Oggi è martedì 28 ottobre 2025, 5:48

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 24 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: domenica 2 aprile 2006, 23:06 
Non connesso

Iscritto il: lunedì 23 gennaio 2006, 22:08
Messaggi: 4549
Località: Ovunque, in sella alla vespa...
Si sta parlando senz'altro dei progetti di tale Zarlatti. Locomotive diesel con trasmissione ad aria compressa e distribuzione Walschearts sono state realizzate anche in germania, gli inglesi (guarda caso) si sono dilettati con strani ibridi diesel/vapore, noi con l'idea di accoppiare direttamente i clindri con gli assali.
Meno male che non se ne fece nulla!


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: lunedì 3 aprile 2006, 8:24 
Non connesso

Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 11:10
Messaggi: 748
Località: Montescudaio (PI)
Il "Deltic" era una soluzione per ridurre gli ingombri dei motori Diesel quando ancora la sovralimentazione era una tecnica che non garantiva una sufficiente affidabilità.
Praticamente, il sistema Deltic consisteva nell'unire tre motori a due tempi a pistoni contrapposti, utilizzando tre alberi motore anziché sei. Poi, si affermò la sovralimentazione che consentì di incrementare la potenza specifica dei motori, permettendo di abbandonare soluzioni affascinanti, ma complesse, quali motori a pistoni contrapposti (sistema Junkers, utilizzato sugli aeroplani Stukas e su autocarri, quale il Lancia Ro-Ro), Deltic e compagnia bella, in favore di soluzioni tradizionali.

saluti a due tempi

Marco


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: lunedì 3 aprile 2006, 8:45 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 11:01
Messaggi: 1261
Località: Palazzago (BG)
G-master ha scritto:
Meno male che non se ne fece nulla!


Hm... ricordo che ci durante il collaudo ci scappò pure il morto...


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: lunedì 3 aprile 2006, 8:47 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 11:01
Messaggi: 1261
Località: Palazzago (BG)
Marco Antonelli ha scritto:
[...]permettendo di abbandonare soluzioni affascinanti, ma complesse, quali motori a pistoni contrapposti (sistema Junkers, utilizzato sugli aeroplani Stukas e su autocarri, quale il Lancia Ro-Ro), Deltic e compagnia bella, in favore di soluzioni tradizionali.
Marco


Credo che sullo Stuka fosse montato un "normale" Junkers Jumo a V invertita. La soluzione di cui parli potrebbe essere stata utilizzata su qualche modello di idrovolante, dove la propulsione Diesel offriva effettivamente dei vantaggi.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: lunedì 3 aprile 2006, 9:49 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:40
Messaggi: 2425
Località: Vigonovo
Il Basso di Genova ha scritto:
Belin.. era una roba geniale.. col diesel 2T in presa diretta con le ruote..


Ma anche complicata...

Il Basso di Genova ha scritto:
coi cilindri ad aria compressa...


Usata per l'avviamento e come booster per una spinta extra...


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: lunedì 3 aprile 2006, 9:54 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:40
Messaggi: 2425
Località: Vigonovo
G-master ha scritto:
Si sta parlando senz'altro dei progetti di tale Zarlatti. Locomotive diesel con trasmissione ad aria compressa e distribuzione Walschearts sono state realizzate anche in germania


Mi spiace pontificare/puntualizzare.

Nel progetto tedesco c'era trasmissione ad aria compressa.

Nel progetto Ansaldo c'era presa diretta dei pistoni sugli assi
tramite rinvii di leve, l'aria compressa serviva per accendere il
motore che veniva spento per fermare il veicolo: usavi l'aria di un
serbatoio per muovere il treno fintanto che il motore non andava a
regime. A volte la si utilizzava per avere un extra di spinta.

La ricarica del serbatoio dell'aria compressa avveniva per opera degli
stessi cilindri usati per l'avviamento.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: lunedì 3 aprile 2006, 15:42 
Non connesso

Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 11:10
Messaggi: 748
Località: Montescudaio (PI)
Per Taiga: sì, in effetti sullo Stukas lo Junkers moooolto probabilmente era un "normale" motore a V. Sul Lancia Ro-Ro sono invece sicuro.

ciauooo

Marco


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: lunedì 3 aprile 2006, 20:36 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 11:01
Messaggi: 1261
Località: Palazzago (BG)
Marco Antonelli ha scritto:
Per Taiga: sì, in effetti sullo Stukas lo Junkers moooolto probabilmente era un "normale" motore a V.

Esatto, solo girato con le testate verso il basso (V rovesciata).


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: lunedì 3 aprile 2006, 20:42 
Non connesso

Iscritto il: lunedì 23 gennaio 2006, 22:08
Messaggi: 4549
Località: Ovunque, in sella alla vespa...
Infatti lo Stuka montava un normale Daimler-Benz a ciclo Otto, cioè quattro tempi a benzina.
Il diesel a pistoni contrapposti credo fosse montato su alcuni ricognitori sia Junkers che Arado. In campo aereonautico il diesel si è affermato più che altro sui dirigibili Zeppelin a idrogeno, per ovvie ragioni di sicurezza.
Oggi ci sono allo studio numerose motorizzazioni diesel per aerei leggeri, guarda caso di derivazione Mercedes.
Il sistema Zarlatti come lo conoscevo io impiegava il vapore per l'avviamento, ma può darsi che se ne fece anche una versione ad aria compressa.


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 24 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
banner_piko

Duegi Editrice - Via Stazione 10, 35031 Abano Terme (PD). Italy - Tel. 049.711.363 - Fax 049.862.60.77 - duegi@duegieditrice.it - shop@duegieditrice.it
Direttore editoriale: Luigi Cantamessa - Amministratore unico: Federico Mogioni - Direttore responsabile: Pietro Fattori.
Registro Operatori della Comunicazione n° 37957. Partita iva IT 05448560283 Tutti i diritti riservati Duegi Editrice Srl