Oggi è lunedì 22 dicembre 2025, 0:36

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 102 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5, 6, 7  Prossimo
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia: tristezza e nostalgia? (Riflessioni estive)
MessaggioInviato: domenica 18 agosto 2013, 22:19 
Non connesso

Iscritto il: sabato 28 febbraio 2009, 11:32
Messaggi: 1107
noboibend ha scritto:
se FS ha i conti in ordine, addirittura in attivo e se il compito di questa SPA non è più quello di garantire un seppur minimo servizio SOCIALE, perché non viene privatizzata???
A voi! :wink: :wink: :wink:



I servizi sociali possono anche essere affidati tramite gara, quindi Trenitalia potrebbe essere anche privatizzata, (RFI invece deve restare pubblica, perché chi ha la rete ha comunque una rendita di posizione), ci sarebbe vera concorrenza e forse qualche vantaggio per tutti potrebbe esserci.

L'importante e' evitare, quando possibile, situazioni di monopolio, che hanno portato, ad esempio, ad ordinare locomotori tecnicamente superati come evidenziato da Bomby per i caimani: perché rischiare nuove soluzioni se non c'è concorrenza?


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia: tristezza e nostalgia? (Riflessioni estive)
MessaggioInviato: domenica 18 agosto 2013, 22:33 
Non connesso

Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 21:37
Messaggi: 1973
Località: Faenza
noboibend ha scritto:
a questo servono le gestioni STATALI, a riequilibrare quello che i privati non possono o non vogliono fare

Permettimi di non essere d' accordo.
Se su una certa tratta e per un certo trasporto la ferrovia costa di più della strada, trovo logico che il privato scelga il sistema più conveniente.
Stà alla ferrovia il cercare di essere competitiva.

Ed il seme del calo all' 8% è stato seminato proprio negli anni '70, quando la competitività della ferrovia era solo nella mente di pochi.

Ho letto su una rivista le operazioni di formazione di un treno merci odierno. Sono eseguite dal macchinista assieme ad un operatore a terra. L' operatore a terra manovra gli scambi, pilota la manovra, aggancia e sgancia, compila i documenti del treno. E' una specializzazione che comprende più branche. Se si mettesse un operatore per ogni specialità, si eliminerebbe la convenienza del treno. Andrebbe tutto su gomma.
Senza questa trasformazione, la ferrovia morirebbe.

noboibend ha scritto:
un treno di merce pericolosa prima che questa tipologia di carico passi al Gommato pesante, a causa di POCHE e SEMPLICI regole partorite dall'ANSF

Quello che citi è un problema serio.
Ma ANSF non ne è la causa. A pagina 39 del rapporto citato in uno dei miei precedenti interventi, ANSF fà affermazioni inquietanti. Evidenzia che ancora c' è una incidentalità dovuta a carenze di manutenzione, a causa di una specie di far west dovuto al fatto che ANSF stessa non ha potere sanzionatorio contro chi fà il furbo.

La tragedia di Viareggio è successa perchè chi ha revisionato un asse non lo ha fatto bene. Credo che su questo sia difficile avere dubbi. Non ci si salva facendo i picchetti in gomma. Se, poi, sull' altro binario fosse arrivato un altro treno...
Altri 4 treni sono deragliati nello stesso anno per difetti agli assi.
Ho letto che la normativa sulla revisione degli assi ha delle falle, forse non grandi, ma tali da consentire procedure che possono avere le conseguenze che si sono viste.
Io sono dell' idea che ANSF debba, casomai, essere potenziata. Non penalizzata.

E sono dell' idea che la ferrovia debba andare avanti con lo sviluppo tecnologico.
Senza le linee AV, avremmo solo linee concepite nell '800. Con le quali far concorrenza alle autostrade, concepite più di 100 anni dopo. Te credo che la quota ferrovia scende all' 8% !

