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MessaggioInviato: lunedì 27 aprile 2009, 15:30 
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Bello il museo, peccato l'oscenità del "tram a due piani della Milano-Monza"...


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MessaggioInviato: lunedì 27 aprile 2009, 15:40 
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Ogliari parlava di una fondazione proprio per garantire la vita del Museo dopo la sua scomparsa......se ne sa qualcosa di più?
pietro


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MessaggioInviato: lunedì 27 aprile 2009, 15:48 
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Iscritto il: mercoledì 20 febbraio 2008, 11:22
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ing ha scritto:
Bello il museo, peccato l'oscenità del "tram a due piani della Milano-Monza"...


questa ed altre scelte lasciano sicuramente perplessi a livello museale(oscenità mi sembra un termine troppo forte)......evidentemente al prof Ogliari interessava,non tanto un museo in senso stretto, quanto poter coinvolgere il visitatore in un percorso sull'evoluzione dei mezzi di trasporto collettivo....comunque io ho sempre pensato che" a museo donato non si guarda in bocca" ed ancora ammiro ed apprezzo quanto il Professore ci ha lasciato spendendo del suo(...ed allora perdono più che volentieri certe"inesattezze"..)
pietro


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MessaggioInviato: martedì 28 aprile 2009, 21:18 
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Iscritto il: venerdì 27 gennaio 2006, 23:27
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Località: Arma di Taggia (IM)
L'esposizione di Castelletto è a suo modo anche interessante, per me poi lo era la macchina da manovra con giunto Ranzi. Finalmente visto dal vero.

Saluti fluidometallici a tutti.

Danilo 8)


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MessaggioInviato: mercoledì 29 aprile 2009, 15:02 
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Iscritto il: lunedì 23 gennaio 2006, 22:08
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Località: Ovunque, in sella alla vespa...
So che nel suo museo è stata raccolta una collezione notevole, anche se con qualche licenza poetica da luna-park.
Sarebbe bello se questo patrimonio non andasse perduto, ma anzi venisse restaurato e valorizzato come merita.
Sì, donando tutto agli svizzeri...


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MessaggioInviato: mercoledì 29 aprile 2009, 15:09 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:32
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Cita:
Professore ci ha lasciato spendendo del suo


non mi pare proprio.....

i mezzi ATM sono stati regalati da ATM stessa e come ogni miserrimo museo italico il contributo statale arriva eccome.....


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 Oggetto del messaggio: Re: Museo Ranco
MessaggioInviato: mercoledì 29 aprile 2009, 17:59 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 14:39
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Località: Monselice (PD)
Del suo ci ha messo parecchio, e non solo parole, come da altre parti.
Non sarà tutto "filologicamente" corretto, ma almeno qualcosa di concreto è rimasto.
Sergius


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MessaggioInviato: mercoledì 29 aprile 2009, 18:40 
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Iscritto il: martedì 17 gennaio 2006, 16:57
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Località: Casteo
E allora non chiamatelo museo. E' una raccolta composita, con numerose opere di fantasia, accatastate qua e là. Un parcheggio.


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MessaggioInviato: mercoledì 29 aprile 2009, 18:52 
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Iscritto il: mercoledì 20 febbraio 2008, 11:22
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Località: trento
no "noibend" non è una raccolta di cose accatastate nè un parcheggio...
è un "percorso" che permette di seguire l'evoluzione dei sistemi di trasporto,collettivi in particolare,.....possiamo discutere sulla correttezza filologica di certe scelte,ma ciò non toglie una virgola al valore dell'opera ed alla riconoscenza al Prof Ogliari.....fra l'altro che fine avrebbero fatto i tanti pezzi esposti,alcuni unici(non rintracciabili altrove)?..avendo una villa in riva al lago Maggiore con un signor parco l'avreste utilizzato per una raccolta del genere? oltretutto, e qui sta il vero valore della cosa,aprendola al pubblico?
non mi sembra corretto buttare in vacca tutto con certe battute...
pietro


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MessaggioInviato: mercoledì 29 aprile 2009, 20:28 
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Iscritto il: lunedì 17 dicembre 2007, 17:08
Messaggi: 1358
Località: Sesto S. Giovanni e Milano
Gratuitamente peraltro:

«L'approccio del cittadino alla cultura dovrebbe essere un sacro diritto che non può discriminare economicamente – si legge nella prima pagina del sito del museo dei trasporti di Ranco, da lui fortemente voluto -. L'opera del mio amore più che quarantennale al mondo dei trasporti, e l'amore di una vita può solo avere un riscontro morale».


