In questi mesi sono andato avanti, lentamente a provare a costruire.
L' idea di partenza era di inserire un tubo da 20 mm in un tubo da 22 mm. Entrambi di ottone e di spoglia 1 mm.
Primo problema : per circa un decimo, il tubo da 20 non và nel tubo da 22.
Secondo problema : sulla parte iniziale della caldaia ci sono due file di chiodature. Una vicina alla camera a fumo, l' altra vicino al ringrosso della caldaia. Sono 56 chiodature per ogni fila.
Avevo acquistato chiodini con testa da 0.4 mm e gambo da 0.3 mm (micromodele.fr).
Ho anche acquistato punte da 0.3 mm in acciaio super rapido.
Ma il pericolo di rompere la punta dentro alla caldaia, magari all' ultimo chiodino, era grande.
Se non si è bravissimi, in meccanica, allora occorre essere creativi.
Quindi ho chiesto consiglio all' amico Andrea Cavalli. Ci siamo accordati sul come fare, ed oggi abbiamo operato.
A far locomotive, io sono come uno che cucina aprendo scatolette e Andrea è come un cuoco stellato. Per hobby, ma ne fà da 40 anni.
Nei giorni precedenti ho calcolato quote, preparato disegni meccanici, tubi di ottone e poi ..
Andrea, col tornio, ha preparato un manicotto che costituisce la parte anteriore della caldaia, di diametro 20 mm.
Ha praticato una riduzione del diametro esterno di 1 decimo di mm (sul diametro) per una lunghezza di 20 mm per alloggiare un lamierino riportato.
Ha mantenuto un bordino sul davanti per simulare una lavorazione che la macchina vera ha.
Poi ha tornito la parte posteriore affinche' entrasse nel tubo più largo.
Intanto, con la punzonatrice che mi aveva messo a disposizione, ho realizzato le chiodature. Quindi, non più forando ed inserendo chiodino, ma semplicemente punzonandoli dal retro uno a uno su lamierino di ottone da 5 centesimi.
Per fare la punzonatura a passo avevo stampato su un foglio una fila di lineette distanziate 1.1 mm. Ritagliato ed applicato con carta gommata alla punzonatrice, il lavoro è stato semplice.
Dopo ogni punzonata ho ruotato la manovella della tavola mobile fino a coincidere con la lineetta successiva della fila stampata.
Con altre misure ho poi fatto i due gruppi doppi che si ripetono simmetrici ai lati della caldaia. Non in tutte le macchine ci sono. Dipende dalla macchina e dall' epoca.
Pronti i tubi e la lamierina punzonata, abbiamo stagnato a fiamma i tre pezzi (due tubi e la lamierina) in due riprese.
Prima abbiamo scaldato il tubo piccolo e prestagnato, anche con pasta di stagno.
Data la pasta disossidante sulla lamierina, l' abbiamo applicata al tubo mediante morsetti e fili di rame stretti attorno ad essa e poi scaldata con fiamma.
Poi abbiamo dato pasta di stagno all' interno del tubo largo ed abbiamo unito in tutto.
Altra passata di fiamma e lo stagno interno si è squagliato, unendo i due tubi.
Infine, con la caldaia montata su un divisore di un trapanino a colonna, abbiamo fatto i centrini per i fori che dovranno alloggiare camino, duomo, valvole, supporti dei mancorrenti.
Ecco il risultato (avevo abbozzato in ottone una cabina) :
Allegato:
20210828_002519 al 25percento ritagliata.jpg [ 74.78 KiB | Osservato 4101 volte ]
La striscia punzonata e a destra una prova casalinga con martello e chiodo :
Allegato:
confronto punzonature - a sx con macchinetta - a dx a mano con chiodo.jpg [ 80.44 KiB | Osservato 4101 volte ]
Con la macchinetta si va in riga dritta e equispaziati.
Il disegno meccanico su meccanica HRR :
Allegato:
SB 580 da BR58 Stato al 2021-08-27 - 1.png [ 22.36 KiB | Osservato 4101 volte ]
Stefano Minghetti
p.s. niente a che vedere con altri lavori sopraffini, compresi quelli cui è abituato l' amico Andrea, ma per mè è stato un grande passo avanti.