Nei citati anni '70 nacque la tesi dei "rami secchi". Il ministro dei trasporti decise di sopprimere migliaia di km di linee a scarso traffico. Gli attuali dirigenti delle ferrovie erano solo ragazzi.
Gli economisti dei trasporti idearono il coefficiente di esercizio, definito come il rapporto ricavi / costi. Si considerava già un buon risultato un coefficiente di 0.5, ovvero ricavi pari ad almeno metà dei costi.
Molte linee non arrivavano a 0.2 .. 0.3.
Ad oggi non è cambiato molto, per il fatto che al trasporto stradale non vengono addebitati tutti gli oneri che lo stato sostiene. E così sembra molto meno costoso.
Ma anche oggi il trasporto regionale ha un coefficiente di esercizio inferiore a 1. Il deficit viene pagato da chi richiede il servizio : stato o regioni o provincie.
Poi, non è esatto chiamarlo deficit. In realtà succede che i prezzi sono determinati dal CIPE e fissati ai valori che esso ritiene opportuni.
Se tali prezzi sono inferiori ai costi di produzione del trasporto, la differenza la dovrà pagare chi ha richiesto tale servizio a quei prezzi.

Le ferrovie degli anni '70 mai al mondo avrebbero completato l' ammodernamento della Bologna - Verona (forse in un' era geologica). Oggi è funzionante, e si stanno preparando adeguamenti per renderla più veloce senza un attrezzaggio da alta velocità.

Quindi, alla fine, io sono sempre dalle parti del bicchiere mezzo pieno. E mi spiace per chi lo vede addiritura vuoto. Le scelte che si compiono oggi in Italia vengono compiute anche nel resto dell' Europa.
Mi dirai "con più o meno efficienza" : su questo sono d' accordo.

E quì mi fermo per non riempire tutto.
Ma ... dov' è ?
"FRENO DI EMERGENZA - TIRARE LA MANIGLIA SOLO IN CASO DI PERICOLO OGNI ABUSO VERRA' PUNITO"
Ecco !!!


Stefano Minghetti


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia: tristezza e nostalgia? (Riflessioni estive)
MessaggioInviato: lunedì 19 agosto 2013, 15:31 
Non connesso

Iscritto il: domenica 26 ottobre 2008, 8:36
Messaggi: 433
Resta il fatto che in Germania, Francia, Svizzera, Austria il trasporto delle merci per ferrovia supera quel misero 8% che abbiamo noi; possibile che in Italia non ci si possa mettere in pari con questi paesi, con tutti i vantaggi che questo comporterebbe?

Piero


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia: tristezza e nostalgia? (Riflessioni estive)
MessaggioInviato: lunedì 19 agosto 2013, 16:52 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 21 giugno 2012, 14:23
Messaggi: 3792
Località: Massa Finalese (MO)
Se tutti (RFI, TI, IF private, Regioni, Governo, Aziende, Autotrasportatori, ecc.) si impegnassero e si organizzassero a dovere lasciando perdere gli interessi di parte ed i dispettucci reciproci, si potrebbe fare molto meglio di quell'8%. Ma serve il contributo di tutti.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia: tristezza e nostalgia? (Riflessioni estive)
MessaggioInviato: lunedì 19 agosto 2013, 16:58 
Non connesso

Iscritto il: lunedì 30 gennaio 2006, 0:00
Messaggi: 779
E riporto anche qui una nota letta su un recente articolo della stimata concorrenza.
Il trasporto di una tonnellata di inerti col "Minucciano" fatto col treno (ora come ora) costa il 20% in più rispetto al camion.
Se da noi le condizioni sono queste, secondo me, bisogna stupirci che esista un trasporto merci.
Saluti sconsoli.
Massimo


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia: tristezza e nostalgia? (Riflessioni estive)
MessaggioInviato: martedì 20 agosto 2013, 8:50 
Non connesso
Avatar utente

Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 10:40
Messaggi: 2425
Località: Vigonovo
Però diciamo anche che si è permesso al trasporto su gomma di fare prezzi da pirata. Klausen diceva giustamente che chi usa il trasporto su gomma non paga tutti i costi. Ha ragione. Fatevi un giro per Corso Stati Uniti a Padova, in piena zona industriale, o
sul suo proseguimento, la provinciale dei vivai per Piove di Sacco - Chioggia. E guardate lo stato della pavimentazione stradale.

