Antonello ha scritto:
Uno dei 'vantaggi' di fare N italiana e' quello di tornare ad una situazione tipo anni '50 in H0 dove ci si doveva fare quasi tutto da soli e qualunque fossero i risultati la soddisfazione era enorme ( e nessuno veniva a fare le pulci sul numero di chiodi e l'interasse di un mm in meno . . .

)
E soprattutto poter 'giocare' coi treni in poco spazio.Oggi, poi, esistono tecniche e materiali che rendono la vita infinitamente piu' semplice e i risultati superiori.
E, questa e' una opinione assolutamente personale, gli ennisti che ho conosciuto sono molto piu' entusiasti e fattivi dei colleghi accazeroisti
o
[...]
Il problema è che il futuro della scala N, in Italia, è nelle mani dei soli modellisti in quanto non è possibile fare come con la H0 che si va al negozio o che si apre un catalogo commerciale per scegliere.
Come avete ben detto con la N ci sono veri modellisti per lo più plasticisti e non collezionisti-vetrinisti.
E non solo in Italia.
Adesso con la sparizione di Roco ci saranno molti problemi a trovare parti separate (l'importatore di Fleischmann non fornisce ricambi e per trovare anche dei cerchi di aderenza aspetti quasi un anno).
Fortunatamente ho scoperto due produttori giapponesi che forniscono meccaniche pronte e di varia misura (c'è un negozio tedesco che li importa in UE), mentre per l'autocostruzione di carri ci sono i kit Peco reperibili in Gran Bretagna. Qualche problema può nascere se si vuole un carro a carrelli: quelli ancora non li ho trovati.