I miei due centesimi sui due argomenti :
- Segnali ad ala in ingresso al marciapiede
Vedo all' art.55 a pag.94 del documento citato :
https://www.segnalifs.it/sfi/public/pie ... 22_web.pdf che esistevano i segnali di arrivo (oltre a quelli di partenza).
Nelle immagini più antiche, con le ali traforate, si vedono segnale di arrivo e di partenza posti sullo stesso stante, uno da un verso e l' altro dall' altro, apparendo quindi simmetrici.
Non mi è, invece, chiaro lo scopo del segnale di arrivo. Nel regolamento di cui sopra si afferma che il segnale comanda la fermata se gli scambi non sono disposti correttamente. Ma, notoriamente, il binario di arrivo non ha scambi. A meno che non si considerasse che, a quei tempi, era diffuso avere delle comunicazioni o delle bretelle a fine binario per lo svincolo della locomotiva. Il segnale di arrivo potrebbe riferirsi a quelli. Ma non sò ..
- Pantografi trifase in presa contemporaneamente
Intanto che leggete tutto il documento segnalato, anticipo l' informazione che non mi pare di aver visto in detto documento.
La trazione trifase si basa su motori trifasi alimentati, quindi con 3 fili, collegati a filo aereo 1, filo aereo 2 e coppia di rotaie (frà le rotaie non c' è tensione: esse sono alla stessa polarità).
Se al motore in continua (o anche al monofase) viene staccato uno dei due fili, esso risulta non alimentato. Prosegue la corsa per le inerzie e non si creano guasti.
Se al motore trifase viene staccato uno dei 3 fili, si ha un forte sbilanciamento delle correnti che può anche oltrepassare la massima corrente ammissibile.
In una locomotiva trifase questo può succedere in due casi :
- perdita momentanea di contatto con uno dei due fili aerei a causa di sobbalzi o altro
- transito su uno scambio
Quest' ultimo caso è inevitabile. Come nello scambio a terra si incrociano due rotaie, anche nello scambio aereo si devono incrociare i due fili, che hanno tensioni diverse e hanno anche necessità di distanza considerevole frà esse.
Lo scambio aereo, ovvero quello dei fili, ha una zona isolata proprio all' incrocio di quei fili.
Un pantografo in presa riuscirebbe, quindi, a captare solo una delle due fasi aeree, con conseguente sovraccarico al motore.
Per evitare questo fù prescritto, fin dagli inizi, di avere due pantografi in presa . Quando uno dei due non riesce a captare entrambe le fasi, provvedere l' altro.
Per questo esistevano prescrizioni sulla lunghezza dei tratti isolati e sulla distanza minima frà i pantografi, per garantire che, almeno uno dei due, prendesse da entrambi i fili.
Spero di non essere stato contorto.
Stefano Minghetti