Gr471 ha scritto:
crystal13 ha scritto:
ho riletto più volte, ma io non capisco la risposta di Gr741, boh.
Sto guardando il TG1. Hanno inquadrato un uomo che, a Roma, sta spalando il ghiaccio davanti al marciapiede di casa sua. Intervistato il "malcapitato" ha esclamato: "è un disastro!".
Quell'uomo disastri veri non ne ha mai visti; se spalare un po' di ghiaccio è un disastro, cosa dovrebbero dire quelli che hanno subito veri disastri?
Tu, nel corso del tuo lunghissimo viaggio per Cassino, vista la situazione, potevi scendere dal treno e trascorrere la notte in albergo.
Ma il bisogno assillante di giungere a casa era preponderante.
Invece trascorrevi una notte in albergo, possibilmente condividendo le spese con un'altra viaggiatrice freddolosa e gentile, con quella ti scaldavi durante la notte e oggi ricorderesti l'accaduto con un pizzico di rimpianto e di nostalgia.
Aderisci alla class action che è meglio per te!
Nel comune dove abito (Albignasego provincia di Padova) il regolamento comunale prevede che i cittadini spalino la neve dal marciapiede prospicente la propria abitazione e prima regola per il buon spalatore è quella di spalarla quanto prima: io mi sveglio presto la mattina e se c'è neve spalo subito prima che passi la gente e impacchi la neve, causa prima della formazione del ghiaccio. Tornando alle stazioni è
ovvio che con la rete leggera (che non esiste nei paesi d'oltralpe come da noi) non ci sono più i ferrovieri negli impianti e perciò i marciapiedi sono quello che sono.
Comunque un principio fondante dello scoutismo ha origine da una frase del suo fondatore, Baden Powell:
"Non esiste buono o cattivo tempo, ma solo buono o cattivo equipaggiamento"
e non occorre essere scout per capirlo
: non è ovvio per nulla se non per un paese in cui la protezione civile non ha le risorse, forse anche perchè le risorse la protezione civile se le è "mangiate" tra La Maddalena, L'Aquila e i grandi eventi che con la protezione civile non c'entrano nulla. Ovvio sarebbe che ci fossero i ferrovieri nelle stazioni, non solo in caso di maltempo, ma anche per tenere pulito il sito, per la sicurezza dei viggiatori, per tutte quelle cose che DM, capostazione, assuntori hanno fatto dal 1839 fin quasi ai giorni nostri, anche per i vasi di fiori con cui ogni impianto partecipava all'annulae concorso sulle stazioni fiorite. Sarò nostalgico, romantico o come cavolo volete definirmi ma la bellezza, l'ordine e, perchè no, anche il rapporto umano con il "tuo" ferroviere di riferimento fanno (o facevano) parte della vita