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MessaggioInviato: mercoledì 17 settembre 2008, 12:56 
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Iscritto il: giovedì 22 giugno 2006, 9:27
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Località: Macerata
ecco le foto dei miei modelli (2 pezzi).
Sono stati lavorati con penna a fibra di vetro, non ho una mano leggera per lavorare con la carta vetrata!
Ho aggiunto due particolari fortemente macro per vedere il tipo di aggressione alla plastica. Lavaggio con acrilico bianco molto leggero eseguito!
Come sembra il lavoro?
Alessio :roll:
1.
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2.
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logo a.
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logo b.
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MessaggioInviato: mercoledì 17 settembre 2008, 14:03 
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Iscritto il: sabato 14 giugno 2008, 21:10
Messaggi: 318
Località: Savona
Ho eliminato il lavaggio sul lato B, che non mi soddisfaceva per la non uniforme copertura, con alcool e bastoncino cotonato. Poi l'ho rifatto, questa volta con primer acrilico bianco e pochissimo detersivo liquido (detersivo usato anche per il primo lavaggio) con risultato migliore: adesso il bianco è steso uniformemente anche se è rimasto qualche puntino più denso in basso a sinistra dovuto alle bollicine formate dal colore; proverò a correggere.
Ecco l'aggiornamento:
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protoluca ha scritto:
Ho anche il dubbio che le vecchie produzioni abbiano la cassa non verniciata.

Nel mio caso, ma ripeto è un modello molto datato, tutti i pezzi che compongono il carro sono in plastica non verniciata, a parte le tampografie.
protoluca ha scritto:
Sicuramente smontare il modello ottimizza il lavoro

Sempre nel mio caso, basta girare il carro a ruote in su e togliere le due viti che serrano la cassa tra telaio e tetto, una volta isolata la cassa dall'interno si spingono i piolini che fermano le scalette.
Credo però che nelle ultime produzioni il sistema di montaggio sia differente: potrebbe essere a incastro o incollato.


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MessaggioInviato: mercoledì 17 settembre 2008, 15:33 
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Iscritto il: martedì 11 dicembre 2007, 15:18
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Località: Carrara
Complimenti a tutti per gli avanzamenti, tre annotazioni:

1. il sistema di smontaggio è esattamente identico anche per i nuovi HL6016 Hornby

2. la penna a fibra di vetro è ottima ma... ho microframmenti di vetro piantati su tutto il polpastrello, il carro soffre molto meno... ve lo assicuro

3. ho gia scassato una scaletta... ottimo!

Continuo a seguire e appena accatto gli acrilici passo ai lavaggi!


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MessaggioInviato: giovedì 18 settembre 2008, 14:35 
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Iscritto il: giovedì 9 novembre 2006, 17:14
Messaggi: 417
( prosegue )
OMBREGGIATURA - della cassa .
Cosa sia l’ ombreggiatura e’ stato detto alla pag.1.
In scala 1/87 ( o simili od inferiori ) con questo effetto si riproduce anche lo sporco generico che si accumula in angoli e interstizi ed anche – se del caso - la patina scura e generica che si forma su superfici piane ( verticali od orizzontali ).
Nel nostro caso ( scelto apposta ) abbiamo un carro con cassa bianca ove questa condizione e’ facilmente osservabile e leggibile : Immagine
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Osserviamo una partitura verticale dovuta all’ acqua piovana che scorre , per gravita’ , sulle fiancate.
Cio’ determina, inoltre , che questa condizione di sporco , non solo- certamente - si accumuli , ma che si rinnovi.
La pioggia dilava ma anche – molto blandamente – “ lava”.
L’ evidente colorazione diffusa arancio-bruna ( tipica dell’ ambiente ferroviario ) che si osserva, e’ dovuta essenzialmente alla polvere che si produce dai pattini ( ferodi ) dei freni e che si deposita tenacemente ovunque.
Avendo individuato la particolare causa di cio’ , lo scinderemo dalla fase ombreggiatura con il suo duplice effetto.
NOTA : limitatamente ai carri frigoriferi – al vero - si deve distinguere fra quelli dipinti con vernici normali e quelli che normalmente ( e secondo me erroneamente ) vengono definiti color “argento”.
In realta’ questo secondo tipo e’ dipinto con vernici contenenti polvere di alluminio : quindi lo “sporco “ nerastro , intenso, uniforme e diffuso che si osserva e’ di un tipo di sporco molto particolare : e’ ossidazione ( e cio’ e’ , tantopiu’ , valido anche per i moderni carri con parti in alluminio non verniciato).

