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 Oggetto del messaggio: Re: Pantografi monobraccio
MessaggioInviato: lunedì 26 marzo 2012, 9:31 
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Iscritto il: martedì 28 febbraio 2006, 20:53
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Io mi riferivo alla rete Fs, dei mezzi di trazione delle ferrovie private sono totalmente digiuno.


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 Oggetto del messaggio: Re: Pantografi monobraccio
MessaggioInviato: lunedì 26 marzo 2012, 13:28 
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Alex84 ha ragione; il primo rotabile ad essere progettato (1974), costruito e presentato ufficialmente (giugno del 1978), dotato di pantografo monobraccio asimmetrico, è stata la ALe 804.
Le E 632/633 invece vennero progettate a partire dal 1977, terminata la fase sperimentale con la E 444 005, e la prima immissione in servizio risulta essere quella della E 632 002 nell'ottobre del 1979. Questo per quanto riguarda l'uso del pantografo monobraccio asimmetricodi tipo "Faiveley"
In realtà se vogliamo essere precisi, la prima apparizione su un mezzo delle Ferrovie Dello Stato è stato, come giustamente ha scritto Roberto, quello della motrice sperimentale ETR Y 0160. Anche se di tipo simmetrico, risulta essere effettivamente del tipo monobraccio, quindi il primato spetta a lui anche se non si tratta del "Faiveley".
Le Ale 601 invece sperimentarono, in vista della produzione di serie dell'ETR 500, il tipo "Dornier" e il tipo "Shunk" entrambi a "spinta impressa"; quest'ultimo fu adottato sui prototipi fino all'avvento del ATR 90.

Saluti, Andrea


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 Oggetto del messaggio: Re: Pantografi monobraccio
MessaggioInviato: lunedì 26 marzo 2012, 19:34 
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Iscritto il: martedì 14 marzo 2006, 7:00
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Elettromotrici Trento-Malè con pantografo monobraccio


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elettromotriceTrento+Malè.forumduegieditricerotabiliarchivioWalterbonmartini.jpg
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 Oggetto del messaggio: Re: Pantografi monobraccio
MessaggioInviato: lunedì 26 marzo 2012, 19:41 
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Iscritto il: martedì 14 marzo 2006, 7:00
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E.633.002 primi anni di esercizio,con pantografo monobraccio con un diretto per Milano Centrale in partenzada Lecco
daicitura errata

E.632.002 primi anni di esercizio,con pantografo monobraccio con un diretto per Milano Centrale in partenzada Lecco
dicitura esatta come riportata da Alby81


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E.632.002.conpantografopantografi Faiveleyprimiannidiesercizioforumduegi.archivioWBonmartini.jpg
E.632.002.conpantografopantografi Faiveleyprimiannidiesercizioforumduegi.archivioWBonmartini.jpg [ 99.09 KiB | Osservato 2275 volte ]


Ultima modifica di E.636.082 il martedì 27 marzo 2012, 13:33, modificato 6 volte in totale.
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 Oggetto del messaggio: Re: Pantografi monobraccio
MessaggioInviato: lunedì 26 marzo 2012, 19:51 
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Iscritto il: martedì 27 giugno 2006, 17:48
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Località: Granducato di Toscana
Belle immagini, ma io mi riferivo principalmente a mezzi FS ,sò per certo che furono condotti esperimenti sulla fine del 1977 almeno con una ALe 601 ed un panto monobraccio che non sò qualificare se Faiveley o altro ,ma non ne ho mai letto notizia sulle varie monografie o articoli, anche del tempo ,volevo vedere se ne usciva qualcosa .

Giancarlo


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 Oggetto del messaggio: Re: Pantografi monobraccio
MessaggioInviato: lunedì 26 marzo 2012, 20:03 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 21:15
Messaggi: 453
E.636.082 ha scritto:
E.633.002 primi anni di esercizio,con pantografo monobraccio con un diretto per Milano Centrale in partenzada Lecco

Quella in foto è la E632.002, non la E633.002 che essendo una delle prototipo, non aveva la condotta 78 poli del telecomando (oltre ad altre differenze).


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 Oggetto del messaggio: Re: Pantografi monobraccio
MessaggioInviato: lunedì 26 marzo 2012, 20:48 
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Iscritto il: martedì 17 gennaio 2006, 16:57
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Località: Casteo
Walter Bonmartini, continui a postare foto inutili e/o non attinenti al tema :lol:
Ma anche alla scuola professionale FS eri sempre distratto ed intervenivi a sproposito???


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 Oggetto del messaggio: Re: Pantografi monobraccio
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 6:45 
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Iscritto il: martedì 14 marzo 2006, 7:00
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Forse non hai letto bene di quello che tratta il forum
Comunque sia si parla del pantografo monobraccio non della E.633 percio' se guardi bene,la E.632.002,secondo la tua vista che pantografo monta la suddetta E.632.002 in foto? non di certo il tipo 32,o il tipo 42,o il 42LR,o il 52,.....SVEGLIA RAGAZZO. :D è primavera
PS.grazie correggo la foto


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 Oggetto del messaggio: Re: Pantografi monobraccio
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 10:59 
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Iscritto il: martedì 10 gennaio 2012, 13:01
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Località: Svizzera
Ciao a tutti..
scusate la mia ignoranza in materia, ma io non ho mai capito perché da voi in italia molte locomotive usano pantografi ""quadratici""? , mentre ad esempio in svizzera a parte le vecchie Ae 6/6 e qualche Re 4/4 ci sono solo monobraccio..
Che differenze ci sono tra uno e l'altro?


