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Tutti quelli che rispondono che manterrebbero la prima classe dicono: ma come, perché toglierla? Io mi siedo su poltrone più larghe. Qualcuno aggiunge che la questione è una strunzata.
Ora vorrei capire secondo quale logica si dovrebbe muovere un treno regionale con, poniamo, nove carrozze di cui due di prima. Facciamo il caso: ora di punta, treno pieno, magari gente in piedi nelle carrozze di seconda. Carrozze di prima: semivuote. Chi è che paga di più per andare in prima? Qualcuno, comunque pochi in confronto al resto del pubblico del treno. Perché per un treno composto di nove carrozze tutte con la stessa destinazione, tutte con le stesse fermate, tutte con lo stesso ritardo qualora il treno ne accumuli, sette devono viaggiare piene e due vuote? Perché non si può ottimizzare il carico su tutta la lunghezza del treno? Visto che l'"evento" principale è che io muovo un treno composto da una locomotiva e tot carrozze, e secondariamente accade che alcune siano di seconda e alcune di prima, dov'è il senso nel non permettere a tutti i fruitori del servizio di utilizzarlo nel migliore dei modi, cioè nell'avere un minimo di spazio?
Perché per un servizio sussidiato cioè già pagato in parte dai cittadini, come quello dei treni regionali, ci devono essere differenze di trattamento in quello che dovrebbe essere un collegamento di base, semplice, essenziale, senza fronzoli ma capillare, come un autobus urbano in una città, come un vaporetto a Venezia?
Perché se ho dei bagagli devo considerare l'opportunità di viaggiare in prima classe per poterli depositare meglio? Se ho dei bagagli, così come se non ne ho, secondo logica dovrei avere comunque la possibilità di viaggiare nella miglior condizione possibile, in un treno dove oltre a me c'è altra gente. Se in seconda non c'è posto a sufficienza per depositare bagagli, vuol dire che c'è un errore nella progettazione della carrozza. Se tecnicamente depositarli è possibile, ma difficile in caso di affollamento, vuol dire che quella carrozza non è adatta a quel tipo di servizio. Se c'è affollamento e i movimenti sono difficili, peraltro con aggravio di tempi morti alle fermate, vuol dire che c'è troppa densità di passeggeri su determinate carrozze. E allora perché altre devono avere posti liberi e inutilizzabili? A dire il vero la cosa logica sarebbe che ci fossero treni più frequenti e più corti, piuttosto che convogli lunghissimi a frequenze basse. Ma visto che i secondi (pare) non si possano ottenere, perché bisogna rendere critica la situazione sui treni esistenti?
Perché dovrei scegliere la prima classe per i poggiatesta più morbidi? Non è che sia un chissà quale lusso, anzi al contrario sono quelli duri della seconda che fanno male alla salute, ti fanno venire male al collo. Eppure non è che i poggiatesta delle poltrone di prima siano tanto più larghi di quelli delle poltrone di seconda. Per quale motivo non dovrebbero essere tutti un minimo comodi e soprattutto non dannosi alla salute, i poggiatesta? Nel costo del biglietto di prima classe è compresa l'assicurazione sulla salute? E' finita l'era delle carrozze di legno, mi pare.
Che senso ha ancora oggi la distinzione fra prima e seconda sui regionali, visto che non è che ti diano il giornale gratis, o i biscottini, o il caffettino? Se ci sono differenze così allora è giusta la distinzione sui treni di categoria superiore, ma sui regionali? Perché, e concludo, devo sentire la necessità di avere un minimo di comfort in più per viaggi di durata media? Se il mio treno fa un tragitto medio, tutto il treno dovrebbe essere attrezzato per un tragitto medio. Se un tale treno viene usato anche per gli spostamenti brevi, vuol dire che non c'è corrispondenza fra richiesta e offerta.
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