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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: sabato 7 aprile 2018, 13:55 
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Iscritto il: mercoledì 21 novembre 2007, 21:03
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Mah.... Magari anch'io....
Molto bello, bravo.
Caspita che manualità.
Seguivo il lavoro di nascosto, ma adesso devo dire pubblicamente che stai facendo una piccola meraviglia...


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: sabato 7 aprile 2018, 14:53 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
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Località: San Martino Buon Al.
Grazie ragazzi, forse sono un egocentrico (alla mia età poi...) ma sono contento che qualcuno mi plaude, altrimenti non ci sarei. In fondo faccio quello che mi è sempre piaciuto al massimo e vorrei che la nostra generazione avesse un seguito. La speranza è l'ultima a morire, diceva un saggio, ma noi... prima!
Continuiamo, ad maiora.
Saluti e alla prossima.
Claudio N.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: sabato 7 aprile 2018, 18:21 
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Iscritto il: lunedì 13 agosto 2012, 17:52
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Claudio, di sicuro tu stai contribuendo a dare alla generazione che forse ci seguirà notevoli dritte dettate dalla tua esperienza , con i post dettagliati e chiari che pubblichi :D
Più vai avanti con i lavori più sta venendo bella !

Ciao
Gianfranco :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: domenica 8 aprile 2018, 22:16 
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Nome: Maurizio Bellesia
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matteo reich ha scritto:
io mi inchino... :oops:


Siamo in due.... :wink:

Bel lavoro, Claudio.

Ciao.

Maurizio


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: lunedì 9 aprile 2018, 11:57 
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Iscritto il: mercoledì 21 dicembre 2016, 20:37
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Che spettacolo ... Sono basito :)


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: martedì 10 aprile 2018, 21:49 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
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Località: San Martino Buon Al.
Salve raga, rieccomi con un altro step da illustrare. Ho appena messo in stampo il master ottenuto nei precedenti passaggi e mi sono rivolto allo sviluppo della motorizzazione. Grazie al suggerimento del nostro amico forumista “Maurizio il vaporista”, fin dall’inizio la mia tendenza è stata quella di approfittare di un’idea già messa in pratica da modellisti d’oltralpe, nel nostro caso di una motorizzazione commerciale di vecchio stampo ma tutt’ora perfettamente funzionale allo scopo. Si tratta della motorizzazione di un autotreno tedesco di epoca III credo, che è stato prodotto in scala H0 dalla Piko dell’allora DDR: il Fliegender Hamburger, autotreno di tre elementi che esiste anche in due elementi. La sigla convenzionale è SVT 137 DR che presenta due carrelli centrali di collegamento tra le semicasse, con una motorizzazione articolata che io ritengo geniale. Il modello di per sé non è in scala, come era uso a quei tempi, ma i carrelli centrali entrambi motorizzati hanno il passo assiale perfettamente uguale a quelli del nostro ATR 100, oltre ad avere la stessa lunghezza della scocca centrale e quindi del passo carrelli. Insomma, in teoria basterebbe acquistare tale modello per poter sfruttare la motorizzazione e l’articolazione presenti. In effetti però non è così semplice.
Avendo in mano questo modello ho verificato che il telaio, dovendo seguire le dimensioni della carrozzeria notevolmente più abbondante del necessario, era troppo largo per poter essere ospitato dalla scocca che sto costruendo. Si è reso necessario quindi un adeguamento di entrambe le testate del modello, nonché delle basi di appoggio intermedie che fanno da supporto ai carrelli centrali. Il guaio di questo modello è che tutto il telaio è in acciaio dolce e qualunque operazione di rastrematura è parecchio faticosa. Occorre avere a disposizione un seghetto manuale per metalli n.3 e/o un disco al corindone per poter ritagliare le parti troppo abbondanti del piano del telaio. Oltre a rastremare il telaio ho dovuto assottigliare anche il mantice di intercomunicazione in plastica abbastanza tenera, di vecchia produzione, fino a riportarlo in una configurazione atta a inserirsi nella scocca dell’ATR. Fatto questo mi sono accorto che occorreva eliminare tutti gli elementi elettrici che supportano le luci interne ed il passaggio corrente tra gli elementi, poiché svettano in altezza e confliggono con le nuove scocche. Anche qui ho rastremato le scatole che contengono le molle, eliminando gli occhielli superiori, lasciando in essere soltanto la scatolina con le molle e gli agganci del sistema di traino (piccola taglio anche su questi particolari, troppo alti per il nostro modello). Finito questo lavoro impegnativo e piuttosto pesante, ho provato ad appoggiare la scocca sui supporti dei carrelli centrali ed ho verificato il perfetto allineamento. Bisognerà creare solo un sistema di bloccaggio dei supporti dentro le scocche. Ma questo avverrà in un secondo momento.
Nel frattempo ho costruito i carrelli d’estremità (inutili quelli del modello tedesco, perché troppo lunghi e neanche di buona fattura secondo i nostri canoni) ed ho usato il vecchio sistema di due lastrine di ottone sagomato e traforato per ospitare gli assi (le misure del passo le ho dedotte dal disegno del Pedrazzini). Le due facce vengono poi incollate insieme tramite spezzoni di plastica PS da 2,00 mm, uniti insieme per raggiungere lo spessore di distanza tra le facce. La colla usata per questo legare le lastrine in ottone e i separatori in PS è stata l’acciaio rapido della BOSTIK, resina a due componenti di ultima generazione, molto efficace e duratura.
La genialità di questa motorizzazione è che si presta benissimo all’articolazione dell’ATR snella e scorrevole anche su curve di stretto raggio, poiché le molle che caratterizzano gli agganci tra gli elementi, permettono al modello di estendersi agevolmente nelle curve, disponendo anche di una trasmissione cardanica che asseconda tale estensione degli elementi, avendo il motore centrale rispetto al telaio due mozzi che ospitano dei cardani femmina molto lunghi. Ciò permette all’asse di trasmissione, anche se non corredato da volano, di scorrere agevolmente avanti e indietro senza fuoriuscire dal cardine. Molto funzionale direi, e credo che in futuro mi sforzerò di riprodurre tale sistema per altri miei modelli.
Per ora mi fermo e resto in attesa del risultato del premo stampo in silicone.
Saluti.