PROCEDURA.
In pratica si tratta di un altro lavaggio , questa volta scuro ( color ombra ! ).
Lo faremo con una vernice ( acrillica nel nostro caso ) molto piu’ diluita rispetto al “latte “: praticamente acqua ( od altro diluente ) sporca di colore.
Il colore di base sara’ il nero allungato con l’ acqua del famoso contenitore trasparente che ora- dopo i lavaggi con il bianco - dovrebbe essere biancastra ( se non l’ avete piu’ : rifatela = pennello intinto moderatamente nel bianco ,poi lavato nel contenitore ) : un nero-grigiastro .
Useremo anche lo stesso pennello ed ancora il foglio di carta bianco ( SEMPRE ) per controllo.
Chi ha mascherato la marcatura , la rimuovera ora ed eseguira’ un leggerissimo lavaggio in bianco per uniformare con il resto della cassa. Eventuali depositi di pittura che si fossero creati sul bordo della mascheratura saranno eliminati con mano ancora piu’ leggera e carta abrasiva – che come abbiamo imparato dall’ esperienza – sara ‘ di grana 1000 o superiori.
Avremo cura di rendere il lavaggio scuro particolarmente leggero in quel punto = prima che il colore sia asciutto , passeremo con il pennello pulito ed umido per “pulire lo sporco” .
Se vogliamo riprodurre una pulitura effettuata su di una scritta di piccole dimensioni ( nel nostro caso : UIC/RIV sul lato DX) , useremo un cotton –fioc ( o qualcosa di simile ) passato con movimenti circolari come farebbe - al vero- il personale di verifica con uno straccio o con i guanti.

Cureremo che il lavaggio abbia la giusta partitura verticale ( lavoratelo con il pennello ) e che non rimangano evidenti segni di gocce ( circolari ).
Nel nostro caso , per le fiancate i punti singolari che richiedono attenzione sono : il portellone centrale ed i due montanti alle estremita’.
Sulle testate : i montanti verticali, il coprigiunto orizzontale presenti su entrambe e le tubazioni e la cassetta ( cos’e’? ) solo su una.
Nota : per quanto qui non trattiamo della elaborazione del modello ( che pero’ abbiamo smontato – vero? ) dovremmo avere qualche attenzione per i due particolari stampati , in alto , sulle testate :
sono la brutta riproduzione in rilievo dei simboli monitori della linea elettrica .
O li eliminiamo dallo stampo , oppure eviteremo di evidenziarli con l’ ombreggiatura e ci limiteremo a colorare in rosso ( ideale un pennarello ) la saetta .
Facimente li lavaggio scuro si depositera’ nelle incisioni dello stampo ( e vedrete realizzarsi – meraviglia – l’effetto dell’ ombreggiatura ) .
Osserviamo cosa e’ successo per la prossima fase.
Cioe’ , ripetere il lavaggio ( per fare l’ ombra – non lo sporco generico – o , nel nostro caso l’ ingrassaggio del portellone - guardate le foto sopra ) , piu’ carico di colore ma sempre acquoso , sui punti singolari con un pennello piccolo a punta.
Il colore , appena appoggiato il pennello ai punti da ombreggiare , scivolera’ sui particolari.
Se formasse delle gocce e non scorresse : aiuteremo con il pennello ( ma non daremo pennellate !) , oppure – questo dipende dalla durezza dell’ acqua che usiamo – aggiungeremo , nel contenitore trasparente , qualche goccia di detersivo per piatti che agira’ come tensioattivo : rendera’ l’ acqua meno viscosa , piu’ fluida.
Stiamo gia’ iniziando a capire che e’ possibile usare diluenti diversi dall’ acqua ( anche per gli acrillici) per ombreggiature su parti piu’ complesse : un primo esperimento puo’ essere quello di aggiungere alcool alla composizione del lavaggio – cosa che , su questi particolari , si fa piu’ facilmente intingendo il nostro pennellino , carico di colore , nell’ alcool ( nel contenitore del tonno o simili ,senza rivestimento interno plastico ) .
Attenzione perche’ l’ alcool e’ aggressivo sugli acrillici : quindi non lo pennelleremo ( in questa fase ) ma lo depositeremo come prima descritto ; evaporera subito senza rovinare la base ( bianca ) acrillica e facendo scorrere il colore.
Dovremmmo avere un risultato simile a questo :
Immagine
Notate , a Sx , la marcatura - da cui e’ stata rimossa la mascheratura – senza che siamo state eseguite le operazioni relative sopra descritte e la parte inferiore del montante (di Sx) senza ombreggiatura.
Tutte le zone troppo scure , possono essere schiarite con lavaggi localizzati : nell’ esempio la parte superiore del detto rinforzo d’ estremita’ – lo faro’ quando effettuero il lavaggio delle testate ... sono rimasto indietro e quindi non posso postare le foto di quella parte. Studiero’ le vostre .

