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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Locomotive da manovra : D145 e D146/147
MessaggioInviato: domenica 12 novembre 2017, 0:11 
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Nome: Santino Toscano
Iscritto il: martedì 7 febbraio 2017, 6:04
Messaggi: 1752
Località: Monza
bigboy60 ha scritto:
Salve a tutti,
Personalmente, dato il mio interesse temporale per i treni al vero ed i modelli di treno, poco mi interessano D146/147, ma molto mi interessano D141 e D145.
E credo che non sia così solo per me.

Confermo e mi ripeto .... PRESENTE (soprattutto per la D141)

bigboy60 ha scritto:
Per i collezionisti sono modelli mai riprodotti, se non da artigiani. E per i plasticisti sono nuove opportunita' di trazione in linea di merci pesanti ( trasporto coils, tanto per fare un esempio ).
Sì, e' vero che sono loco che nulla ci azzeccano con la manovra negli scali delle stazioncine dei plastici di dimensioni medio piccole, ma nessuno vieta di farle solamente transitare, per poi parcheggiarle nella stazione fantasma.
Saluti
Stefano.

Zampa di Lepre ha scritto:
Ma infatti ... e poi su molti impianti anche in una stazioncina può capitare che si diparta un importante raccordo industriale dove la presenza di loco da manovra pesante, distaccate per la movimentazione delle colonne di carri e in attesa su un tronchino, è più che giustificata...
...e per il raccordo basta un binario che diverge e si infila per un cancello oltre una recinzione ... il resto lasciato all'immaginazione.

Perfettamente d'accordo con entrambi ... l'unico limite è la fantasia
E comunque non dimentichiamoci che tra collezionisti/vetrinisti e plasticisti, come giustamente fa notare Stefano, ci sono coloro che hanno scelto di dedicarsi (meglio dire "identificarsi") con una precisa epoca ferroviaria in cui queste macchine (D141 e D145 nello specifico) facevano parte del panorama ferroviario italiano.
E non vedo nulla di disdicevole a vederle parcheggiate anche nello scalo merci di una piccola/media stazione di un plastico casalingo.
Come dice Zampa di Lepre l'immaginazione è la parte bella di questo hobby.


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 Oggetto del messaggio: Re: Locomotive da manovra pesante: D141 D145 D146/147
MessaggioInviato: domenica 12 novembre 2017, 14:49 
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Iscritto il: mercoledì 6 novembre 2013, 21:57
Messaggi: 728
Non occorre immaginazione....
D 145 e D 146 con treni merci, od in manovra, o isolate in transito, in una stazioncina di una linea secondaria sono quanto di più realistico ci sia....
.... leggete i miei interventi nella pagina precedente


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 Oggetto del messaggio: Re: Locomotive da manovra pesante: D141 D145 D146/147
MessaggioInviato: domenica 12 novembre 2017, 16:44 
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Nome: Giovanni Fiorillo
Iscritto il: martedì 29 settembre 2015, 8:28
Messaggi: 1523
Località: Roma
In realtà volevo capire a cosa ci si riferiva con questa frase...

Cita:
Quanto al fatto dei treni a vapore....... ha ragione l'Ing. Cantamessa : ".......manca la cultura ferroviaria....."


Ps. L'immaginazione è tutto in questo hobby...senza si diventa “rivet counter” e mi ritorna in mente la 12 regola del modellista ferroviario.
Mentre io seguo, tra le altre, la prima.


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 Oggetto del messaggio: Re: Locomotive da manovra pesante: D141 D145 D146/147
MessaggioInviato: domenica 12 novembre 2017, 17:48 
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Iscritto il: lunedì 5 ottobre 2015, 20:58
Messaggi: 435
GiovanniFiorillo ha scritto:
In realtà volevo capire a cosa ci si riferiva con questa frase...

Cita:
Quanto al fatto dei treni a vapore....... ha ragione l'Ing. Cantamessa : ".......manca la cultura ferroviaria....."


Ps. L'immaginazione è tutto in questo hobby...senza si diventa “rivet counter” e mi ritorna in mente la 12 regola del modellista ferroviario.
Mentre io seguo, tra le altre, la prima.


Secondo me, se l'immaginazione fosse "tutto", gran parte delle opportunità di questo magnifico hobby andrebbero perse.
Credo che l'immaginazione sia un mezzo, non un fine. Immagino che oltre il cancello della fabbrica ci sia la fabbrica, oltre al portale una lunga galleria; ma rimane imprescindibile che ciò che vedo realmente al di qua del cancello deve essere perfetto, quantomeno armonicamente proporzionato, con i giusti colori e le giuste distanze.
Sennò mi prendo un vecchio modello Lima con i bordini da 2 mm e "immagino" che sia un treno vero in scala ridotta. Non lo è, rimane un giocattolo che si muove se gli do corrente su un circuito a forma di otto volante con il ballast fatto di pietre completamente fuori scala e tutto ciò, in una parola, non mi stupisce.
Facciamo che diventa fermodellismo quando comincia a stupire, ecco. Né più e né meno di un'opera d'arte, una scenografia teatrale, un racconto...
I modellini ferroviari se li merita chi sa dargli vita mettendoli nel giusto contesto, chi sa fargli esprimere tutta la loro bellezza; il resto è commercio.


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 Oggetto del messaggio: Re: Locomotive da manovra pesante: D141 D145 D146/147
MessaggioInviato: domenica 12 novembre 2017, 18:19 
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Nome: Giovanni Fiorillo
Iscritto il: martedì 29 settembre 2015, 8:28
Messaggi: 1523
Località: Roma
Modellista ha scritto:
GiovanniFiorillo ha scritto:
In realtà volevo capire a cosa ci si riferiva con questa frase...

Cita:
Quanto al fatto dei treni a vapore....... ha ragione l'Ing. Cantamessa : ".......manca la cultura ferroviaria....."


Ps. L'immaginazione è tutto in questo hobby...senza si diventa “rivet counter” e mi ritorna in mente la 12 regola del modellista ferroviario.
Mentre io seguo, tra le altre, la prima.


Secondo me, se l'immaginazione fosse "tutto", gran parte delle opportunità di questo magnifico hobby andrebbero perse.
Credo che l'immaginazione sia un mezzo, non un fine. Immagino che oltre il cancello della fabbrica ci sia la fabbrica, oltre al portale una lunga galleria; ma rimane imprescindibile che ciò che vedo realmente al di qua del cancello deve essere perfetto, quantomeno armonicamente proporzionato, con i giusti colori e le giuste distanze.
Sennò mi prendo un vecchio modello Lima con i bordini da 2 mm e "immagino" che sia un treno vero in scala ridotta. Non lo è, rimane un giocattolo che si muove se gli do corrente su un circuito a forma di otto volante con il ballast fatto di pietre completamente fuori scala e tutto ciò, in una parola, non mi stupisce.
Facciamo che diventa fermodellismo quando comincia a stupire, ecco. Né più e né meno di un'opera d'arte, una scenografia teatrale, un racconto...
I modellini ferroviari se li merita chi sa dargli vita mettendoli nel giusto contesto, chi sa fargli esprimere tutta la loro bellezza; il resto è commercio.


Hai ragione, forse “immaginazione” è alquanto fuorviante se intesa in senso strettamente letterale.
Diciamo allora che se non c’è divertimento non funziona. Ma non riduciamolo ad un ovale. Anche con quello ci si diverte e ritorniamo al punto di partenza.
Giovanni


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