Allegati:
Commento file: Le differenze tra i due supporti del telaio centrale.
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Commento file: Un telaio di testa come si presenta in origine.
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Commento file: Un telaio di testa come si presenta con il segno di taglio da effettuare.
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Commento file: Si nota uno dei due carrelli centrali
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Commento file: In questa foto si notano le differenze tra i telai dopo l'intervento di rastrematura delle parti alte.
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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: martedì 10 aprile 2018, 22:34 
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Iscritto il: mercoledì 28 gennaio 2009, 18:12
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Località: Più a est di Vienna
Ciao Claudio, quel VT PIKO è stato uno dei primi modelli comprati coi miei soldi, quando ero un ragazzo. Ha sempre avuto la cattiva abitudine di... non camminare :mrgreen: , e quando lo faceva era tutto un movimento a scatti, tremava e serpeggiava come un cammello con la tosse. Io ho sempre dato la colpa al motore a cipolla Piko, quella specie di frullino mangia lubrificante che faceva più limatura di una fresa da banco, per cui ti dico: fermo restando che il suggerimento di Maurizio è ottimo, metti in conto che l'ATR avrà bisogno di una motorizzazione più moderna, se si vuole farlo muovere decentemente.
Un altro punto critico, dovuto alla vetustà del progetto e alla economicità dei modelli DDR, sono i condili di metallo che articolano le semicasse. Se non ricordo male, le asole poggiavano su due ganci ricavati semplicemente ritorcendo il lamierino del carrello centrale, e ciò rendeva il modello molto poco stabile, specialmente se la semicassa più pesante era in marcia avanti. Una soluzione sarebbe di zavorrare severamente il tutto, impedendo i giochi nei condili. A quel punto la necessità di un motore di maggiore potenza e migliore regolarità rispetto all'originale sarebbe ancora più sentita.