Buon lavoro a tutti e divertitevi.
Ciao
luca
PS: prima del week-end cerchero’ di postare anche : rattoppi - verniciatura tetto , telaio e scalette.
Poi affronteremo... la ruggine .
Serviranno , a quel punto ,tutti i materiali indicati all’ inizio .
La vostra guida chiede :
Qualcuno si e’ perso , e’ rimasto indietro , non ha ancora iniziato , ha rinunciato ?
Il farlo in contemporanea e’ molto piu’ interessante ed utile , tenetelo nella giusta considerazione , anche per gli altri.
SERRARE


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MessaggioInviato: giovedì 18 settembre 2008, 15:13 
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Iscritto il: sabato 2 dicembre 2006, 12:49
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E' un po' che mi diverto a sporcare i carri (si, sporcare, appunto...dargli una patina di polvere di pastelli o quello che capita...) senza prendere in considerazione lo shiarimento della vernice, l'ombreggiatura e lumeggiatura. Recentemente ho cominciato a provare le ultime due, e aggiungo che per ombreggiare (non mi ricordo dove l'ho letto, sul forum forse?) si può usare anche la china (lo schiarimento della vernice, importantissimo come le altre cose, no..non lo avevo fatto..). Mi diverto perchè sporcare è per me una delle cose più appaganti del nostro hobby. Ancora più divertente invecchiare: quindi mettere la testa sul modello prima delle mani e procedere per passi logici e ottenere un risultato più realistico (questo modo di procedere lo devo/dobbiamo a Luca, che con grande pazienza sta portando del Modellismo su questo forum). Sto seguendo giorno per giorno questo thread e se venerdì trovo il carro in negozio vi seguo, ma non aspettatemi, magari non c'è, ad ogni modo tutto quanto detto fino ad ora sarà sempre una bibbia :D :D


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MessaggioInviato: venerdì 19 settembre 2008, 13:46 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 16:48
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Pietro Merlo, ha inserito ( grazie Pietro) nel thread dedicato alla ricerca del carro prototipo una interessante fotocopia in suo possesso di un carro Interfrigo che si avvicina moltissimo.

Copio qui sia il link inserito da Pietro che il suo commento

http://www.flickr.com/photos/30722892@N08/2869552071/

...naturalmente la foto ritrae il carro diciamo all'epoca della sua costruzione con marcatura pre unificata e nella livrea bianca con la semplice scritta INTERFRIGO.......il modello Lima è già con logo cristallo di neve e marcatura
uniforme..........ottima base per perfezionamento conforme al reale
pietro


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MessaggioInviato: venerdì 19 settembre 2008, 13:49 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 16:48
Messaggi: 524
PS: notare come telaio e respingenti sulle testate siano in nero come nel carro Lima a differenza di quanto si riscontra negli altri carri Interfrigo...


