massimobertocci ha scritto:
Marcello potresti spiegarmi meglio il problema della magnetizzazione del nucleo....
Massimo
Il nucleo del motore Peco (ed anche gli altri elettromagnetici) è un blocco di ferro dolce, che risente del campo magnetico generato dalle bobine, e per questo si sposta all'interno di una di esse appena è percorsa da corrente.
Generalmente i motori di questo tipo vengono azionati dalle bobine percorse da corrente alternata, che come sappiamo inverte il suo senso 100 volte al secondo, facendo in modo che s'inverta anche il senso del campo magnetico che generano. Ora il nucleo di ferro che risente di quel campo magnetico, tende anch'esso a magnetizzarsi, ma siccome il senso del campo s'inverte molto velocemente, ad ogni magnetizzazione corrisponde anche una smagnetizzazione, che, molto semplicemente, fa in modo che col passar del tempo il nucleo si mantenga sostanzialmente smagnetizzato.
Altro discorso è, invece, l'uso di corrente continua, che per il fatto di non invertirsi tende a far in modo che il nucleo, una volta finita l'azione della corrente che lo sposta, mantenga una piccola frazione di quel campo, restando magnetizzato in un senso ben preciso. Con il passare del tempo quella magnetizzazione può crescere al punto che il campo generato dalla bobina non abbia più nessuna influenza sul nucleo, che era già di per se stesso magnetizzato esattamente in quel senso.
A dire il vero questo si può evitare benissimo con i motori Peco, basta fare in modo che anche in corrente continua il campo magnetico s'inverta, questo non può accadere per effetto della corrente, ma a causa di un corretto collegamento elettrico. Visto che le due bobine sono avvolte entrambe nello stesso senso, l'inversione del campo si può far avvenire, non 100 volte al secondo come in alternata, ma collegando i fili in modo che il campo abbia un senso diverso a seconda di come manovriamo lo scambio, ossia: non facendo i collegamenti nel modo tradizionale indicato con NO nel disegno, ma facendoli in quello indicato con SI. Così facendo muovendo lo scambio in un modo avremo il nucleo che si magnetizza in un senso, manovrandolo nell'altro modo, il nucleo si magnetizzerà in senso inverso, annullando ciò che era avvenuto la volta precedente.

Tutto ciò se si azionano gli scambi in corrente continua, sistema preferito da alcuni per la maggiore forza dei motori e l'assenza di ronzio. La cosa è sensibilmente diversa con l'azionamento a scarica capacitiva, poiché la corrente che percorre le bobine ha un andamento diverso da quello che avrebbe in corrente continua, anche se il tutto è alimentato in continua, o comunque con corrente unidirezionale.

Osservando il disegno sopra, si vede bene che nella fase 3 la corrente (freccia rossa) che percorre la bobina del motore (rettangolo verde) ha il senso dal basso verso l'alto, questa fase è quella in cui il nucleo del motore si sposta per effetto del campo magnetico. Nella fase 4, invece, quando il motore ha già effettuato lo spostamento degli aghi dello scambio, la corrente che percorre la stessa bobina ha un senso inverso, ossia: dall'alto verso il basso. Questa corrente non ha effetto sul nucleo, poiché il campo magnetico che produce è molto basso, dato che la corrente che percorre la bobina è fortemente limitata dalla resistenza da 220 ohm.
Dato il fatto, però che l'energia che entra nel condensatore per caricarlo è esattamente uguale a quella che era uscita scaricandolo, l'effetto che questa corrente dovrebbe avere sul nucleo probabilmente è lo stesso, ma inverso, quindi l'annullamento dovrebbe essere efficace.
La corrente di carica del condensatore è molto bassa, rispetto a quella di scarica, ma fa sentire la sua azione per un tempo maggiore dell'altra, che è istantanea, quindi mediamente l'effetto si dovrebbe equivalere.
Ho usato il condizionale perché non è detto che l'effetto di una bassa corrente sul nuleo sia equivalente a quello di una alta, poiché intervengono fenomeni di saturazione ed isteresi, che francamente è difficile stabilire così su due piedi a cosa portino.
Lo schemino del circuito carica-scarica sul post precedente ha, invece, la catratteristica di far attraversare le bobine da due correnti uguali ed opposte a seconda della manovra del deviatoio, rendendo le cose più sicure. Inoltre questo tipo di collegamento fa in modo che tra una manovra e l'altra non ci sia da attendere la ricarica del condensatore, in genere qualche secondo, ma il tempo di attesa è praticamente nullo.