Ciao e grazie come sempre per questi bei thread

G.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: mercoledì 11 aprile 2018, 12:58 
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Iscritto il: giovedì 3 settembre 2009, 7:36
Messaggi: 811
Località: Como
Il Topo Parmareggio direbbe "Che Lavoro". Bravissimo. Tanti cappelli.
Alberto


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: mercoledì 11 aprile 2018, 17:42 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
Messaggi: 851
Località: San Martino Buon Al.
Ciao Giuseppe, mi fa piacere rileggerti. OK, adesso posso confermarti che il modello è stato provato e riprovato su un plastico (quello che abbiamo in sede) ed è andato benissimo, anche a testimonianza degli amici. Però devo dire che la motorizzazione più recente si diversifica un pò da quella che credo hai comprato tu. In alcune foto che vedo sulla baia scorgo una vite senza fine che sembra una vera "vite" in metallo e la cosa non mi ha convinto affatto, mentre quella che ho io ha una dempoltiplica in nylon e ti garantisco che procede fluidamente, senza scatti. Probabilmente le prime tirature avevano un difetto di fondo. Io trovo il mezzo perfettamente adeguato per lo scopo, non ha una velocità corsaiola, ma rende bene la marcia in entrambi i sensi. Non so cosa ti sia capitato di acquistare e mi dispiace per te. Credo che forse abbiano fatto degli aggiustamenti nel frattempo. Esiste anche la stessa versione riprodotta dalla Gützold sulla base esatta della PIKO e non mi risultano problemi. Comunque vedremo in futuro, non mi risultano neanche beccheggi o sviature per cui sono fiducioso. Grazie in ogni caso per la dritta, nell'eventualità terrò sotto controllo il motore. L'unico neo in questo modello sono le ruote con un bordino troppo alto, nonché i brutti carrelli d'estremità che, però, non servono all'ATR, ma nulla che non si possa sistemare. In verità avevo già messo in opera un carrello con questa tipologia di trasmissione su precedenti miei lavori (ALn 56, 556, ecc), ma ciò che mi affascina di più è l'elasticità dell'articolazione con il sistema a molle.
Saluti .
Claudio.

