Oggi è martedì 28 ottobre 2025, 1:33

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 36 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: AnsaldoBreda: il futuro
MessaggioInviato: venerdì 13 marzo 2015, 22:33 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 18:05
Messaggi: 479
Cita:
Bhè...non voglio entrare in polemica, ma diciamo che tutto è meglio di Catania e Cimoli :!: ...e suppongo fortemente che molti altri manager possono essere meglio di Moretti. Questo personaggio è un'altro sponsorizzato dalla politica (e inizialmente anche dai sindacati...) e non è certo stato messo li per capacità imprenditoriali. Sicuramente ha "polso" ed è uno stratega capace di raggiungere obiettivi a qualsiasi prezzo.
Però alla fine del suo mandato in TI cosa ha lasciato? il trasporto regionale ridotto ai minimi termini solo dove le regioni pagano laute provvigioni, linee secondarie scomparse, snellimento all'inverosimile dell'infrastruttura, contrazione del trasporto merci e annullamento della concorrenza. Tutto il business si basa sui treni AV, ma se vuoi risparmiare sul biglietto o se devi muoverti in ambito locale/interregionale sei limitato nella scelta. Oppure se trasporti merci devi assicurare a Cargo un movimento di 20/30 carri a settimana, sennò non conviene (pensa che la Indesit/Ariston ha preferito rottamare un centinaio di carri e trasportare su gomma perchè era più conveniente!!)
Io sono cosciente di non avere grandi capacità imprenditoriali, ma i suoi introiti sono dovuti maggiormente a: demolizione e riciclaggio del materiale di un migliaio di locomotive, alcune migliaia di carrozze e almeno una decina di migliaia di carri (materiale anche in buono stato e che non ha comprato lui!), vendita di aree dismesse (ex scali merci o ex officine) ed edifici (ex FV e altri manufatti), partecipazione ridotta nell'acquisto di nuovi mezzi moderni (dove a sborsare sono Regioni e Stato e non lui) e l'obbligo a muoverti in AV per distanze superiori a 300km (diversamente non conviene). Sinceramente, è facile fare l'imprenditore così :!: se mi danno 5 magazzini con macchinari, 3 li vendo, altri macchinari nuovi me li paga lo stato, assumo personale specializzato con contratti ad hoc, terzializzo settori dell'impresa e la concorrenza la anniento perchè io faccio le regole.... allora anche io divento bravo imprenditore! :wink:
Dal mio punto di vista il manager o imprenditore è capace quando fa fruttare al meglio quello che ha, investe per migliorare, riesce a bilanciare entrate e uscite senza che siano gli altri (in questo caso la popolazione) sempre a pagare, taglia risorse solo dove è strettamente necessario (la classica "mela marcia" o "ramo secco").....ma lui è l'opposto! :mrgreen:


Non voglio far polemica, ne voglio farti cambiare idea su Mr. Moretti; tuttavia trovo il tuo intervento alquanto contraddittorio.

Da una parte lamenti il fatto che MM abbia “ucciso” tagliato a destra e sinistra, ma dall’altra non vuoi che ci siano sprechi e che quindi sia il popolo a pagare: allora deciditi.

Perché TI è statale, quindi il popolo paga comunque; se vogliamo fare come prima che arrivasse MM allora il popolo paga un botto ma ci sono “tanti treni”, linee tutte aperte, FV e carrozze inutilizzate che creano debiti ad ogni giro di ruota, ma non si tocca nulla.

Oppure, si taglia e/o chiude e/o rottama tutto quello che non produce profitti, per limitare i danni e ridurre la spesa del popolo, anche se questo vuol dire riorganizzare il trasporto, merci comprese.

Non era possibile far fruttare quello che c’era, dal momento che quando MM arrivò in TI, quello che c’era erano una montagna di perdite, caos e nessun soldo dallo stato: non poteva che fare scelte impopolari ma che gli hanno permesso di recuperare soldi dall’eliminazione delle spese improduttive.

Le regioni e lo stato partecipano ai finanziamenti del trasporto locale e/o all’acquisto di nuovo materiale rotabile, ma non per intero ( salvo rarissimi casi ); una buona fetta ce la mette anche TI.
E sempre per quel che riguarda le regioni, se non sganciano un costo/passeggero/km congruo, MM i treni non li fa girare perché produrrebbero debiti: a titolo di cronaca, le regioni italiane danno nemmeno l’1% del loro potenziale per il trasporto su ferro che si traduce in circa 12,5 cent di €/passeggero/Km, contro ad esempio, i 25 di Francia e Germania e i 35 dell’Inghilterra, dove pure i biglietti sono decisamente più cari.

