La discesa di viaggiatori fuori dal marciapiede, salvo lunghezza ridotta dello stesso rispetto al treno che vi faccia servizio, o addirittura in piena linea come qui ipotizzato, mi pare un pochino azzardata come tesi......

Motta di Livenza, dicevo, è la stazione più importante della linea, anche oggi..., è l'unica con 3 binari passanti, uno di corretto tracciato, il primo, più altri due...

...ma il terzo...

...il terzo sembra poco, o niente, usato...






...ma chi mi spiega questi due isolatori??? Forse qualcuno ha letto tuttotrenomodellismo ed ha deciso di far correre le locomotive senza che il pantografo tocchi la linea aerea...











Foto fatte venerdì 11 dicembre 2015

Ciao Cedro, probabilmente il terzo binario serviva fino a che ci fu il Motta-Vicenza, il materiale, che era diesel, veniva ricoverato sul terzo per permettere i regolari incroci sugli altri due.
Ora che non ci sono più treni che fanno capo a Motta non serve più, vedrai che, con l'aria che tira in RFI, tra poco lo segheranno.
Naturalmente sarà colpa tua che hai tirato fuori la questione qui sul forum
Ciao, G.

Io posso portare la mia esperienza diretta, in quei giorni feci spesso su e giù col treno per vedere cosa era successo e infatti la prima foto l'ho scattata dal finestrino.
E' vero che il treno si fermava , saliva un guardalinea del servizio lavori (la vespa parcheggiata sul segnale era la sua), e scendeva a fine ponte non ricordo scendessero i passeggeri, io comunque no di sicuro.
Ciao, G.

Ciao Giovanni,
come diceva il compagno romagnolo, venditore di pedalò, ...Ferrini, ...Non capisco ma mi adeguo...





Allora faccio subito sparire le foto...

Sono passati più di cinquant'anni dalle due foto...





...e qualche treno passa ancora...

Probabilmente trattavasi di rallentamento con pilotaggio.

Il treno si fermava prima di impegnare il tratto gravato da soggezione, e in tale sosta saliva l'addetto del servizio Lavori; questi pilotava il treno sino alla fine del rallentamento, accertandosi di persona che il macchinista lo eseguisse a velocità regolamentare.
Al termine del rallentamento, il treno si fermava nuovamente per permettere la discesa dal treno dell'agente del Servizio Lavori, il quale consegnava al macchinista un modulo (L nonmiricordoilnumero... .) il quale attestava la regolarità di tutto quanto svolto.

Chissà se la staccionata in questi punti è ancora quella dell'epoca...

Mentre il fabbricato viaggiatori di Motta di Livenza è stato dato in comodato...




...quello di Oderzo è ancora chiuso, anzi..., murato...

foto del dicembre 2015






...ex biglietteria...




ed ex scalo merci...

...eravamo rimasti sul ponte del Piave...

...subito dopo, verso Treviso c'è la fermata di Fagarè...









...anche se in realtà, pur essendo l'edificio ancora esistente ed abitato da privati, la fermata è stata spostata di qualche centinaia di metri verso Treviso...

...Fagarè... ...ovviamente anche questa fermata, che oggi è costituita semplicemente da una pensilina tipo autobus, aveva il suo "mega" scalo...





...e seguendo via dell'argine, ancora oggi possiamo trovare il vecchio fabbricato viaggiatori...



Secondo me questa fermata potrebbe essere "invitante" per snajper....

…e visto che siamo arrivati a Fagarè, un piccolo excursus…:
il nome completo è Fagarè della Battaglia, ed il predicato "della Battaglia" è per ricordare la Grande Guerra ed in particolare la Battaglia del Solstizio...

Fagarè della Battaglia fu il punto di massima avanzata degli austriaci, convinti ormai di coprire velocemente i 18 km che li separavano da Treviso,… e fu anche l'ultimo lembo sulla destra del Piave ad essere riconquistato dagli italiani grazie soprattutto agli Arditi, corpo speciale del Regio Esercito.





Famose sono queste scritte... ...oggi conservate a Fagarè della Battaglia presso l'Ossario dei caduti della Grande Guerra







Treviso comunque, e non tutti lo sanno o lo ricordano, subì distruzioni notevoli, e più volte fu colpita la stessa stazione… …non ci furono molti morti perché la città si era praticamente svuotata, molti infatti erano sfollati..., e svuotato fu anche il deposito locomotive, per paura che attrezzature e macchinari cadessero in mano agli austriaci…
Foto della stazione colpita durate la prima guerra, sono state postate all’inizio…


Subito dopo la guerra e soprattutto durante il ventennio tutto fu ricostruito come prima o per le nuove costruzioni, in armonia con ciò che era esistente.
Il vero scempio fu la ricostruzione con i soldi del Piano Marshall dopo le devastazioni anglo-americane della seconda guerra mondiale.

sul terzo binario ho sempre e solo visto sostare il treno cantiere per le manutenzioni lungo la linea, permettendo gli incroci con i lunghi treni merci.
ciao
Andrea

Questa ha anche un piano caricatore vero e proprio, infatti. Ci potrebbe operare un "muletto" per caricare qualche carro a pareti scorrevoli o telonato...
Unico problema, guardarsi dal mettere il nome perchè altrimenti si è vincolati nel tempo.

...che poi il piano binari è praticamente uguale, ...specchiato..., a quello di Gorgo al Monticano...



Invece San Biagio di Callalta era un po' più importante come stazione...



Incominciamo con i disegni del 1927 del fabbricato viaggiatori.