Complimenti vivissimi...molto belli (come le altre realizzazioni tra l'altro )
Mi permetto, e non vorrei fare il guastafeste: ma siamo sicuri che quel tipo di palo a doppio palo in cap è ambientabile in epoca III? Mi ricordo un documento sulle linee aeree, che ovviamente non trovo, e non vorrei fosse troppo recente...
Saluti
Antonio

Fidati, sono in uso generalizzato sin dai primi anni venti. Ci sono moltissime documentazioni fotografiche al riguardo. Nati per contenere l'uso del ferro, poco disponibile in Italia nell'immadiato dopoguerra (WW1).
E poi non si tratta di pali in cap (cemento armato precompresso) come scrivi, tecnica sconosciuta per l'epoca, ma di semplice cemento (poco) armato centrifugato.
Credo che il modellismo, in particolare quello ferroviario, sia anche una buona occasione per una ricerca storica e documentale...

Sono i tipici pali SCAC (Società Cementi Armati Centrifugati) appunto caratterizzati da realizzazione in c.a. centrifugato, dentro sono vuoti.
Tipici sin da fine anni '20 (ad esempio la Ferrovia Val di Fiemme venne elettrificata in stazione usando pali di questo tipo.
Alessandro

Grazie della precisazione Stanga-tibb.



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Di nulla, piuttosto colgo l'occasione per complimentami (anche se è vietato ) per i tuoi lavori.
Riflettendo su come fare questi pali, avevo pensato anche che si potrebbe provare a rastremare a mano un tondino di legno, usando una base piana di cartavetrata.
Del resto nei modelli navali le rastremature degli alberi si realizzano così (almeno io nell'unico vascello che ho fatto ho seguito questa procedura, suggerita nelle istruzioni!)
Io invece vorrei realizzare un palo vecchio stile della SADE anch'esso abbastanza "ostico"...



prima o poi ci proverò!
Alessandro

I pali SCAC per il telegrafo?



Sarò ignorante......ma i pali in cemento non sono stati fatti per le linee telegrafiche ma per le linee di media e bassa tensione

Se sbaglio correggetemi - grazie ........perchè io li ho visti sempre e solamente in legno in tutti i paesi del mondo.......e c'è un motivo

Grazie, ne ho imparata un'altra!
Antonio

Semplice e geniale .
Ottima realizzazione la tua , come sempre .
Anch'io avevo visto la stessa soluzione per questo palo (1!) :





Isolatori ( tutti da raddrizzare ) dal catalogo ( da vedere ) di RB Models ( non so se ancora disponibili )

Per i pali in legno , volendoli storti , avevo provato a farli con dei ramoscelli veri :



Ciao
luca

Riprendiamo il discorso della palificazione telegrafica e non in scala 1/87.
Avendo necessità di installare circa una ventina di pali e volendoli realizzare realistici ma anche non troppo fragili ho impostato il mio progetto che vado qui ad illustrare secondo alcune semplici linee guida.
Per il palo come ho proposto più sopra ho usato degli scarti di bacchette per saldatura TIG in alluminio del diametro di mm 2,4, che martellati con cura su tutta la lunghezza, assumono un aspetto legnoso e non tornito tipico della palificazione degli anni quaranta. Verso la sommità ho praticato quattro fori da mm 0,5 spaziati quel tanto da poter ospitare le staffe in ferro e gli isolatori.
Le staffe sono in filo d'acciaio armonico (l'ottone crudo si é rivelato poco robusto). Piegare le staffe, che presentano una caratteristica foggia a "W", con pinzette e dime fatte con chiodini sarebbe stato un lavoro assurdo, per la noia generata dalla ripetitività, e per l'assoluta imprecisione del risultato.
Si é così fatta strada l'dea di realizzare uno stampo per ottenere in un colpo solo le pieghe e contropieghe necessarie.
Il filo armonico utilizzato é una brutta bestia, molto duro, e così ho dovuto creare uno stampo in acciaio.
So che il lavoro che illustro non si può fare con utensili casalinghi, ma ho la fortuna di poter accedere a macchinari di precisione, e ho voluto divertirmi.
Quindi da una sezione di lingotto di acciaio ho cominciato a squadrare due blocchetti da lavorare ulteriormente.



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Poi con lavorazioni successive ho fresato due cave per fissare alla base del bilanciere la parte inferiore dello stampo con l'impronta di piegatura e un "naso" cilindrico sulla parte superiore per ancorare alla parte mobile del bilanciere la sezione mobile dello stampo recante il punzone.
Due colonnette cilindriche avranno la funzione di guida.



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questi sono i due elementi pronti per la lavorazione finale delle impronte



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impronte realizzate con in vista le colonnette di guida



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veduta d'insieme dello stampo, chiuso



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palo in alluminio posizionato all'interno della sua cava con inserito uno spezzone di filo armonico pronto per essere stampato



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due staffe stampate



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risultato finale!



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Ciao a tutti, quale deve essere la distanza tra un palo telegrafico e l'altro?
Io ho realizzato i miei pali utilizzando gli spiedini di bamboo e pezzetti di filo da 0,5 mm per i supporti degli isolatori, questi ultimi li ho realizzati con pezzi di guaina del filo utilizzato per i supporti.
Grazie per l'aiuto.
Emiliano

Emiliano: "Ciao a tutti, quale deve essere la distanza tra un palo telegrafico e l'altro?"

I fili del telegrafo erano molto fini e quindi leggeri, di conseguenza la palificazione era piuttosto rada.
Dalle foto che ho della palificazione della stazione di Varallo circa due controporte tra i pali.
Nel mio plastico li ho posati alla distanza, non troppo regolare, di circa 35 cm l'uno dall'altro, tenendo anche conto di una certa compressione

Grazie mille!
Li poserò ad una distanza di circa 30 cm, anche io guardando un po' di foto ho visto che la loro distanza non era mai regolare...
Saluti, Emiliano

Se ne era parlato qui:

http://www.forum-duegieditrice.com/viewtopic.php?f=21&t=36166


Saluti
Roberto

Ciao a tutti,
Mi riaggancio qua, sto cercando anch'io pali per linea telegrafo, avete consigli, allego una foto che ho per prendere spunto