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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: venerdì 25 gennaio 2019, 21:58 
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Buon giorno Riccardo e buon compleanno!!
Hai scritto :"Commenti che rasentano l'offensivo e che hanno fatto scattare in Stefano una reazione , diciamolo, un pò maldestra e sguaiata. Non si tratta del "volemose bene" ma del rispetto che , almeno tra appassionati, penso sia doveroso".
E no, Riccardo, la mia reazione era pressoché d’obbligo nei confronti di chi si è erto a giudice insindacabile, e non mi pare di essere stato offensivo: ho solo confutato le obiezioni in modo civile: est modus in rebus! D’altronde hai detto bene che non intendevo dire “ guardate questo: si fa così!”, a differenza di altri;sono ben lungi dal pensare di aver fatto un’opera d’arte, ma solo un plastichetto che mi ha impegnato anni di lavoro solitario per fare in modo che i miei tanti treni potessero uscire dalle vetrine; man mano che fai ti viene un’idea e valuti se realizzarla o meno; è normale che a molti non sia piaciuto, però, absit iniura verbis, a me Guernica non piace, (l’ho anche visto dal vivo), ma se lo dico ad un critico d’arte mi fa un c..o così!! Non vi sembri irriguardoso il parallelismo: anche qui i critici ci vedono un presepe, pur se il quadro è stato dipinto con altro intento! :D
Se avessi voluto riprodurre “una” realtà, forse ci sarei riuscito, ma a costo di impiegare taaaanto tempo ( i miei anni sono ben più dei tuoi!!) :x
Forse è meno suscettibile di critiche il plastico che feci molti anni orsono al Museo di Monserrato, ( e che a me piace meno) di cui al link https://www.youtube.com/watch?v=IngF-LwAovI&t=7s : certo anche qui ci sono errori, a cominciare dall’eccessiva velocità dei convogli, ma l’assenza di fabbricati “tedeschi” e, soprattutto, di “gadget natalizi”, oltre che l’ambientazione in una ipotetica zona sarda, potrebbe portare i critici ad una valutazione diversa!
Non posso però che apprezzare il tuo giudizio e ringraziarti per l’intervento. Devo anche dirti che ogni volta che i figli di un amico o parente vengono a vedere il plastico, gli “ohhh” si sprecano: oltre che il movimento dei treni, l’elicottero che si leva in volo, i pulcini, la mucca, le fontane, la cascata , l’incendio, la funivia ecc provocano espressioni di autentica meraviglia. Sono stato più volte a Novegro e a Verona, dove ho anche esposto miei modelli, e non ho visto attorno ai plastici bambini particolarmente entusiasti!!
Certo però che il tuo “San Satiro” è di un altro livello: perfezione assoluta nei particolari, ambientazione specifica con treni rigorosamente dell’epoca, un viadotto spettacolare, ma se circolano convogli di 11 carrozze lo spazio l’avevi. Però, i locomotori coi pantografi abbassati…..!! :lol:
Stefano


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: sabato 26 gennaio 2019, 8:43 
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carthago ha scritto:
.....Però, i locomotori coi pantografi abbassati…..!! :lol:
Stefano


;) si è vero, la mia scelta è stata la linea aerea con filo SBWire - Non consente il contatto ma la sezione del cavo è realistica

Inoltre si può "ingannare" l'occhio posizionando ad 1mm/2 lo striscinate evitando il (per me) fastidioso up&down eccessivo del pantografo che alza ed abbassa il filo di contatto se non tensionato ... alla morte

https://www.youtube.com/watch?v=fzGF-Ouw9no

https://www.youtube.com/watch?v=qJQjNLrDYfg

https://www.youtube.com/watch?v=LkiBL4yaebw


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: domenica 27 gennaio 2019, 21:46 
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Accidenti, Riccardo: che spettacolo!!! Non l’avevo visto in precedenza, pur bazzicando parecchio su youtube, ma dirti che è un’opera d’arte è riduttivo! Ho visto tra l’altro curve con sopraelevazione, movimento di tram urbani, Emmine in doppia simmetrica ( in doppia? Ci sono mai state?), uno sfondo spettacolare ecc. ecc. ( però ho notato un deviatoio con elettromagnete a vista! :oops: ). Sono curioso di conoscerne le dimensioni, quanto tempo hai impiegato per la costruzione, se ci hai lavorato da solo e dove il plastico si trova (casa o associazione). Ovviamente hai ricevuto i miei “like” ma non capisco chi li ha dati negativi!
Ricordo il vecchio slogan Rivarossi: “ accuratezza, precisione, realismo”: credo che calzi perfettamente per il tuo lavoro!! :D :D


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: lunedì 28 gennaio 2019, 18:09 
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Nella mia enorme inesperienza fermodellistica, posso in modo ignorante dirti che
a me, piace.
Complimenti.


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 Oggetto del messaggio: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: giovedì 21 febbraio 2019, 9:09 
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Stefano, fregatene delle critiche di quei sapientoni che preferiscono fare oggettini realistici (a dir loro) di pochi cm piuttosto che creare kilometri di puro divertimento e soddisfazione. Con il tempo potrai anche migliorare molti dettagli, nel frattempo divertiti!

Ps. Dimenticavo una cosa. Da quello che ho capito non sei giovanissimo. Se sei un signore in pensione che non ha davanti 50 anni di vita, hai fatto doppiamente bene a finire il plastico e a renderlo funzionante per godertelo. Molti qui si dimenticano che non vivranno 2000 anni e se volessero fare un plastico perfetto, moriranno sognandolo e criticando chi lo ha concluso, a modo suo.

