Era l'inizio del 1973 ed avevo compiuto da poco 10 anni di età, quando i miei decisero di cambiare casa. Già da allora ero fissato con i treni, mia madre diceva sempre che ci sono nato con questa passione. Nello stesso pianerottolo della nuova casa, vi abitava una famiglia composta da marito moglie ed una bambina di qualche anno più piccola di me. Un giorno mia madre in modo concitato mi disse: “ Maurizio, lo sai che Germano, il signore che abita alla porta accanto è un ferroviere! Sua moglie Margherita, mi ha detto che è un “macchinista”! Seguirono giorni in cui volevo assolutamente incontrare il signor Germano, per vedere come era fatto, quasi fosse un marziano, un supereroe, insomma dovevo conoscere quell'uomo che “guidava i treni”. Ben presto capitò l'occassione, aveva l'aspetto professionale, spesso in divisa ben curata, molto riservato. Con il passare degli anni le due famiglie strinsero un forte legame di amicizia, tale da passare l'estate al mare o in campagna insieme. Inutile dire che a Germano ho chiesto di tutto, e lui ha soddisfatto pienamente tutte le mie curiosità in ambito ferroviario. A posteriori credo che sia stato un dare ed avere reciproco. A lui piaceva raccontare i vari aspetti del suo lavoro, fatti che difficilmente si possono leggere sui libri e riviste, narranti storie di locomotori in avaria in piena notte e aneddoti vari che solo chi svolge quel lavoro può sapere, d'altra parte, lui in me aveva trovato chi l'ascoltava attentamente, assetato come ero di tutto ciò che rigurdava il mondo della ferrovia. Nella sua casa si respirava la storia del treno, suo padre Tullio classe 1910 ferroviere con ruolo Assuntore, suo nonno Nazzareno classe 1878 ferroviere con ruolo Cantoniere. I ripiani dei mobili erano pieni di libri tecnici e tavole di disegni di treni. 21 anni dopo, nel 1994 sua figlia Irene è diventa mia moglie, per dirla tutta io gia a 13 anni ci avevo provato a fitanzarmi, ma lei non ha voluto... Da allora sono passati altri 25 anni...Bene mi fermo qui, chi ha avuto la pazienza di leggermi avrà già capito. Mio suocero, il signor Germano il “Macchinista” mercoledi scorso, è salito in cabina è si è messo alla guida del suo ultimo treno, e dopo che il Padre Eterno, nelle vesti di Capostazione gli ha dato il verde di via libera, lui è partito. Sulla tabella di percorrenza vi era scritto “ Roma---Lassù in Cielo “ Maurizio Penna
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