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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: domenica 31 maggio 2020, 5:40 
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Nome: Giuseppe Randazzo
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Grazie Emilio, l'ho realizzata dipingendo prima con acrilici su fondo depron stuccato e quindi rifinito con Asphalt della AK-interactive.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: domenica 31 maggio 2020, 5:49 
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Devi spiegarci come fai ad usare così bene Photoshop , perchè pubblicare le foto del reale e farle passare per modellismo è veramente difficile... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Non ti dico più nulla perchè non ho più parole...


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: domenica 31 maggio 2020, 11:09 
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Nome: Giuseppe Randazzo
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Considerando lo stato in cui versano molti ponti e viadotti la tua affermazione potrebbe essere plausibile :roll:


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: lunedì 1 giugno 2020, 19:42 
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Nome: Giuseppe Randazzo
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Immagine

Questa potrebbe essere una ipotesi. Una strada o una linea tramviaria sopra l'attuale sovrappasso, come filtro, e dietro delle
unità abitative popolari, sulla sinistra. Poi al centro dei capanni industriali come prosecuzione di quelli sul plastico. Alberi a sinistra e destra per raccordarsi al fondale.
La profondità di questa quinta 3D è di circa 50 cm. Userei anche una prospettiva forzata per le unità più in profondità.
Saluti
Giuseppe Randazzo


Ultima modifica di qdp il martedì 2 giugno 2020, 5:32, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: lunedì 1 giugno 2020, 22:18 
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Eh no eh... vabbè il plastico, ma anche 'sti barbatrucchi qui no eh?!

La parte dietro ce l'hai disegnata ma la parte davanti viene da una fotografia decolorata, giusto? Vabbè, essere architetti ha il suo perché... (o mi sbaglio?)

saluti ammirati da un povero ingegnere...

Marco


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: martedì 2 giugno 2020, 5:40 
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Nome: Giuseppe Randazzo
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Ciao Marco, in effetti è un banale barbatrucco (con tanto di formula magica recitata) realizzato con un normale smartphon, nulla di che, il resto è uno schizzo senza pretese ma che rende l'idea.
Sì architetto, ma che da sempre si è trovato a lavorare gomito a gomito con ingegneri :wink:
L'idea :idea: del fondale 3D e della sua possibile composizione me l'ha regalata un amico dell'associazione Sicilia in Treno della quale faccio parte.
Giuseppe


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: mercoledì 3 giugno 2020, 20:43 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 11:10
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Località: Montescudaio (PI)
Il risultato è forte, è un bel mezzo espressivo, anche se è un barbatrucco. Ma d'altra parte, Barbapapà risolve sempre tutto con i barbatrucchi, no? :lol: :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: mercoledì 10 giugno 2020, 19:33 
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Nome: Giuseppe Randazzo
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La zona del sovrappasso in progress... La foto è stata scattata dopo aver montato un faretto da 100w a led a luce fredda... forse troppo asettica? Andrebbe meglio un faretto a luce bianca naturale?

Saluti Giuseppe

Immagine


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: mercoledì 10 giugno 2020, 20:48 
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Tutto bellissimo, dai disegni di studio alla realizzazione finale!
sarebbe interessante vedere che effetto si avrebbe sotto la luce solare
comunque complimenti, non mi restano aggettivi per descrivere quello che stai facendo.

saluti, Maurizio


Ultima modifica di best il venerdì 12 giugno 2020, 14:14, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: venerdì 12 giugno 2020, 5:09 
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Nome: Giuseppe Randazzo
Iscritto il: venerdì 14 giugno 2013, 16:53
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Grazie Maurizio :)


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: venerdì 12 giugno 2020, 17:14 
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Molto meglio la luce naturale... La luce fredda delle lampade secondo me non rende per nulla l'atmosfera della luce naturale. Buona per vederci se devi leggere o che, ma per il plastico...


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: domenica 14 giugno 2020, 6:19 
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Nome: Giuseppe Randazzo
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Località: Palermo
Si, testerò un faretto con luce fredda naturale, Grazie :)


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: domenica 14 giugno 2020, 10:59 
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In teoria, ma solo in teoria, la temperatura di colore migliore sarebbe 5500K, visto che quella solare è a circa 5700. In realtà, considerata la dominante azzurrognola delle lampade, forse la scelta migliore è 4000 - 4200K. Poi, le foto, sono un'altra storia, perchè andrebbe aggiustato il bilanciamento del bianco, la taratura del monitor, ecc. ecc. ecc. vabbè, sicuramente ne sapete più di me, quindi prendetela con il beneficio dell'inventario.

saluti calibrati

Marco


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: domenica 14 giugno 2020, 11:07 
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Località: Massa Finalese (MO)
Esistono delle lampade (anche del tipo a risparmio energetico) pensate per l'ambito foto-video con temperatura 5500 K, sono un filo più care delle altre, ma è anche vero che non devono rimanere accese per ore e ore giorni e giorni.


