L’utilizzo di fogli di polistirolo consente una modellazione accurata di superfici “tormentate”. Per quelle più semplici si può usare una retina di plastica da fissare alle ordinate con la sparapunti da tappezziere, avendo cura di incollare bene i margini con una pistola termica a collante solido (ma attenzione a non squagliare tutto.

Sulla retina si possono poi applicare bende gessate in rotolo (da ritagliare a strisce piuttosto fini) oppure semplice carta o tessuto-non-tessuto.

Adesso è venuto il momento di assemblare il telaio dell’ultima sezione di questa parte centrale del plastico: quella in cui deve essere montato il ponte della Biechtal. Si procede realizzando lo scatolato in compensato, da fissare all’estremità nord della vallata.

Ecco la sezione giustapposta alle altre. Una volta finita (o quasi) verrà così, ma prima di arrivarci il lavoro è ancora lungo. A titolo di paragone, ecco un’immagine del ponte vero, costruito nel 1913 lungo la linea del Lotschberg, in Svizzera, fra Briga e Berna.

Qualunque sia stato il metodo per ottenere la superficie grezza del rilievo, si stende prima una mano di tinta scura di fondo di copertura, quindi si comincia ad “arredarla” centimetro per centimetro, incastonando ad esempio delle pietruzze vere nel gesso del pendio. Dopo aver stuccato con cura le giunture usando un po’ di pasta Das, si comincia a passare i colori realistici.

Prima che il tutto diventi così, c’è ancora molto lavoro da fare… Ma andiamo con ordine (o quasi) e ricordiamoci per esempio di rivestire opportunamente le testate dei ponti, con fogli di cartoncino stampati a imitazione della pietra o molto meglio con i foglietti di polistirolo inciso forniti da varie ditte.

“Rocce” già pronte sono reperibili nei cataloghi di varie ditte di modellismo, ma ce li possiamo anche fare con del polistirolo: prima sbozzandolo con la levigatrice a nastro e poi incidendolo con una fresetta montata sul minitrapano. Meglio fare una scorta di pezzi, per avere sempre pronto quello adatto.

Una volta preparata la superficie con rocce vere e finte e aver passato i colori di fondo, la situazione è questa, con il ponte della Biechtal provvisoriamente appoggiato in sede. Dopodiché si procede - come dicevamo – a rivestire muri di contenimento, testate e piloni dei ponti, spallette, ecc. con i foglietti di “muratura” che vanno prima coperti con una mano di vernice scura e poi ripassati con colori chiari dati a pennello quasi asciutto, in modo da far risaltare la superficie.

Uhé, gente! Le sciocchezzuole che ho postato finora hanno avuto centinaia di visualizzazioni, il che mi lusinga non poco. Ma è possibile che nessuno abbia niente da dire, in merito? Fatemi sapere cosa ne pensate e suggeritemi come proseguire, se vi interessa. E nel frattempo, se proprio non avete niente di meglio da fare, date un'occhiata al servizio su Museogiocando che va in onda su Rai 2 sabato 18 alle 17,
nell'ambito del programma Bellissima Italia.

ciao....le sciocchezzuole che avete postato non sono affatto poi sciocchezzuole, anzi sono la dimostrazione di veri e propri capolavori ma soprattutto tanta dedizione e passione, per quanto mi riguarda anche se non scrivo molto qui sopra seguo comunque con molto interesse...e quindi non smettete di postare eh!! ...dalle storie dei marchi alle foto dei plastici vi guardo con molta ammirazione perchè in passato avrei tanto voluto creare un qualcosa di simile al vostro Museogiocando.
Appena avrò qualche giorno libero, spero di poter venire a vedere i vostri lavori ed il museo....

Alessio

Grazie per l'incoraggiamento, Alessio, mi farà molto piacere averti a Museogiocando. Ad una condizione: che tu mi dia del tu, come d'obbligo fra colleghi giocattolieri. A presto, Gianni.

Appena finito!!! Un vero peccato che abbiano fatto vedere così poco!!! Decisamente meritava più spazio.
È stato comunque un piacere rivedere Museogiocando.
Gianni un saluto a te e a Giorgione mi raccomando continuate così!!!
Spero di tornare presto.
Ciao
Stefano

[quote="estevan0000"] mi raccomando continuate così!!!/quote]
Ci puoi contare! Ti aspettiamo...

Dove eravamo rimasti con il plastico?
Una volta arrivati a questo punto, non conviene procedere oltre prima che le varie sezioni della vallata siano saldamente assemblate le une alle altre, ma ciò potrà avvenire solo nella postazione definitiva. Si impone perciò un trasloco da Roma a Piticchio.

Ma a Museogiocando, la sala che ospiterà i modelli ferroviari non è ancora pronta, e perciò le sette sezioni della vallata vengono provvisoriamente ammucchiate sotto un telone.