adi993 ha scritto:
salve a tutti,
per la prima volta ho preso un numero della rivista model railroader ed ho notato come sia completamente differente dalle nostre,come grafica e come contenuti, grafica poco accattivante ma contenuti interessanti con progetti di plastici e consigli su diferse soluzioni sceniche ed operative.
Pero ho notato che i plastici sono quasi tutti a vista senza stazioni nascoste molto semplici come circuito ma enormemente operativi,quindi mi sorge una domanda:
siamo noi che stiamo avanti o sono loro che concepiscono il modellismo ferroviario in modo completamente diverso dal nostro(forse un po obsoleto ma efficente)?
ciao a tutti
Si , l'impostazione di un impianto americano é alquanto differente (almeno quanto presentato regolarmente su 'Model Railroader' ) da quelli europei.
- in europa spesso si gioca al 'capostazione', impostando (più o meno supportati da computer e blocchi automatici) la circolazione dei treni, che vanno poi quasi da soli. Fino al punto da avere impianti completamente computerizzati e controllati via monitor (e allora si é praticamente dirigenti d'esercizio o come si chiama la funzione in Italia).
- in america invece si cerca di riprodure piuttosto il lavoro del macchinista, guidando direttamente la locomotiva, e il realismo viene aiutato da fattori quali l'inerzia della reazione delle locomotive (prodotta elettronicamente), i vari 'walk around trottles' (i trasformatori sono collegati con un lungo cavo flessibile o telecomando che permette di spostarsi lungo l'impianto seguendo il treno) e una lista di compiti da svolgere (normalmente la distribuzione e raccolta di carri da varie stazioni e raccordi privati).
Questo viene aiutato da alcuni fattori quali la grande superficie spesso disponibile (che non rende necessario di lavorare troppo nella 3. dimensione e lascia il tracciato in gran parte visibile), ed il fatto che questi impianti sono frutto della collaborazione di più persone e fatti per impiegare più persone nell'ambito di ' sessions' di circolazioni.
Per questo é rarissimo di vedere in impianti americani dei blocchi di linea o altre forme di automazione ritenute normali qui da noi. P.e. molto spesso gli scambi sono tutti manuali.
Questo senza entrare nella diversa sensibilità e tecniche usate nel modellismo di ambiente, dove gli USA sono stati molto all'avanguardia.
Sebastiano
(che ha avuto la fortuna di essere membro di una società di ferromodellismo americana ed usare il loro plastico per 4 mesi)