PS: Grazie agli amici che lodano il mio lavoro, ne tengo sempre conto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: mercoledì 11 aprile 2018, 19:22 
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Iscritto il: mercoledì 6 maggio 2015, 16:26
Messaggi: 398
ho un'idea da suggerire, che hai già forse preso in considerazione: utilizzare due o più black-beetle o tenshodo? potrebbero essere più semplici da adattare: lastra di ottone da 1,5 mm, ritagliata e opportunamente forata per accogliere i carrelli. :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: giovedì 12 aprile 2018, 14:21 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
Messaggi: 851
Località: San Martino Buon Al.
Grazie Matteo per il suggerimento ma, come dici, ho già preso in considerazione da tempo simile possibilità di motorizzazione. In realtà il bello del mio hobby è quello di trovare soluzioni più svariate e creative, come sa chi mi conosce. Altrimenti detto è anche una questione di costi e di reperibilità, considerando che a me piace produrre modelli a ruota libera, per cui prova ad immaginare quanti carrelli mi servirebbero! Comunque in passato ho fatto uso di carrelli, tipo Tenshodo, e mi sono tolto la curiosità. Una mia ALn 56 Fiat è tutt'ora munita di un Tenshodo e va relativamente bene. Non ho provato il BB, ma so che è un ottimo carrello motore, visto provare e per conoscenze sul nostro forum (vedi CM). In fin dei conti il piacere di mettersi in discussione in ogni sfida con i materiali e le tecniche è incontestabile e impareggiabile, per cui continuo ad usare e a proporre soluzioni alternative a coloro che vogliono muovere le cosiddette "manine", liberi d'altronde di usare le motorizzazioni che più aggradano.
Grazie di nuovo e un cordiale saluto.
Claudio N.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: sabato 14 aprile 2018, 11:06 
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Località: San Martino Buon Al.
Buongiorno raga. Riprendo il discorso con non poca soddisfazione, dopo aver tirato fuori dallo stampo in gomma la prima copia grezza del modello in costruzione. Come si può vedere dalle foto la copia ricalca quasi perfettamente il master realizzato in precedenza. Alcune imperfezioni riguardano la parte bassa del modello copiato, cioè le bollicine che si formano al momento della pressione del controstampo nella valva di ricevimento. In effetti ci vorrebbe una centrifuga piuttosto grande ogni volta che si cola la resina e si preme con il controstampo, in modo da far uscire tutte le bollicine d’aria che si formano, ma io, ovviamente, lavoro senza questa macchina per cui mi arrangio come posso, anche con l’ausilio dell’esperienza. Ho imparato a ridurre al minimo questa formazione di bollicine ed ho evidenziato in foto come si presentano. Qualora ci siano, queste non creano grosse difficoltà nell’eliminazione, basta un po’ di pazienza e della resina aggiunta, che viene inserita nei vuoti d’aria delle bolle ormai solidificate. Anche se si dovessero presentare in punti di superficie in pericolo di visibilità (p.es. sulle fiancate della carrozzeria o sul tetto) ciò non costituisce un problema. Io introduco un ago o una punta di cacciavitino molto sottile per allargare la membrana che nasconde la bolla e la allargo secondo la grandezza stessa della bolla. Subito dopo la riempio con della resina epossidica trasparente (tipo Bostik a due componenti) e attendo che si rapprenda. L’effetto finale è ineccepibile, il vuoto non esiste più e la robustezza della superficie è assicurata.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: sabato 14 aprile 2018, 11:17 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
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Località: San Martino Buon Al.
Ora ho voluto approntare i primi carrelli di testa con le fiancate in ottone e le parti interne in cubetti di plastica PS incollati insieme con una colla epossidica a due componenti del tipo “Acciaio rapido” che ha un colore grigio finale. Questa colla è estremamente forte e forma un blocco unico con le fiancate in ottone. Le ruote sono di 11,5 mm di diametro, ma si possono utilizzare quelle che più aggradano secondo le esigenze di marcia. Gli assi sono inseriti nelle fiancate, fissi e solidali con il telaietto, così evito di utilizzare un carter di chiusura con viti o altro. Ma anche qui ognuno è libero di realizzare ciò che più conviene. Certamente io mi sono attenuto alla scala di riduzione più vicina possibile al reale. Il telaio a cui ho accennato in precedenza è stato modificato e attende di ricevere il carrello per la configurazione con la carrozzeria, argomento che affronterò appena possibile.
Saluti.


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: sabato 14 aprile 2018, 16:57 
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Iscritto il: domenica 1 novembre 2009, 20:26
Messaggi: 1739
Località: udine collinare
ottimo lavoro! hai scelto un mezzo molto particolare e affascinante per la sua fattezza. Posso solo dirti però che a queto punto opterei per un telaio e motorizzazione degne di tale lavoro.
mandi, max


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 Oggetto del messaggio: Re: Un autotreno di lusso: ATR 100
MessaggioInviato: lunedì 16 aprile 2018, 21:17 
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Iscritto il: lunedì 8 ottobre 2012, 20:31
Messaggi: 582
Complimenti davvero per questo lavoro... finalmente si vedono persone che hanno la volontà e la capacità di fare senza restare a trincerarsi dietro la tastiera a instaurare polemiche sterili.
Il bello del nostro hobby è condividere ciò che si fa e confrontarsi, ma ultimamente si sta perdendo di vista questo aspetto.
Non deve stupire che i giovani che si avvicinano a questa passione siano pertanto sempre di meno: solo a vedere ciò che viene detto in molti topic viene voglia di accantonare definitivamente tutto.
Davvero chapeau, e coraggio per il proseguimento di questo vero e proprio lavorone!! Vai così! Questi rotabili anni '30 dalle forme tondeggianti mi hanno sempre attratto pur essendo distanti dall' epoca che colleziono e con la quale ho avuto a che fare direttamente (in pratica la IV)
Ciao!
Ludovico


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