Mi permetto di correggere delle inesattezze:
Ivan Vatteroni ha scritto:
Beppe ha ragione sulle RE6/6 ma non sfruttano appieno la potenza se non negli spunti.
Il mio discorso l'ho fatto parlando di rete nostrana ma grazie alla legge di ohm lo si può fare pure sul 15kV e il risultato non cambierebbe perché a prescindere dalla tensione di alimentazione la potenza erogata dagli inverter è sempre quella.
Non è corretto sostenere che la potenza serva a spuntare il treno: questa è la forza, che è una delle componenti della potenza (l'altra è la velocità). L'esuberanza delle Re6/6 e 4/4 (specialmente le 465 BLS) serve appunto a garantire che pesanti treni passeggeri e merci avanzino a velocità sostenute (comunque da 80 a 100 km/h) sulle notevoli pendenze del Gottardo e del Lötschberg, fino ad alti livelli di massa trainata in semplice trazione. Da cui gli "over 6MW"
Il resto dell'intervento non è chiaro: giusto che se l'inverter è tarato 6MW questo valga indipendentemente dalla tensione di alimentazione, e vero pure che le prestazioni saranno uguali per la macchina. La legge di Ohm non mi pare entri in causa.
marco_58 ha scritto:
Non paradossalmente, è così.
A parità di potenza totale, contano gli assi in trazione e il peso assiale (fisica); poi il tutto è limitato da tre parametri imprescindibili:
1- lo sforzo ai ganci
2- l'attrito fra ruota e rotaia
3- il sistema di alimentazione alla catenaria e la potenza delle SSE, quando si parla di TE (in TD il discorso qui cambia radicalmente)
Che poi locomotive costruttivamemnte diverse, nell'uso pratico abbiano assegante le stesse prestazioni è un altro discorso.
Il punto 2 riguarda l'aderenza tra cerchione e rotaia, non l'attrito che è un parametro differente. I coefficienti di attrito volvente e di aderenza sono differenti e le cause dei due fenomeni pure, per quanto legate alle deformazioni elastiche del membri a contatto. (Meccanica Razionale)