Ciao
Luca


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: giovedì 21 febbraio 2019, 22:06 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 23:37
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umbriele ha scritto:
Stefano, fregatene delle critiche di quei sapientoni


Già fatto!!! grazie Luca per il tuo giudizio e, per quanto concerne il secondo paragrafo, beh, avevo 15 anni quando nel 1960 mi regalarono la Badoni con due carri: Fai un pò di conti...


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: lunedì 11 marzo 2019, 21:59 
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Aggiungo i miei complimenti, Stefano, per un lavoro dal quale il mio plastichetto è anni luce lontano. Sono convinto che tutto sia discutibile e migliorabile, un forum dovrebbe servire anche a questo, senza animosità e saccenteria. Anch'io ad esempio preferisco una gestione digitale di un plastico, ma ho il massimo rispetto per chi resta fedele all'analogico. E comunque concordo con chi dice che lo scopo più importante nel nostro hobby è divertirsi facendo girare i treni, e tu questo scopo l'hai raggiunto in pieno. Bravo.


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: lunedì 11 marzo 2019, 22:48 
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Località: Faenza
Caro omonimo,

direi che non si può che elogiare il lavoro da tè fatto. Cosa che, poi, Claudio ha comunque fatto in un altro contesto.
Tu hai fatto come un dipinto, un quadro .. in movimento, che rappresenta, al contempo, la ferrovia ed il fermodellismo di una certa epoca. Non in parti uguali. In certi punti più ferrovia, in altri più fermodellismo.
Da quel che si vede hai sicuramente lavorato tanto, ed imparato ancora di più.
Hai applicato tecniche non trovate nei cataloghi delle case di fermodellismo, e questo credo ti accomuni a tutti quelli che vogliono riprodurre una propria idea di ferrovia e di fermodellismo. Tanti sono quelli che sognano, pochi quelli che arrivano in fondo alla propria opera. Tù fai parte di quelli che l' hanno realizzata. Quindi, bravo.

Con lo scomparso amico Piero, quando impostammo il plastico Klausen21, ci preoccupammo di rappresentare solo la realtà, non il fermodellismo. Ma che significa ? Provo a spiegarmi. Partiti entrambi intrisi di cultura fermodellistica Rivarossi, abbiamo immediatamente scartato il Manuale dei Tracciati e l' idea di fare un tracciato in funzione di occupare degli spazi, volgendoci, invece, a voler riprodurre una stazione vera e con un orario vero. L' esserci allontanati dal fermodellismo classico, dopo i primi grandi passi, ci ha fatti fare altri passi, se pur più piccoli, ancora per decenni, ovvero per lasciare tutti quei residui di informazioni provenienti da cataloghi e manuali e non dalla realtà. Oggi, con più informazioni e più possibilità, nascerebbe qualcosa di migliore, ma sicuramente non penso, nè pensava Piero, di adeguare l' impianto. Ne risulterebbe distrutto.

Ogni plastico è il ritratto del fermodellista, della sua concezione di realtà, delle sue capacità, ma anche della sua epoca.
Come altri hanno detto, ci sono vari stili pittorici. Se chiedi ad un pittore un parere su una certa opera, diversa dalla sua, potrebbe stupirti con critiche taglienti.
Eppure sono bravi entrambi, pur se in contesti diversi.


Stefano Minghetti


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 Oggetto del messaggio: Re: IL PLASTICO DI STEFANO
MessaggioInviato: martedì 12 marzo 2019, 21:56 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 23:37
Messaggi: 591
Località: cagliari
Carissimo Stefano:
grazie per il tuo commento che ho tanto apprezzato. Certo oggi si fa qualcosa di diverso, forse più attinente alla realtà, ma, come detto in precedenza, il mio fine era quello di far circolare il maggior numero di convogli possibile ed infatti sono 17 che si alternano in aggiunta al piccolo convoglio a cremagliera ( ed un’altra cinquantina è in attesa del proprio turno!). Peraltro se avessi voluto rappresentare la realtà di una piccola stazione con binario di incrocio e due tronchini, credo che non avrei avuto alcun problema, forse una stazioncina come quella cantata da Vecchioni “c'è un solo vaso di gerani dove si ferma il treno, e un unico lampione che si spegne se lo guardi, e il più delle volte non c'è ad aspettarti nessuno, perché è sempre troppo presto, o troppo tardi”. ( Anche se poi Zima è una città con una grande stazione ma i versi te la fanno immaginare decisamente piccola!!) Il fatto è che avevo a disposizione tanta “roba” accumulata negli anni e dovevo necessariamente utilizzarla al meglio.

Non ho invece ecceduto in particolari extra-ferroviari nella realizzazione del plastico del Museo di Monserrato, che puoi vedere al link
https://www.youtube.com/watch?v=IngF-LwAovI , dove i “gadget natalizi “ non esistono affatto, ma solo ferrovia e fabbricati decisamente italiani, molti dei quali tipicamente sardi e tutti autocostruiti, con eccezione di un palazzo Auhagen. Certo qui i critici, piuttosto che soffermarsi sull’integrale mia autocostruzione di tutti i convogli a scartamento ridotto, hanno messo il dito sull’eccessiva velocità dei convogli. Mi riproposi al tempo di rifare il filmato, meno ballerino e con velocità e materiale rotabile più realistici, ma purtroppo il Museo non è più tale da quasi dieci anni!!
Grazie anche a Pachecco per i suoi complimenti.
Stefano

Ps: se avete tempo, vedete anche questo: https://www.youtube.com/watch?v=NcOvZSSbHjM , ma abbassate il volume: una voce di un “ex-Oskar” disturba un po’!!


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