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 Oggetto del messaggio: Re: Pantografi monobraccio
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 11:10 
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Località: Regno delle Due Sicilie
Forse si tratta solo di un tipo di filosofia costruttiva...il primo pantografo usato per le locomotive in corrente continua era il tipo 12,ed era "quadratico" come lo definisci tu...come il tipo 22, 32, 42, 52, ATR 90 e via dicendo...i monobraccio sono stati montati solo in casi eccezionali, come sulle "Tigri" E632/633 di prima serie dove a causa del grande reostato di frenatura lo spazio per un classico tipo 52 non era sufficiente...oppure sulle E404.500/600 dei frecciarossa, dove per forza di cose in poco spazio devono convivere 2 pantografi: uno per la 3000 V CC e l'altro per la 25000 V CA...


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 Oggetto del messaggio: Re: Pantografi monobraccio
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 13:20 
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Iscritto il: martedì 14 marzo 2006, 7:00
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Per la tensione ( ca 15.000 volt ) che adotta le linee SBB CFF FFS e BLS sono molto piu' adatti i pantografi a monobraccio per la captazione.
Per le FS che hanno le linee in cc 3.000volt ( a parte le linee nuove AV )il pantografo monobraccio per le locomotive con motori in cc 3.000volt tipo E.633/E.632 creavano dei seri problemi nell'esercizio proprio dovuti alla captazione della tensione,(scatti frequenti dell'I.R)non era raro che con una E.633 o E.632 con pantografi monobraccio bisognava tenere alzati entrambi i trolley
Il discorso cambia con l'entrata in servizio delle locomotive FS E.402BF,E.405,E.412 con i motori asincroni e inverter.


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 Oggetto del messaggio: Re: Pantografi monobraccio
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 15:10 
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Località: Svizzera
Grazie mille :D adesso sono già più in chiaro.. ma allora le linee AV che frequenza addottano?


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 Oggetto del messaggio: Re: Pantografi monobraccio
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 20:39 
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Le linee AV sono alimentate in corrente alternata monofase, alla tensione di 25.000 Volt e frequenza di 50 Hertz...


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 Oggetto del messaggio: Re: Pantografi monobraccio
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 21:57 
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Iscritto il: martedì 18 dicembre 2007, 11:42
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Località: Piossasco (TO)
Per quale motivo con i pantografi monobraccio si avevano problemi di captazione? Io ho sempre saputo che i problemi di captazione a 3kVcc sono dovuti agli alti assorbimenti di corrente, con i pantografi "quadratici" si riesce (o riusciva, forse oggi il problema è stato risolto anche sui monobraccio) ad avere un migliore comportamento dinamico con conseguente miglioramento della captazione delle elevate correnti. Con tensioni di 15kV e 25kV i bassi assorbimenti di corrente fanno si che i problemi di captazione siano minori e i monobraccio non hanno problemi. Inoltre, a livello di captazione, cosa cambia se la macchina è a motori asincroni e inverter? Se la tale è alimentata a 3kVcc a mio avviso a livello di captazione non cambia nulla rispetto a una reostatica.


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 Oggetto del messaggio: Re: Pantografi monobraccio
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2012, 23:10 
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Iscritto il: mercoledì 8 dicembre 2010, 19:16
Messaggi: 508
Il problema della derivazione di corrente del pantografo monobraccio asimmetrico "Faiveley", che era montato sulle E 632 E 633 di prima serie, non aveva origini elettrotecniche, ma meccaniche. Questo organo si è sempre mal adattato alla geometria della linea di contatto F.S. Nei punti duri della sospensione (amarro del filo ai tiranti di poligonazione) e a centro campata dove è massima la freccia geometrica, specie a velocità elevate, dava origine a distacchi dell'archetto portastrisciante dal filo di contatto con le conseguenze negative che detto fenomeno comporta. Dopo prove di natura dinamica, venne irrobustito lo smorzatore e vennero modificate le molle di innalzamento, ma la struttura "pesante" e la conformazione del braccio superiore, pur con minore intensità, non hanno mai smesso di dare problemi. Ecco perchè nelle locomotive di seconda serie, si è ritornati all'ormai collaudatissimo archetto di tipo 52 che non riserva particolari sorprese.
Forse Walter voleva dire che le macchine con azionamento elettronico ad "inverter" con pantografi monobraccio, di tecnologia superiore al passato, hanno una densità di corrente minore allo strisciante, dovuto alle minori correnti assorbite rispetto ad una locomotiva con azionamento reostatico che può arrivare a captare correnti dell'ordine dei 2000/2400 Ampere (leggi E 444 R).

Saluti, Andrea


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