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MessaggioInviato: sabato 20 settembre 2008, 11:14 
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Iscritto il: giovedì 9 novembre 2006, 17:14
Messaggi: 417
( prosegue )
RATTOPPI DI VERNICE SULLA CASSA
Allora , siamo arrivati ad avere un modello che riproduce un carro che ha subito un certo ( t0+X) invecchiamento.
Nelle scritte abbastanza pesante ; questo e’ prova del fatto che : E’ piu’ facile invecchiare pesante che leggero .
Comunque , anche se probabilmente i carri frigoriferi per derrate alimentari non arrivavano - non abbiamo foto a riguardo - alle condizioni di decadimento che riprodurremo , possiamo “ giustificarci “ con la considerazione che questi carri viaggiando , molto frequentemente ( Derrate deperibili ) da SUD a NORD e viceversa , attraversassero condizioni climatiche agli estremi opposti .
Quindi possiamo immaginare che le condizioni di degrado venissero raggiunte in tempi molto brevi , prima che scadesse l’ intervallo fra le riparazioni di verniciatura. E’ , almeno, verosimile.
Abbiamo inoltre riprodotto la scoloritura ( che si nota poco perche’ la cassa e’ bianca ) e lo sporco generico accumulatosi sulla cassa.
L’ ulteriore ( e sucessivo ) effetto che si produce normalmente ed in una prima fase su una superfice verniciata e’ il formarsi di bolle dovute a fioriture di ruggine.
Le toppe , i rappezzi vengono eseguiti per riparare e fermare questi danni sulla cassa.
Dove compaiano queste bolle e’ abbastanza casuale ; probabilmente dipende da difetti nella verniciatura e/o nella preparazione del supporto.
Possiamo invece osservare come – su tutti i carri frigoriferi , anche a cassa in vetroresina - alla base della cassa ( a livello del pavimento ) siano abbastanza normali fioriture molto corrosive di ruggine ; cio’ e dovuto ai trafilamenti di acqua ( dall’ interno ).

Immagine

Possiamo concludere che in questa parte del carro dovremo riprodurre qualche intervento ; per altre toppe andremo ad immaginazione , considerando che inneschi di ruggine ( cioe’ , in questa fase , le relative riparazioni ) posti in alto sulla cassa , sotto ai ricaschi del tetto ( verosimili : si ha una congiunzione fra parti strutturali – come nel caso precedente ) sono di grande effetto .
Siccome , come detto , procederemo con fantasia dovremo confrontarci con un aspetto di composizione artistica :
Non saremo troppo uniformi ma neanche schematici.
Attenzione : non rifatevi a carri merci ordinari a cassa metallica , infatti in quei tipi i maggiori danni sono prodotti direttamente. Cioe’ la vernice si stacca dalla cassa , dal supporto di lamiera , per effetto di una azione meccanica : i colpi che vengono inferti dall’ interno verso l’ esterno dal carico ( o da mezzi usati per movimentarlo ).
Questo non avviene nei carri frigoriferi che essendo isotermici hanno pareti molto spesse , protette – in alcuni casi , specie nei tipi piu’ vecchi - da schermature interne in legno per evitare danni allo strato coibentante ( cfr : la foto dell’ interno postata nel thread linkato sopra da franco.tanel ).
E per quanto gia’ detto neanche ai carri frigoriferi con verniciatura alluminio : in quel caso i rappezzi molto estesi su tutta la parte bassa della cassa , servono a contenere l’ ossidazione diffusa ( alleata della ruggine ).

PROCEDURA
Avendo gia’ effettuato la scoloritura e ( l’ ombreggiatura e con essa ) la riproduzione dello sporco generico , e’ il momento di realizzare le pezzature.
Non avrebbe avuto senso farlo prima perche’ , da un lato , l’analisi del processo di invecchiamento al vero ci da questa sequenza ; e perche’ dal lato pittorico ci sarebbe stato abbastanza difficile ( in una prima approssimazione ) riprodurre una toppa bianco su bianco – vedi Maddalex!
Useremo un pennello ( o diversi ) piatto di misura adatta alle pezzature che vogliamo riprodurre.
La vernice ( leggermente diluita come si fa sempre – quasi = a secco ) dovra’ avere un corpo tale che una pennellata lasci facilmento una traccia uguale alla forma del pennello ( provare sul foglio ).
Si potranno realizzare maschere per ottenere delle forma squadrate ( come al vero ) o provare a mano libera - senza fare dei pois giganti!!
In una sucessiva fase sara’ possibile invecchiare anche ( parte ) delle toppe :
per rendere il fatto che non sono state effettuate tutte nello stesso momento e quindi le piu’ vecchie subiscono le stesse condizioni di sporcatura/colatura della cassa ed in piu’ l’ effetto delle fioriture , che non hanno cessato di lavorare sotto strato di vernice nuova.