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: il plastico QdP
MessaggioInviato: domenica 14 giugno 2020, 14:27 
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Nome: Emilio Totaro
Iscritto il: martedì 22 maggio 2012, 20:51
Messaggi: 3071
Località: Castellamare Adriatico - www.aternumlands.com
qdp ha scritto:
Si, testerò un faretto con luce fredda naturale, Grazie :)



L’argomento “illuminazione” rappresenta un aspetto molto delicato ed essenziale del nostro progetto fino ad influenzarne positivamente o negativamente la resa complessiva. Una semplice lampada non è sufficiente a portare a risultati veritieri e realistici, ma senza ricorrere a trattati di illuminotecnica con un po’ di intraprendenza si possono avere risultati notevoli.

Anzitutto va studiata la “logistica”, ovvero valutare la dimensione dell’impianto, se compatto o lineare, e decidere quindi su una disposizione e distribuzione della luce a “correre” piuttosto che spot. Altro fattore importante la grandezza dell’ambiente circostante, la colorazione delle pareti, l’altezza della fonte luminosa e non di secondaria importanza il complesso di cromie di cui è composto il plastico, la presenza del mare o specchi acquei con colorazioni vicino ai toni dell’azzurro, montagne con prati boschi ed altro con dominante verde e via dicendo. Molto importante un altro elemento che spesso, se non sempre, fa la differenza, la presenza o meno di un fondale integrato con l’ambiente.

Tutto ciò soprattutto per i neofiti costituisce un bel problema, ma oggi con la tecnologia facendo un minimo di investimento si raggiungono risultati eccellenti.

La nostra esperienza è iniziata utilizzando una serie di plafoniere a fluorescenza (neon) a luce calda, distribuite in maniera uniforme su tutto il locale che ha una dimensione abbastanza rilevante (appena sotto i 100 mq), le quali fornivano un risultato soddisfacente garantendo una buona diffusione della luce, senza creare inestetismi e zone d’ombra; una tecnologia senza infamia e senza lode, prestazione al limite del minimo sindacale ma noi cercavamo qualcosa di più.

Quindi la soluzione è arrivata dalla tecnologia LED, non è stato proprio un investimento indolore ma posso tranquillamente affermare che abbiamo trovato l’optimus, massima resa cromatica, distribuzione della luce perfetta, esaltazione dei dettagli al massimo livello, e soprattutto non abbiamo la differenziazione dovuta alle diverse cromie presenti sul plastico, ovvero mare, monti, fiumi, ecc.
A seconda della larghezza della tratta abbiamo una, due o tre linee di led che corrono longitudinalmente sopra i binari ad una altezza di circa 60 cm. Delle funi di acciaio ben ancorate sulle pareti sostengono le barre led, montate su profilo di alluminio e dotate di plafoniera opaca che contribuisce alla uniforme distribuzione della luce.
Ogni barra è dotata di un suo alimentatore con possibilità di dimmerare l’intensità, abbiamo così la facoltà di accendere le luci di singole zone senza dover illuminare tutto l’impianto, luci on demand!

Dove abbiamo tre barre parallele che coprono una profondità max di 150 cm (larghezza) le due strisce esterne forniscono luce fredda, mentre quella centrale luce calda, equilibro cromatico raggiunto dopo una serie di prove. Nelle zone con due barre si va in parità mentre nelle aree a barra singola la striscia led è dotata di entrambe le cromie alimentabili anch’esse singolarmente.

Ripetute prove fotografiche hanno fatto si di mettere a punto l'impianto.

L'effetto che otteniamo sul nostro impianto è luce diurna, per una presunta fascia oraria compresa tra le 9 e le 11 (NON con il sole allo zenith) e con leggera velatura di nubi. Luci basse significherebbe colori molto caldi ed ombre lunghe, difficilmente riproducibili su di un plastico.

Si vedono, anche su questo forum, bellissimi lavori deturpati o non valorizzati da cattiva illuminazione, occorre quindi entrare nell'ordine di idee, come sopra richiamato, che la fonte luminosa contribuisce al successo oppure no del nostro instancabile lavoro.

Sempre tantissimi complimenti a Giuseppe per lo splendido lavoro.

Emilio


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