Mi domando se in ferrovia si lasciano circolare veicoli che conciano la via in quel modo, come certi "trasporti eccezionali" (per il peso) di acciai...


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia: tristezza e nostalgia? (Riflessioni estive)
MessaggioInviato: martedì 20 agosto 2013, 12:50 
Non connesso

Iscritto il: mercoledì 24 gennaio 2007, 11:50
Messaggi: 1512
Località: Venezia
Concordo con Saint e aggiungo: visto che merci di ogni tipo, anche pericolose, viaggiano in gran quantità sulle stesse strade che tutti noi percorriamo ogni giorno, perché non si richiede al trasporto merci (e viaggiatori pubblico) stradale lo stesso livello di sicurezza dei treni?
Io vorrei vedere anche per camion e bus:
- circolazione non a vista, ma regolata da segnalamento
- marcia a guida vincolata (niente più bus e camion fuori strada, impazziti, ecc.)
- opportuno distanziamento dei mezzi
- controllo automatico della guida (qualcosa di simile all'SCMT: voglio vedere se il classico camionista moldavo ubriaco riesce anche solo a partire)
Può bastare. Per la lateralizzazione porte, mi pare che i bus già le abbiano da una parte sola. :mrgreen:

Ciao
Andy


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia: tristezza e nostalgia? (Riflessioni estive)
MessaggioInviato: martedì 20 agosto 2013, 17:18 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 21 giugno 2012, 14:23
Messaggi: 3792
Località: Massa Finalese (MO)
C'è quella dell'autista! :mrgreen:


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia: tristezza e nostalgia? (Riflessioni estive)
MessaggioInviato: mercoledì 21 agosto 2013, 13:08 
Non connesso

Iscritto il: sabato 16 ottobre 2010, 10:10
Messaggi: 162
Pessimismo e fastidio :!:


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia: tristezza e nostalgia? (Riflessioni estive)
MessaggioInviato: giovedì 22 agosto 2013, 14:59 
Non connesso

Iscritto il: martedì 14 marzo 2006, 7:00
Messaggi: 1656
Per non polemizzare,pero':
Giorno 20 agosto 2013 autostrada Bari-Bologna-Milano-pressi Modena sud,un TIR ha perso il suo carico di tronchi in autostrada,in poche parole 8 Km/di coda e tre ore di sosta forzata.Intanto,FRECCIE ROSSE,ITALO, li vedevo transitare alla velocita' della linea amessa oltre 200Km/h ( anche se in AV/AC questa regola non esiste ) volevo esserci sopra a uno di questi treni.

in ogni caso:
pur comprendendo la modernizzazione attuata delle nostre ferrovie:

tristezza- tanta ( per come hanno distrutto il trasporto su rotaia )

nostalgia FS - molta ( da come andavano i treni di tutte le categorie una decina o piu' di anni fa' )


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia: tristezza e nostalgia? (Riflessioni estive)
MessaggioInviato: giovedì 22 agosto 2013, 15:32 
Non connesso

Nome: Emilio Totaro
Iscritto il: martedì 22 maggio 2012, 20:51
Messaggi: 3089
Località: Castellamare Adriatico - www.aternumlands.com
tipomilano ha scritto:

L'importante e' evitare, quando possibile, situazioni di monopolio, che hanno portato, ad esempio, ad ordinare locomotori tecnicamente superati come evidenziato da Bomby per i caimani: perché rischiare nuove soluzioni se non c'è concorrenza?



NON C'È CONCORRENZA?!?!? Chi ha decretato la fine di Arenaways?

Oppure questo timido tentativo di un vettore privato viene ostacolato da chi?

http://www.vasto24.it/?p=37737

Moretti lavora per TI per FSI o per tutte e due? Nell'ultimo caso non c'è conflitto di interessi?