MM non può governare anche le regioni, quindi alla fine della giornata, chi è il vero ”cattivo”? MM che cerca di far quadrare i conti per non creare ulteriore peso economico all’azienda, e quindi al popolo, o le regioni che non fanno la parte loro? Lui sarebbe ben contento di avere tanti treni regionali e linee aperte a Go-Go, ma solo se fruttano, altrimenti nisba.

MM ha lasciato in TI un grosso cambiamento che ha riportato in utile l’azienda per diversi anni consecutivi, cosa mai vista prima; ha razionalizzato il parco mezzi cercando, dove possibile, di uniformare la tipologia di materiale rotabile ( vedi loco E464 come unica loco per treni locali/regionali ) garantendo così ricambi per molto tempo, e costi di manutenzione inferiori. Ha rottamato carrozze che non servivano e che quindi producevano debiti anche solo stando ferma, al pari di linee dismesse/chiuse e FV inutilizzati.

Di certo non è rottamando e chiudendo che si ricava il suo stipendio, che è pure più basso di chi l’ha preceduto.

Ora, se come dici tu “ tutto quello che MM tocca, si secca e muore” a me sta benissimo, proprio perché a seccare e morire sono gli sprechi.

Il problema è che per troppo tempo ci hanno abituati molto male, facendoci credere che potevamo trovare e prendere un treno dovunque per l’Italia con un costo del biglietto moderato, senza dirci ovviamente, che tutto questo generava ( in tutti quei casi che sono stati cancellati ) una perdita per la collettività mostruosa: finché c’erano soldi la cosa è andata avanti per anni.
Ora che di soldi non ce ne sono, la musica è cambiata; ma a quanto pare, sono ancora in troppi a credere che lo spreco di cui ho parlato sopra, sia un “diritto dovuto”.

Infine, per tornare alla questione attuale, MM sta già applicando quanto fatto in TI a Finmeccanica: si taglia/rottama/vende tutto quello che non può essere risanato ( perché mancano i soldi ), ricavando un “quantum” per ripianare i debiti e per investire nel settore difesa: ovviamente la prima cosa che ha fatto e che continuerà a fare è depennare una marea di spese e benefit non dovuti, che pure pesano sempre sulle nostre tasche.

Io credo che MM non sia felice di doversi trovare ad aggiustare tutti i casini reiterati da altra gente in anni di mala gestione, in ogni azienda dove mette piede. Ma del resto, potesse farlo per tutte le aziende statali, stai pur certo che avremmo molti meno sprechi da far pagare a pantalone.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: AnsaldoBreda: il futuro
MessaggioInviato: lunedì 16 marzo 2015, 16:45 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 20:13
Messaggi: 688
Località: Torino
Cita:
Non voglio far polemica, ne voglio farti cambiare idea su Mr. Moretti; tuttavia trovo il tuo intervento alquanto contraddittorio.
Da una parte lamenti il fatto che MM abbia “ucciso” tagliato a destra e sinistra, ma dall’altra non vuoi che ci siano sprechi e che quindi sia il popolo a pagare: allora deciditi.

Scusa il fraintendimento, non volevo essere incoerente, anzi... intendo dire che mi lamento che MM abbia tagliato e snellito a dismisura, ma ovviamente sono contro sprechi e sperperi del denaro pubblico: ma c'è un equilibrio intermedio tra i due concetti! è giusto eliminare sprechi esosi e togliere ciò che assolutamente non funziona, ma quelle risorse (leggi linee, orari, treni, servizi) che oscillano poco sotto a questo limite (rendimento >0€) andrebbero rivalutate per farle fruttare, tramiti semplici investimenti mirati.

Cita:
Perché TI è statale, quindi il popolo paga comunque; se vogliamo fare come prima che arrivasse MM allora il popolo paga un botto ma ci sono “tanti treni”, linee tutte aperte, FV e carrozze inutilizzate che creano debiti ad ogni giro di ruota, ma non si tocca nulla.
Oppure, si taglia e/o chiude e/o rottama tutto quello che non produce profitti, per limitare i danni e ridurre la spesa del popolo, anche se questo vuol dire riorganizzare il trasporto, merci comprese.

