71 KiB | Osservato 9289 volte ]

Allegato:
mio segnalamento 2 3.jpg
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Come segnalamento è forse meno caratteristico, ma anche più vicino a quello FS (più o meno).


Ultima modifica di Bomby il domenica 27 gennaio 2013, 21:05, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: domenica 27 gennaio 2013, 20:36 
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Promosso, ma tu hai presentato un segnalamento con segnali a grappolo e non, come nel secondo caso con segnali a fuochi di colore.

Sappi che per "deformazione professionale" una secondaria con CTC...non la considero più secondaria, ma suburbana :)

La particolarità del segnalamento delle "concesse" italiane prima del rinnovamento era quello di realizzare rinnovamenti a macchia di leopardo, ovvero si rinnovavano gli impianti più "importanti" della linea cercando di automatizzare i nodi importanti. Gli "ACEI tipo SARI" della Parisini erano nati proprio con quest'ottica di risparmio tanct'è che per molti elementi si utilizzavano componentistiche commerciali e non strettamente ferroviarie.

Tieni anche presente che molte linee terminavano in stazioni FS con segnalamento FS per cui si cercava di non "modificare" troppo il segnalemento ufficiale RFI, questo per non indurre in errore i macchinisti.

cmq io preferisco il DU..... è più divertente.

A presto


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Fatte modifiche al mio segnalamento...


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Vista la recente uscita della sogliola in 0 da parte di Brawa, ho pensato: perchè non proporre qualcosa per fare 4 manovre? Mi son ben presto accorto che la scala 0 è ben ingombrante, ma io avevo in mente l'idea giusta!

SOGLIOLA ESPLOSIVA - LA FERMATA DI CONFINE

Confine, ultima fermata prima di Vignola sulla linea da Modena, era sede di un brevissimo raddoppio e di un raccordo: questo le consentì di sopravvivere alla chiusura della linea nel 1972, in quanto sporadiche tradotte ancora arrivavano dalla stazione di Vignola, ancora in servizio per i treni da Casalecchio. Il servizio verso la SIPE (Società Italiana Prodotti Esplodenti :!: ) era svolto generalmente da un locomotore FCV e da una sogliola, e consisteva in genere di pochi carri chiusi.
Il piano binari è piuttosto particolare: anche al vero, il raddoppio era più corto di una campata normale di linea aerea, ed il raccordo era costituito da un solo, semplice, binario che entrava nel cortile della fabbrica con un cancello, con l'edificio ed il marciapiede della fermata al di là del PL. Le ristrette dimensioni lo rendono adattissimo per una riproduzione credibile in 0 nell'ambito domestico (occupa 4 metri di lunghezza!, ma anche volendo ridursi, è ottimo per chi ha poco spazio in H0 (basteranno un paio di metri).
L'ambientazione può andare dal 1932 al 1992 (anche se, ultimamente, erano stati sostituiti pezzi della linea aerea SEFTA con altri di tipo FCV); fino al 1969 sulla linea veniva svolto servizio passeggeri, quello merci resistette fino al 1972 gestito dalla SEFTA, poi la linea fu qui troncata ed il servizio passò alla FCV. Per l'esercizio può bastare una sogliola e 2-3 carri chiusi di vario tipo.

Per maggiori informazioni segnalo l'articolo di photorail (a cui ho rubato il titolo): http://www.photorail.com/phr3-gli%20upd ... 202008.htm

Piano binari:
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