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia: tristezza e nostalgia? (Riflessioni estive)
MessaggioInviato: giovedì 22 agosto 2013, 18:34 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 21 giugno 2012, 14:23
Messaggi: 3792
Località: Massa Finalese (MO)
I problemi della concorrenza ci sono tutti.

Tempo fa (maggio), forse qualcuno ne aveva anche letto, dato che chiedevo aiuto anche qui sul forum, ho dovuto scrivere una relazione (per l'università, esame di economia nel corso di ingegneria) su TI. Vi riporto le conclusioni, dopo ditemi se sono stato tenero (considerate che mi sono trattenuto):
Cita:
Trenitalia è il leader (anzi, monopolista di fatto) del mercato ferroviario italiano. Non certo per meriti propri, piuttosto in quanto è subentrata all’esercizio delle Ferrovie dello Stato in seguito alla privatizzazione. Proprio a causa di ciò, oggi, Trenitalia ed il gruppo Ferrovie dello Stato Italiane si portano sulle spalle il fardello della poco oculata gestione precedente, in cui ogni costo veniva addebitato al fondo per le ferrovie, senza curarsi del deficit sempre più crescente.
Non mancano, comunque, punte di eccellenza: la rete AV ed i servizi Frecciarossa e Frecciargento sono assolutamente di livello europeo, se non migliori in merito alle tecnologie (materiale rotabile e sistemi di controllo e sicurezza) adottate. Ciò grazie alle liberalizzazioni ed alla nuova concorrenza, che hanno spinto l’Azienda a spingersi in un miglioramento continuo. Cosa che, però, a parte isolati casi (come la pluricitata Lombardia e Trenord, con la creazione di una vera e propria rete di servizi suburbani intorno a Milano e non solo), non si verifica nel traffico regionale ed a lunga percorrenza “universale”, cui l’Azienda presta scarse attenzioni: a differenza delle parole spese per le strategie di sviluppo, a nostro parere in questo campo Trenitalia adotta una strategia di mantenimento, se non di abbandono. Esemplare il caso della Divisione Cargo che perde sempre più traffico in favore della concorrenza, o delle Direzioni Trasporto Regionale, specie quella piemontese, che hanno tagliato buona parte delle relazioni locali su certe linee considerate a scarso traffico (dopo che si è fatto di tutto per scoraggiare l’utenza, con adozione di orari assurdi, chiusure estive, eccetera). In ogni caso, non tutte le colpe sono da addebitare a Trenitalia: chi prende le decisioni, specie per quanto riguarda le DTR, sono le Regioni.
Nei confronti dei concorrenti, però, si assiste ad una tattica piuttosto aggressiva, come osservato e dichiarato anche da qualcuno degli interessati, (NTV, ma anche DB-OBB), volta anche all’eliminazione alla radice del problema, con la collaborazione delle altre Società del Gruppo, RFI in testa, e delle Agenzie, che teoricamente sarebbero a tutela del mercato e che invece paiono intente a porre ostacoli su ostacoli allo sviluppo della concorrenza, barricandosi dietro alla rigida osservanza di norme poco chiare. Il caso esemplare è quello di Arenaways: prevedeva di svolgere servizio interregionale tra Torino e Milano, ma per “evitare di compromettere l’equilibrio economico dei servizi sussidiati”, l’URSF ha deciso di vietare le fermate intermedie: grazie a ciò, (oltre che per motivi di solidità dell’Azienda Arenaways), essa è fallita; ancora, una locomotiva progettata ed omologata per i 220 km/h in tutto il resto d’Europa, in Italia è stata autorizzata dall’ANSF a 160 km/h solo in seguito ad un lunghissimo iter: questa locomotiva non è impiegata da Trenitalia, bensì dalle concorrenti OBB-DB per i servizi EC lungo il Brennero, che all’inizio del proprio servizio hanno avuto notevoli difficoltà anche per veder visualizzati i propri treni sui tabelloni di arrivo e partenza delle stazioni, curati da RFI.
Oltre a questi problemi, si nota anche una scarsa lungimiranza nelle scelte economiche e tecnologiche riguardo ai mezzi ed alle infrastrutture: locomotive appena restaurate, con ingenti investimenti (talvolta anche 200.000 € a macchina), vengono dopo poco tempo accantonate e demolite, così come locomotive costruite poche decine di anni fa (una locomotiva ha una vita utile di 35-40 anni, anche di più se a metà vita utile si opera un profondo restyling). Analogo discorso si potrebbe fare per altre società del gruppo FSI, come RFI: intere linee vengono ammodernate, per poi essere chiuse o sospese all’esercizio pochissimi anni dopo.
In definitiva, una società che alterna luci ed ombre, con punte di eccellenza assoluta e notevoli e necessari spazi di miglioramento. Una società che si sta gradualmente e difficoltosamente allontanando dalla precedente gestione statale, pur conservandone alcuni paradigmi.


