Duegieditrice.it
https://www.forum-duegieditrice.com/

Esistono GG1 attive?
https://www.forum-duegieditrice.com/viewtopic.php?f=16&t=35703
Pagina 1 di 2

Autore:  Scarto&Ridotto [ mercoledì 13 maggio 2009, 23:18 ]
Oggetto del messaggio:  Esistono GG1 attive?

Salve a tutti,
durante le mie peregrinazioni su youtube ho cercato video sulle GG1, scoprendo che son quasi tutti filmati d'epoca. Da qui il dubbio: esistono ancora GG1 in servizio, magari per treni speciali? L'unico video che mi lascia sperare è datato 2008 e ha come soggetto una GG1 che abbandona una struttura museale (strasburg?) e viene portata a fianco a dei binari elettrificati del northeast corridor.
Grazie per le risposte
ciauzz!

Autore:  snajper [ giovedì 14 maggio 2009, 8:41 ]
Oggetto del messaggio: 

No, in quasi tutte le sopravvissute (tranne una), il trasformatore è stato rimosso e sostituito con una zavorra. Eppoi è in corso la trasformazione del N.E.C. da 11 kV 25 Hz a 25 kV 60 Hz. Bisognerebbe ricostruirle.

Autore:  dani [ giovedì 14 maggio 2009, 22:36 ]
Oggetto del messaggio: 

Giusto quanto dice snajper... no e non c'è nemmeno in previsione che ne riattivino una (troppo oneroso).

Peccato...

Autore:  Scarto&Ridotto [ giovedì 14 maggio 2009, 23:08 ]
Oggetto del messaggio: 

:cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:

Autore:  G-master [ venerdì 15 maggio 2009, 12:10 ]
Oggetto del messaggio: 

Non riesco a capire: che senso ha togliere il trasformatore e sostituirlo con una zavorra, se tanto la macchina sta ferma in un museo?
Comunque, non disperiamo: si tratta degli USA, dove qualche matto che voglia spendere qualche soldo per far viaggiare queste macchine sotto il nuovo sistema c'è.
Magari, con l'elettronica...
A proposito: guardate il carro delle GG-1, togliete un asse motore per parte, e cosa otterrete? Una e428.
E' esistita proprio in ambito Pennsylvania Railroad una macchina rimasta esemplare unico con lo stesso rodiggio delle nostre e428. Credo che in Viale Giovanni Berta, attualmente Viale Spartaco Lavagnini, qualcuno al tavolo da disegno si sia ispirato alle cose che facevano gli americani.
Purtroppo non mi ricordo la sigla del prototipo di cui sopra, ma una ricerca intensiva stanerà il dato sicuramente.

Autore:  snajper [ venerdì 15 maggio 2009, 12:28 ]
Oggetto del messaggio: 

Non lo ricordo nemmeno io, ma che le FS si siano ispirate a modelli americani è noto.
Il pantografo 32 è assai simile a quello della stessa GG1, almeno strutturalmente, per un solo esempio.
Anche la forma delle "zampe di ragno" di primo tipo erano assai affini ad un tipo usato dalla Milwaukee Road.

Autore:  Stanga-Tibb [ venerdì 15 maggio 2009, 13:22 ]
Oggetto del messaggio: 

Lo stesso sistema a 3000 V CC è di ispirazione americana, mi sembra che lo stesso Ing. Bianchi con delegazione FS si recò negli States a vedere la Milwaukee Road che utilizzava questo sistema e da lì partì l'esperimento della Benevento Foggia....
Alessandro

Autore:  Alalà [ venerdì 15 maggio 2009, 14:46 ]
Oggetto del messaggio: 

Stanga-Tibb ha scritto:
Lo stesso sistema a 3000 V CC è di ispirazione americana, mi sembra che lo stesso Ing. Bianchi con delegazione FS si recò negli States a vedere la Milwaukee Road che utilizzava questo sistema e da lì partì l'esperimento della Benevento Foggia....
Alessandro


Non andò proprio così, perdiana! Furon gl'americani a copiar la Benevento-Foggia ...
Vedasi, a tal proposito, la narrazione inedita ch'io stesso feci sull'accaduto.
Potrete tosto rileggerla nella rubrica "fuori tema" di questo stesso Forum.

Manrico

Autore:  G-master [ venerdì 15 maggio 2009, 16:08 ]
Oggetto del messaggio: 

Bentornato Camerata!
Più non s'odono le trombe del patriottico e italico orgoglio, orbene è tempo di ricominciare!
A noi!

Autore:  snajper [ domenica 17 maggio 2009, 8:36 ]
Oggetto del messaggio: 

G-master ha scritto:
Non riesco a capire: che senso ha togliere il trasformatore e sostituirlo con una zavorra, se tanto la macchina sta ferma in un museo?

Il trasformatore usava un olio non infiammabile ma tossico a base di poli-cloro-difenili (PCB). Essendo difficoltoso eliminarlo in maniera sicura (gli avvoglimenti ne erano intrisi), si è preferita questa soluzione più drastica. Tranne in un caso, in cui si è evidentemente preferito pulirlo!

Autore:  G-master [ lunedì 18 maggio 2009, 16:37 ]
Oggetto del messaggio: 

Ho capito, ma la zavorra? E' come se si fossero dovute rispettare le caratteristiche dinamiche di queste macchine, anche se poi stanno ferme a marcire.
E pensare che ancora negli anni Ottanta una GG-1 della New Jersey Transit Authority fu ripristinata nella sua vecchia livrea Pennsylvania Rail road...

Autore:  snajper [ mercoledì 20 maggio 2009, 7:47 ]
Oggetto del messaggio: 

G-master ha scritto:
Ho capito, ma la zavorra? E' come se si fossero dovute rispettare le caratteristiche dinamiche di queste macchine, anche se poi stanno ferme a marcire.

Per spostarle fino al sito di esposizione devono averle messe in composizione a un treno (e non carrellate su strada...), per cui dovevano essere stabili come complete.
Penso la spiegazione sia questa.

Autore:  andicoc [ mercoledì 20 maggio 2009, 10:45 ]
Oggetto del messaggio: 

Godetevi lo spettacolo.

http://www.youtube.com/watch?v=tC6W0XEqOLw

Ciao
Andy

p.s.: è solo il primo video di quattro...

Autore:  G-master [ giovedì 21 maggio 2009, 0:15 ]
Oggetto del messaggio: 

Grande documentario con bellissime riprese!
A proposito, guardate un po' il rodiggio della R1 e ditemi cosa vi ricorda (anche se gli assi motori sono montati in un unico carro rigido...)
http://en.wikipedia.org/wiki/PRR_R1

Autore:  snajper [ giovedì 21 maggio 2009, 8:37 ]
Oggetto del messaggio: 

Più le 2D2 francesi (credo le sigle fossero tremila e qualcosa o cinquemila e qualcosa): gli assi sono troppo regolarmente spaziati... :wink:

Pagina 1 di 2 Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]

Duegi Editrice - Viale Francia, 7, 35020 Ponte S. Nicolò (PD). Italy - Tel. 049.711.363 - Fax 049.862.60.77 - duegi@duegieditrice.it - shop@duegieditrice.it
Direttori di testata: Gianfranco Berto - Franco Tanel. Registro Operatori della Comunicazione n° 1199. Partita iva IT 01116210293 Tutti i diritti riservati Duegi Editrice