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MessaggioInviato: mercoledì 29 aprile 2009, 20:50 
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Iscritto il: mercoledì 9 agosto 2006, 18:08
Messaggi: 806
Sono stato due volte negli ultimi 10 anni a vedere il museo di Ranco. Non posso che associarmi a quanto espresso da Merlo. Non è un "parcheggio" di materiali vari ma è, seppure in una superficie ristretta, un compendio, forse disposto in maniera non sempre condivisibile, di cimeli che altrimenti sarebbero finiti demoliti o in qualche inceneritore. Non mi riferisco soltanto ai rotabili ma anche ai numerosi documenti che sono esposti.
Certo, l'impressione che anch'io ho avuto è stata quella di molta roba disposta una sull'altra ma, del resto, lo spazio è quello che è. Certamente dal punto di vista fotografico molti soggetti non sono facilmente inquadrabili però, se pensate che tutto questo vi viene offerto gratuitamente e senza una gran pubblicità .......
Ciò che invece mi ero subito domandato è: cosa sarebbe successo della collezione il giorno in cui il prof. Ogliari fosse "passato a miglior vita"? Personalmente, se fossi negli amministratori pubblici del Comune di Ranco (VA), tranquilla località sulla riva orientale del Lago Maggiore, mi sarei attivato per far sì che il "Museo Ogliari" diventasse più grande e più conosciuto; invece ho avuto l'impressione che di tutto questo ai Ranchesi (abitanti di Ranco?) non interessi proprio nulla. Eppure anche dal punto di vista turistico Ranco potrebbe avere maggior visibilità. Oggi, nessuno che non sappia della collezione Ogliari si sognerebbe di deviare per raggiungere un tranquillo e modesto paesino del Verbano. Se si pensa che neanche la Gestione Governativa Navigazione fa più scalo in quella località; e pensare che i servizi sui laghi sono visti soprattutto in funzione del turista.
Quanto all'affermazione di Stefano Paolini circa il fatto che che ogni miserrimo museo italico riceve dei contributi, lo posso smentire senza dubbio alcuno. Almeno un museo non riceve nulla, anzi, è costretto a dare!!!
E' il museo di Trieste Campo Marzio che, oltre a fare una positiva pubblicità al trasporto ferroviario, è costretto a pagare l'affitto a RFI e a provvedere a tutte le manutenzioni, sia all'immobile che ai rotabili.
Queste affermazioni le posso solo che confermare visto che in quel museo ci sono dentro fin dal 1975!!!, quando venne allestita la prima mostra sul trasporto su rotaia e ancora non si parlava di fare un museo. Per inciso, la mostra in parola era stata allestita dal sottoscritto e da un paio di altri collaboratori.
Saluti


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MessaggioInviato: giovedì 30 aprile 2009, 13:22 
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Mallet coraggio e avanti...anche se l'Italia è il paese in cui chi non muove mano critica sempre ed in modo distruttivo....grazie per quel che avete saputo fare a Trieste...lunga a vita a Campo Marzio(o sant'Andrea?)
pietro


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MessaggioInviato: giovedì 30 aprile 2009, 13:35 
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Non tutti quelli che criticano non muovono mano......

Io il mio parere su Ranco lo mantengo, spiacente. A vedere com'è ridotta l'ultima Edison, come è stato stuprato il tram a cavalli di Genova (1876) poi di Certosa di Pavia e ora farloccata con rialzo, il fantasmagorico carro a vela, etc.....

Va bene tutto, ma non esageriamo. La locomotiva che si chiama Busseto per fare onore a Verdi (non perchè la linea passava per Busseto?), la carrozza ex MTB tagliata a metà per far si che esca dalla finta galleria.

E' un bel luna park, vero. Museo.....quasi.


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MessaggioInviato: giovedì 30 aprile 2009, 14:01 
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peccato che nessun altro abbia pensato a conservare una Edison,una ex MTB(solo oggi ATM scopre(almeno mi illudo che si renda conto del) il valore storico museale di certi suoi rotabili ma ormai è tardi e le resta ben poco) un veicolo della guidovia dela Guardia, un disco girevole modello SFAI, le marmotte IVEM etc......Ranco non è certo un museo "filologicamente"perfetto ma non è certo un luna park ed assolve al suo scopo più che onorevolmente....mi spiace ma io continuo a vedere il bicchiere mezzo pieno(anzi pieno a tre quarti)
pietro


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MessaggioInviato: giovedì 30 aprile 2009, 14:12 
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Pazienza.

Almeno ti posso confermare sull'illusione in casa ATM.


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