Vi sono chiari riferimenti a quanto discusso in questo topic. Ovviamente il testo era rivolto ad un lettore poco avvezzo alla tecnica ferroviaria (la prof, sebbene suo padre fosse ferroviere). Potrebbe sembrare poco chiara la mia opinione in merito alle macchine recenti che vengono demolite: secondo me le Tigri sono un discorso differente rispetto ai Caimani: quelle, qualche anno in più potrebbero continuare a tirare la carretta. Il discorso riguarda comunque agli attrezzaggi (SCMT, ecc.) effettuati sulle E636/E646/E645 o sulle pilota TD, che dopo pochi mesi vennero (e vengono) alienate.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia: tristezza e nostalgia? (Riflessioni estive)
MessaggioInviato: giovedì 22 agosto 2013, 21:59 
Non connesso

Iscritto il: sabato 28 febbraio 2009, 11:32
Messaggi: 1107
Condivido in pieno le conclusioni di Bomby, è ormai palese che con Trenitalia e RFI sotto lo stesso gruppo e entrambe pubbliche non ci può essere vera concorrenza, e ciò è un freno allo sviluppo del trasporto su rotaia.

In questi giorni sui giornali sono apparse delle notizie sull'ipotesi di privatizzare le ferrovie, anche se non è stato esplicitato (o almeno io non ho capito) se solo le direzioni di esercizio, come sarebbe logico, oppure l'intero gruppo; forse stanno per arrivare dei cambiamenti storici, staremo a vedere.

Infine due considerazioni su treni merci:

1 il trasporto su gomma è enormemente più pericoloso e aggressivo per l'ambiente, ancor più in Italia dove ci sono tanti piccoli operatori, i cosiddetti padroncini, difficili da controllare e disperatamente in concorrenza tra loro: per questo i prezzi di trasporto con camion sono cosi' bassi.

2 il trasporto merci per ferrovia è poco rispondente alla realtà industriale italianA fatta di piccola e media impresa, per questo in Germania ci sono più treni merci, poi è ovvio che una rete più capillare ed efficiente attrae più traffico; comunque 8 per cento è una quota del tutto risibile, speriamo di non finire come il Giappone, dove i treni merci sono estinti da tempo, solo av e traffico pendolare.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia: tristezza e nostalgia? (Riflessioni estive)
MessaggioInviato: venerdì 23 agosto 2013, 13:45 
Non connesso

Iscritto il: martedì 14 marzo 2006, 7:00
Messaggi: 1656
Storia ( vista e vissuta dal sottoscrito ) dell'entrata in servizio nel lontano 1976 delle locomotive E.656 " CAIMANI "
( gia' postato in altri forum 2G )