Io personalmente trovo giusto che il popolo paghi, tramite le tasse, una certa quota economica per mantenere questo servizio: per me l'infrastruttura, come il mezzo di trasporto pubblico è un servizio per il cittadino, alla pari della sanità e dell'istruzione. Convieni?
Tutti devono poter utilizzare il trasporto pubblico e per tutti deve essere accessibile/pronto/funzionale/efficace. I servizi primari per i cittadini sono per antonomasia servizi (pubblici) con bilancio economico a perdere e vengono sostenuti proprio con le tasse. Ma questo non vuol dire che sono favorevole agli sprechi!!
E puntare tutto sull'AV e sulle poche linee principali vuol dire che questo trasporto è per pochi cittadini, sia economicamente (non tutti posso permettersi l'AV), che geograficamente (la maggior parte degli vive lontano delle linee principali), che funzionalmente (pensa ai pendolari...per loro è efficiente??). Convieni?

Cita:
Le regioni e lo stato partecipano ai finanziamenti del trasporto locale e/o all’acquisto di nuovo materiale rotabile, ma non per intero ( salvo rarissimi casi ); una buona fetta ce la mette anche TI.
E sempre per quel che riguarda le regioni, se non sganciano un costo/passeggero/km congruo, MM i treni non li fa girare perché produrrebbero debiti: a titolo di cronaca, le regioni italiane danno nemmeno l’1% del loro potenziale per il trasporto su ferro che si traduce in circa 12,5 cent di €/passeggero/Km, contro ad esempio, i 25 di Francia e Germania e i 35 dell’Inghilterra, dove pure i biglietti sono decisamente più cari.


E' secondo me un altro fattore sbagliato, pagare due volte per lo stesso motivo: paghiamo tasse allo stato che alimenta TI-RFI e paghiamo tasse alle regioni che alimentano TI. E nonostante tutto i servizi sono scadenti.
Mediamente è vero che le regioni danno l’1-2% del loro introito al servizio ferroviario, ma considera quanto dà lo stato al gruppo RFI-TI: in totale il prezzo 12,5cent/€ si alza parecchio e diventa mediamente simile a Francia e Inghilterra. E il biglietto in quei paesi costa di più ma è proporzionato al costo della vita e agli stipendi. Ma loro hanno un servizio un “pochino” migliore…. :wink:

Cita:
MM ha lasciato in TI un grosso cambiamento che ha riportato in utile l’azienda per diversi anni consecutivi, cosa mai vista prima; ha razionalizzato il parco mezzi cercando, dove possibile, di uniformare la tipologia di materiale rotabile ( vedi loco E464 come unica loco per treni locali/regionali ) garantendo così ricambi per molto tempo, e costi di manutenzione inferiori. Ha rottamato carrozze che non servivano e che quindi producevano debiti anche solo stando ferma, al pari di linee dismesse/chiuse e FV inutilizzati.

Rimango d'accordo con te che ha portato un grosso cambiamento, con razionalizzazioni e riorganizzazioni, ma si è spinto oltre un certo limite, che è quello della sostenibilità del servizio ferroviario in sè: alla fine del suo mandato abbiamo pochi treni su poche linee e (aspetto più grave) senza possibilità per un'altra azienda di istituire un servizio alternativo e concorrenziale (situazione di monopolio). Convieni?


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: AnsaldoBreda: il futuro
MessaggioInviato: lunedì 30 marzo 2015, 0:43 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 18:05
Messaggi: 479
Ciao, scusa se rispondo in ritardo al tuo intervento.
Credo ragionevolmente che ci vorrebbe un thread dedicato e anche molto articolato per poter “sviscerare” a dovere tutte le informazioni necessarie.

La via di mezzo di cui parli a mio avviso non può esistere in questo paese; quello che ha fatto Moretti non è piaciuto a molti pendolari, ma è anche vero che in un contesto così complesso non è possibile far tutti contenti e non è più accettabile pagare con le tasse servizi pubblici a perdere per definizione; il servizio seppur pubblico deve essere fatto a modo, altrimenti io non sono disposto a pagarlo e preferisco arrangiarmi diversamente.

Ci vorrebbe un Moretti per ogni azienda pubblica e un normodotato, civile e corretto che abbia il potere di abbassare le tasse contestualmente per ogni € tagliato di perdite dai Moretti di turno; ma questa è pura fantascienza!

L’AV non può arrivare sotto casa di tutti; ma è anche vero che funziona bene ed è accessibile economicamente. Basta sapersi organizzare per tempo e con 25€ ti fai un Roma – Milano, quando con circa 21€ ci fai un IR Firenze - Roma.

Ai pendolari che fanno un Roma – Nettuno ogni giorno per lavoro non interessa l’AV ma capisco che vorrebbero un servizio migliore ( puntualità, comfort, etc..) tutte cose fattibili se lo stato e le regioni volessero veramente puntare sul trasporto su ferro: ma anche i cittadini devono fare la loro parte e sforzarsi di lasciare la macchina a casa per usare il treno ( in Italia circa il 15% della popolazione utilizza i mezzi pubblici: decisamente pochi ).

