( prosegue )
OMBREGGIATURA - della cassa .
Cosa sia l’ ombreggiatura e’ stato detto alla pag.1.
In scala 1/87 ( o simili od inferiori ) con questo effetto si riproduce anche lo sporco generico che si accumula in angoli e interstizi ed anche – se del caso - la patina scura e generica che si forma su superfici piane ( verticali od orizzontali ).
Nel nostro caso ( scelto apposta ) abbiamo un carro con cassa bianca ove questa condizione e’ facilmente osservabile e leggibile :
Osserviamo una partitura verticale dovuta all’ acqua piovana che scorre , per gravita’ , sulle fiancate.
Cio’ determina, inoltre , che questa condizione di sporco , non solo- certamente - si accumuli , ma che si rinnovi.
La pioggia dilava ma anche – molto blandamente – “ lava”.
L’ evidente colorazione diffusa arancio-bruna ( tipica dell’ ambiente ferroviario ) che si osserva, e’ dovuta essenzialmente alla polvere che si produce dai pattini ( ferodi ) dei freni e che si deposita tenacemente ovunque.
Avendo individuato la particolare causa di cio’ , lo scinderemo dalla fase ombreggiatura con il suo duplice effetto.
NOTA : limitatamente ai carri frigoriferi – al vero - si deve distinguere fra quelli dipinti con vernici normali e quelli che normalmente ( e secondo me erroneamente ) vengono definiti color “argento”.
In realta’ questo secondo tipo e’ dipinto con vernici contenenti polvere di alluminio : quindi lo “sporco “ nerastro , intenso, uniforme e diffuso che si osserva e’ di un tipo di sporco molto particolare : e’ ossidazione ( e cio’ e’ , tantopiu’ , valido anche per i moderni carri con parti in alluminio non verniciato).
PROCEDURA.
In pratica si tratta di un altro lavaggio , questa volta scuro ( color ombra ! ).
Lo faremo con una vernice ( acrillica nel nostro caso ) molto piu’ diluita rispetto al “latte “: praticamente acqua ( od altro diluente ) sporca di colore.
Il colore di base sara’ il nero allungato con l’ acqua del famoso contenitore trasparente che ora- dopo i lavaggi con il bianco - dovrebbe essere biancastra ( se non l’ avete piu’ : rifatela = pennello intinto moderatamente nel bianco ,poi lavato nel contenitore ) : un nero-grigiastro .
Useremo anche lo stesso pennello ed ancora il foglio di carta bianco ( SEMPRE ) per controllo.
Chi ha mascherato la marcatura , la rimuovera ora ed eseguira’ un leggerissimo lavaggio in bianco per uniformare con il resto della cassa. Eventuali depositi di pittura che si fossero creati sul bordo della mascheratura saranno eliminati con mano ancora piu’ leggera e carta abrasiva – che come abbiamo imparato dall’ esperienza – sara ‘ di grana 1000 o superiori.
Avremo cura di rendere il lavaggio scuro particolarmente leggero in quel punto = prima che il colore sia asciutto , passeremo con il pennello pulito ed umido per “pulire lo sporco” .
Se vogliamo riprodurre una pulitura effettuata su di una scritta di piccole dimensioni ( nel nostro caso : UIC/RIV sul lato DX) , useremo un cotton –fioc ( o qualcosa di simile ) passato con movimenti circolari come farebbe - al vero- il personale di verifica con uno straccio o con i guanti.
Cureremo che il lavaggio abbia la giusta partitura verticale ( lavoratelo con il pennello ) e che non rimangano evidenti segni di gocce ( circolari ).
Nel nostro caso , per le fiancate i punti singolari che richiedono attenzione sono : il portellone centrale ed i due montanti alle estremita’.
Sulle testate : i montanti verticali, il coprigiunto orizzontale presenti su entrambe e le tubazioni e la cassetta ( cos’e’? ) solo su una.
Nota : per quanto qui non trattiamo della elaborazione del modello ( che pero’ abbiamo smontato – vero? ) dovremmo avere qualche attenzione per i due particolari stampati , in alto , sulle testate :
sono la brutta riproduzione in rilievo dei simboli monitori della linea elettrica .
O li eliminiamo dallo stampo , oppure eviteremo di evidenziarli con l’ ombreggiatura e ci limiteremo a colorare in rosso ( ideale un pennarello ) la saetta .
Facimente li lavaggio scuro si depositera’ nelle incisioni dello stampo ( e vedrete realizzarsi – meraviglia – l’effetto dell’ ombreggiatura ) .
Osserviamo cosa e’ successo per la prossima fase.
Cioe’ , ripetere il lavaggio ( per fare l’ ombra – non lo sporco generico – o , nel nostro caso l’ ingrassaggio del portellone - guardate le foto sopra ) , piu’ carico di colore ma sempre acquoso , sui punti singolari con un pennello piccolo a punta.
Il colore , appena appoggiato il pennello ai punti da ombreggiare , scivolera’ sui particolari.
Se formasse delle gocce e non scorresse : aiuteremo con il pennello ( ma non daremo pennellate !) , oppure – questo dipende dalla durezza dell’ acqua che usiamo – aggiungeremo , nel contenitore trasparente , qualche goccia di detersivo per piatti che agira’ come tensioattivo : rendera’ l’ acqua meno viscosa , piu’ fluida.
Stiamo gia’ iniziando a capire che e’ possibile usare diluenti diversi dall’ acqua ( anche per gli acrillici) per ombreggiature su parti piu’ complesse : un primo esperimento puo’ essere quello di aggiungere alcool alla composizione del lavaggio – cosa che , su questi particolari , si fa piu’ facilmente intingendo il nostro pennellino , carico di colore , nell’ alcool ( nel contenitore del tonno o simili ,senza rivestimento interno plastico ) .
Attenzione perche’ l’ alcool e’ aggressivo sugli acrillici : quindi non lo pennelleremo ( in questa fase ) ma lo depositeremo come prima descritto ; evaporera subito senza rovinare la base ( bianca ) acrillica e facendo scorrere il colore.
Dovremmmo avere un risultato simile a questo :
Notate , a Sx , la marcatura - da cui e’ stata rimossa la mascheratura – senza che siamo state eseguite le operazioni relative sopra descritte e la parte inferiore del montante (di Sx) senza ombreggiatura.
Tutte le zone troppo scure , possono essere schiarite con lavaggi localizzati : nell’ esempio la parte superiore del detto rinforzo d’ estremita’ – lo faro’ quando effettuero il lavaggio delle testate ... sono rimasto indietro e quindi non posso postare le foto di quella parte. Studiero’ le vostre .
Buon lavoro a tutti e divertitevi.
Ciao
luca
PS: prima del week-end cerchero’ di postare anche : rattoppi - verniciatura tetto , telaio e scalette.
Poi affronteremo... la ruggine .
Serviranno , a quel punto ,tutti i materiali indicati all’ inizio .
La vostra guida chiede :
Qualcuno si e’ perso , e’ rimasto indietro , non ha ancora iniziato , ha rinunciato ?
Il farlo in contemporanea e’ molto piu’ interessante ed utile , tenetelo nella giusta considerazione , anche per gli altri.
SERRARE