Le E.656,in mancanza di locomotive atte per il servizio pesante dato che le E.646 erano destinate per i treni pendolari con le varie modifiche che dovevano essere apportate e con la consegunte fermata in DL per tali modifiche,e che le locomotive del gruppo le E.444 venivano utilizzate con treni a dir poco non consonni per il peso rimorchiato ( parlo di treni viaggiatori ) Venivano utilizzate assieme alle locomotive E.645 di prima e seconda serie con le prestazione massime amesse per queste locomotive per treni viaggiatori nelle linee che esse dovevano percorre.Capitava spesso che con una E.444 di seconda serie nel salire da Genova PP a Ronco Scrivia per la prestazione superiore in quella tratta la E.444 veniva coadiuvata in testa da una E.636.Ritornando al discorso E.656 nata velocemente per dar manforte alle tartarughe per i servizi viaggiatori ( nota bene che a quei tempi a parte alcune tratte FS l'allora DD NA-RM difficilmente raggiungevano i 180/200 Km/H,cerano/o ci sono sulle line non AV/AC ancora velocita' di linea difficilmente adibite a queste velocita' serviva una macchina di progettazione nuova che doveva avere una forza di traino e con costi di costruzione minimi.In fretta e furia è nata la E.656 su progetto innovativo per alcune modifiche della parte elettrica .Nata come si è detto e scritto su base E.646 l'allora macchina piu' efficiente del parco FS e visto l'esperienza di utilizzo da parte di FS delle E.646 sempre le FS ( scusate le ripetizioni ) e visto che sempre a quei tempi e per quei tempi ferroviari incominciava la rivoluzione in meglio delle nostre ferrovie dei trasporti sia viaggiotari che merci.Poi lasciato la tradizionale progettazine di locomotive reostatiche con un mio personale giudizio siamo icappati come progettazione in un aborto unico di nome E.633 TIGRE dei primi e non esemplari.( quante riserve ) in seguito risolto i loro molti difetti dovute all'elettronica le E.633 hanno cominciato andare meglio.
Sempre e senza polemica dei vostri interessanti post.
Allegato:
E.656-Corrieredellasera-1976forum2Garchiviowalterbonmartini.01.jpg
E.656-Corrieredellasera-1976forum2Garchiviowalterbonmartini.01.jpg [ 195.48 KiB | Osservato 4136 volte ]


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: Ferrovia: tristezza e nostalgia? (Riflessioni estive)
MessaggioInviato: venerdì 23 agosto 2013, 14:12 
Non connesso

Iscritto il: martedì 14 marzo 2006, 7:00
Messaggi: 1656
Cita:
Dovendo procedere all'ordinazione di un consistente numero di locomotive in c.c. [omissis] (le FS hanno deciso di costruire locomotive simili alle) E 645 ed E 646 per le quali erano già disponibili i disegni costruttivi e le Ditte costruttrici avevano già esperienza, avendone costruite già un elevato tentativo, anche se la costruzione era terminata una diecina di anni fa. [omissis] (Le E 444 sono inadatte alla trazione dei treni più pesanti sulla rete fondamentale) e le locomotive con moderne apparecchiature di tipo "Full-chopper", l'esperienza non è tale da consigliare una costruzione in serie. eccetera, eccetera.


Questo forse doveva spiagarlo a quei tempi al PDM che utilizzavano le E.633,potevano ( E.633) funzionare se l'elettronica era ottima e affidabile,non come appena uscite e immesse in servizio creando spesso dei disservizi.( ci son voluti quasi 10 anni per la loro messa a punto )
Cio' anche se pur nata vecchia ( che era tutto da vedere )la E.656 era o è ancora molto affidabile.
E che in ogni caso la E.656 è stata una locomotiva per chi le utilizzava e UTILIZZATE la migliore del parco FS.
nata vecchia ma giovane per il servizio.


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 102 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5, 6, 7  Prossimo

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 7 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
banner_piko

Duegi Editrice - Via Stazione 10, 35031 Abano Terme (PD). Italy - Tel. 049.711.363 - Fax 049.862.60.77 - duegi@duegieditrice.it - shop@duegieditrice.it
Direttore editoriale: Luigi Cantamessa - Amministratore unico: Federico Mogioni - Direttore responsabile: Pietro Fattori.
Registro Operatori della Comunicazione n° 37957. Partita iva IT 05448560283 Tutti i diritti riservati Duegi Editrice Srl