Infine lasciami dire una cosa: se proprio vogliamo vedere l’intervento di Mr. Moretti come una privazione del diritto al servizio pubblico ( parliamo dei casi estremi sostituiti da bus ), ti dico che un treno cancellato e un ramo secco non sono nulla a confronto dei quotidiani diritti dovuti e puntualmente negati dallo stato e dalle istituzioni verso i cittadini che hanno pagato, continuano a pagare le tasse e continueranno a pagare sempre di più!

Liberalizzare il mercato? Ok e a chi spetta occuparsi di questo, forse Moretti? No, spetta al Governo che non ha ancora proceduto, dopo qualche anno di rinvio, alla creazione della Autorità per i trasporti: primo fondamentale tassello per creare i presupposti della liberalizzazione del mercato.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: AnsaldoBreda: il futuro
MessaggioInviato: lunedì 30 marzo 2015, 12:19 
Non connesso

Iscritto il: domenica 25 marzo 2007, 13:23
Messaggi: 1182
Località: PISTOIA
Cita:
spetta al Governo che non ha ancora proceduto, dopo qualche anno di rinvio, alla creazione della Autorità per i trasporti: primo fondamentale tassello per creare i presupposti della liberalizzazione del mercato.


esattamente,

ed al Governo sanno bene che una volta liberalizzato completamente il mercato, ci saranno gare poco appetibili dal punto di vista economico che andranno deserte.

Ed in quel caso non ci sarà nessuno a fare il servizio, nemmeno la tanto vituperata TI.

Altro che taglio di treni e rami secchi.

"è il mercato, bellezza ....."

business in business


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: AnsaldoBreda: il futuro
MessaggioInviato: lunedì 13 aprile 2015, 11:59 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 18:05
Messaggi: 479
A quanto pare anche Bombardier, come Finmeccanica, sembrerebbe intenzionata a cedere tutto o parte del settore ferroviario per concentrarsi sull'aviazione:

http://www.reuters.com/article/2015/04/ ... 3220150410

Al momento, nessuna decisone verrà presa fino a quando le acquisizioni in essere da parte di Alstom e Hitachi verranno concluse;sembra si tratti di una decisione ancora allo stato embrionale.

Del resto, chi riuscirebbe a comprarsi la divisione trasporti ferroviari di un colosso come Bombardier?
L'articolo lascia intendere che il problema, nel breve termine, sarebbe proprio quello di non trovare compratori.

Saluti


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: AnsaldoBreda: il futuro
MessaggioInviato: lunedì 13 aprile 2015, 22:24 
Non connesso

Iscritto il: mercoledì 20 settembre 2006, 20:44
Messaggi: 6362
Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
caracalla ha scritto:
...
Del resto, chi riuscirebbe a comprarsi la divisione trasporti ferroviari di un colosso come Bombardier?
L'articolo lascia intendere che il problema, nel breve termine, sarebbe proprio quello di non trovare compratori.

Saluti


Infatti quello è il problema.
Il mercato ferroviario e poco più che in stasi, salvo il segnalamento e l'automazione, quello aereo, invece ha bisogno di un forte rinnovamento, così come è adesso non è più concorrenziale al di sotto dei 1000 km.
A Hitachi interessava uno stabilimento già pronto in Europa e l'ha trovato: ha speso meno accollandosi i debiti e mettendolo subito al lavoro, che aspettare almeno 4 anni, e anticipare dei soldi, per averne uno nuovo.
Per Fiat-Alstom il discorso è completamente diverso, i proprietari hanno deciso di avere una sede legale non in Italia: come hanno fatto per il settore auto. Se non si fosse ammalato, e poi scomparso l'Avvocato, probabilmente il fatto sarebbe avvenuto ben prima.
Ma, non è che poi Siemens e compari siano messi poi meglio, hanno addirittura perso la commessa per il revamping degli ICE da lei prodotti.
L'Europa, se vorrà, potrà iniziare a penalizzare veramente il traffico stradale solo l'apertura del tunnel del Brennero, e con il completamento del potenziamento dell'asse del Gottardo.


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 36 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 9 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
banner_piko

Duegi Editrice - Via Stazione 10, 35031 Abano Terme (PD). Italy - Tel. 049.711.363 - Fax 049.862.60.77 - duegi@duegieditrice.it - shop@duegieditrice.it
Direttore editoriale: Luigi Cantamessa - Amministratore unico: Federico Mogioni - Direttore responsabile: Pietro Fattori.
Registro Operatori della Comunicazione n° 37957. Partita iva IT 05448560283 Tutti i diritti riservati Duegi Editrice Srl