Indubbiamente la soluzione A. Anche se in entrambi i casi il "percorso circolare" della biella attorno all'asse rimane identico, tuttavia la ruota, avendo un diametro maggiore, gode, al cerchione, di un "momento" ben superiore di quello, quasi inesistente che si crea sul pernetto rotante. In altre parole, la ruota fa meno fatica a far muovere il biellismo e a trasmettere il moto all'altro asse. In parole povere, senza stare a menzionare altri termini di meccanica e di fisica, è come se avesse maggiore inerzia e una volta avviata maggiore capacità di mantenere il moto circolare. Il discorso si può impostare anche così: nel caso A è come se un ingranaggio grande fosse connesso a uno piccolo - figurativamente, perché il numero di giri è lo stesso, ma diversa è l'inerzia e il diametro - (situazione favorevole); nel caso B è come se un ingranaggio piccolo facesse presa su uno grande, (sempre figurativamente) con le limitazioni che ne conseguono. Tenere presente che nel caso A, tuttavia, se non si crea "a monte", tra il motore e l'ingranaggio della ruota un opportuno rapporto di demoltipicazione (con cascata di ingranaggi) si avrebbe una velocità minima e massima troppo elevata. Ma a stessa soluzione va applicata anche all'asse cieco, privo di ruota, (se venisse motorizzato questo - caso B -) perché il numero di giri che compie quest'ultimo è uguale
sempre a quelli che compie la ruota stessa.
Spero di essere stato chiaro. Ciao. P.
P.S. Vedo che Chiapponi, nel messaggio qui sotto, ti ha risposto in modo più diretto e semplice del mio. Segui il suo consiglio (che equivale al mio). Io, con la Fisica in testa, sono stato più macchinoso ne ragionamento