Immagine

(segue)
Ciao
luca


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MessaggioInviato: sabato 20 settembre 2008, 13:24 
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Iscritto il: mercoledì 26 settembre 2007, 0:18
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w inter???

potevi scrivere "lavami" !!!


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MessaggioInviato: sabato 20 settembre 2008, 14:57 
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Iscritto il: mercoledì 24 gennaio 2007, 11:50
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Località: Venezia
massimo2mila2 ha scritto:
w inter???

potevi scrivere "lavami" !!!


Ma che pirla che sono! Va bene non seguire il calcio, ma... avevo letto "winter" e mi pareva quanto mai appropriato: "inverno", su un carro frigo, è qualcosa di molto logico... :oops:

Ciao
Andy


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MessaggioInviato: sabato 20 settembre 2008, 21:49 
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Iscritto il: sabato 14 giugno 2008, 21:10
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Solo per anticipare, tanto prima o poi al tetto ci arriviamo...
il mio è grigio scuro (e anche un po' tendente al verde), quello HobbyLine è argento:

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Grazie a Franco e a tutti gli altri che si sono dati da fare per cercare un carro simile al nostro, anche se la ricerca si fa dura continuo a sperare.


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MessaggioInviato: domenica 21 settembre 2008, 10:00 
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Iscritto il: martedì 17 gennaio 2006, 12:44
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Località: Pavia-Bologna-Pietra Ligure
Ecco le mie prove, prima di tutto ho utilizzato un carro Rivarossi in N e preso dalla voglia di fare ho utilizzato anche un carro brava in N.

Ecco qualche foto:

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due carri RR uno "grattato" e uno ancora intonso;

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il carro RR visto sui due lati ed il carro brava con le scritte slavate;

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Ecco le foto dei due carri dopo i primi lavaggi.

Metodi utilizzati quelli descritti da Luca, ho preferito uitilizzare la matita a fibra di vetro per realizzare la slavatura delle scritte, perchè il metodo della carta vetrata l'ho trovato più difficoltoso penso per l'esigua superficie di lavoro (la scala N è circa la metà della H0 perciò le superfici sono 1/4 di un modello in H0) e più invasivo (vedi carri RR).

Per i lavaggi ho utilizzato un pennello più piccolo sempre piatto, ma di 3-4 mm di larghezza sempre per lo stesso motivo.

ora procederò nell'ombreggiatura dei rotabili.

avanti c'è posto.......


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MessaggioInviato: domenica 21 settembre 2008, 12:58 
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Nome: Marco Panizzi
Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 13:35
Messaggi: 204
Località: Livorno
Buongiorno amici,
non mi sono perso per strada.
Ho visto come si stanno evolvendo i lavori
e faccio i complimenti a tutti.
Ho un piccolo problema.
Non sono riuscito a trovare il carro in questione,
per cui mi orientaterò verso un Interfrigo più
moderno, il modello HR6008, a carrelli e
tetto bianco.
Spero di non uscire troppo dallo standard
che avrei voluto rispettare al massimo.

A presto

Treno amaranto


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MessaggioInviato: domenica 21 settembre 2008, 17:59 
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Iscritto il: sabato 14 giugno 2008, 21:10
Messaggi: 318
Località: Savona
Ecco l'ombreggiatura:

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Non riesco a dominare l'acrilico molto diluito, comunque dopo qualche tentativo va meglio poi vorrei provare con altre marche di colore, spero di acquisire più dimestichezza con altra pratica.
Devo ancora sperimentare il colore diluito con alcool.
Saluti


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MessaggioInviato: lunedì 22 settembre 2008, 11:42 
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Iscritto il: martedì 17 gennaio 2006, 12:44
Messaggi: 578
Località: Pavia-Bologna-Pietra Ligure
Continua la mia esperienza.

ecco l'omberggiatura:

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Le prossime foto saranno inerenti alla pezzatura dei carri.

Questa volta la tecnica descritta da Luca si è adattata bene anche alla scala N

ciao


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