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| Doppio comando della distribuzione https://www.forum-duegieditrice.com/viewtopic.php?f=20&t=1292 |
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| Autore: | TaigaTrommel [ martedì 14 febbraio 2006, 19:23 ] |
| Oggetto del messaggio: | Doppio comando della distribuzione |
Mi sto leggendo piano piano il Cornolò, godendomi ogni riga, e studiandomi ogni tavola. A tratti trovo la risposta a domande che se ne stavano lì latenti (tipo: "Ma a che cavolo servono i tiranti dentro ad una caldaia???), altre volte mi imbatto in "cosette" che mi fanno assumere un sorriso imbecille e un po' incredulo. Così mentre leggevo delle macchine a doppia espansione e della difficoltà di dimensionare bene cilindri AP e BP, ho scoperto che per risolvere il problema su diverse macchine con motore di questo tipo esisteva un comando della distribuzione doppio, per permettere al macchinista di variare indipendentemente il grado di introduzione di vapore nei cilindri AP e BP. E mi chiedo: con che criterio si manovravano i due distinti comandi? Come si doveva operare per ottenere rendimenti ottimali, e come non si doveva assolutamente operare per non far danni? Qualcosa mi dice che fosse fondamentale il "sentire" la macchina... ma in questo caso mi sembra di parlare di qualcosa che si avvicina davvero alla simbiosi tra uomo e macchina. C'è qualcuno ne sa di più? Un saluto |
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| Autore: | rovelauda [ martedì 14 febbraio 2006, 19:42 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Ciaooooo Taigaaaaaa!!!!! Scusa ma che libro stai leggendo??? Mi hai fatto diventare curioso... Ciao,Max |
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| Autore: | Pizza [ martedì 14 febbraio 2006, 19:54 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Forse "Locomotive a Vapore" di Cornolò. Alex |
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| Autore: | Giancarlo Giacobbo [ martedì 14 febbraio 2006, 20:44 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Taiga vedo che il regalo che ti sei fatto per Natale ti fà porre tante domande, vedrai che ci sarà chi ti darà le risposte giuste. Intanto, i "tiranti" in una caldaia sevono a far sì che l'involucro, sotto pressione, mantenga le dimensioni di quando è a freddo ed eviti che si gonfi come un pallone. Ve ne sono di vari tipi e forme a seconda del posto dove vanno montati. |
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| Autore: | Gemini76 [ martedì 14 febbraio 2006, 21:29 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Visto che hai il Cornolò (che sarà uno dei prossimi regali) potresti controllarmi se veramente esiste una loco del Gruppo 806. Se non me lo sognai doveva essere una loco gru (???) Grassie..(invito valido anche per Giancarlo!) |
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| Autore: | TaigaTrommel [ martedì 14 febbraio 2006, 22:50 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Per Bacco! Andiamo con ordine: Rovelauda: Ciaaaaaao! Il libro è quello che ti ha segnalato Pizza Pizza: Yessir! Giancarlo: Sì, è proprio stato un acquistone! Me lo sto centellinando perchè la roba buona va fatta durare Gemini76: Confermo, Gr 806, gruppo composta da una unica loco /gru. Ciao raghèss! P.S. Il doppio comando AP/BP era di uso comune anche in amministraioni estere? |
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| Autore: | CARLO PEZZINI [ mercoledì 15 febbraio 2006, 11:13 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Taiga, la regolazione del grado di introduzione in alcune locomotive a doppia espansione (es. 670; 470; 471; 680) era lasciato all'iniziativa e soprattutto all'esperienza dei macchinisti (in questo caso dei "MAESTRI"). Frequentemente dal macchinista veniva scelto un certo grado di introduzione per i cilindri BP (lasciandolo costante), variando l'introduzine dei cilindri AP, in relazione all'andamento plano altimetrico della linea ed al carico rimorchiato, questo per semplificare un poco le proprie mansioni (dato che doveva curare l'aspetto dei segnali, l'andamento della macchina, il controllo dei vari manometri, il livello dell'acqua in caldaia, oltre a presatre attenzione ai vari rumori prodotti dalla macchina stessa che potevano essere indice di guasti imminenti o di cattivo andamento della stessa. Nelle locomotive GR 746, pur essendo macchine a doppia espansione fu preferita la soluzione di adottare un unico comando della distribuzione, lasciando univoco il rapporto tra grado di introduzione tra cilindri AP e BP, che però all'atto pratico e soprattutto alle velocità più alte portava a degli squilibri nello sforzo trattivo, ovvero a velocità oltre gli 85-90 Km/h i cilindri BP fornivano uno sforzo trattivo modesto. Carlo Pezzini |
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| Autore: | TaigaTrommel [ mercoledì 15 febbraio 2006, 13:03 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Grazie molte Carlo Posso chiederti dove hai trovato queste informazioni? Comunque hai sostanzialmente confermato la mia sensazione che molto - se non tutto - dipendesse dal "naso" (manico, si direbbe in aeronautica) del maestro. Ah... voglia di bielle! |
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| Autore: | Paolo Bartolozzi [ mercoledì 15 febbraio 2006, 21:11 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Buonasera, vorrei aggiungere,che per manovrare indipendentemente i due comandi della distribuzione,dietro al volantino ,c'era una leva che abilitava a scelta i distributori. Ciao paolo bartolozzi. |
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| Autore: | TaigaTrommel [ mercoledì 15 febbraio 2006, 21:33 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Come come? Non c'erano due leve?? |
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| Autore: | Paolo Bartolozzi [ mercoledì 15 febbraio 2006, 21:50 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
Mi spiego meglio:le due leve di comando, correvano lungo il praticabile,chi le comandava era un unico volantivo alloggiato in cabina a fianco del forno- vista il tipo di locomotive questo si trovava a destra-,dietro a questo volantino c'era una levetta, che spostata a destra oppure a sinistra,abilitava alternativamente il movimento di una delle due leve che agivano sui distributori. Riciao paolo bartolozzi. |
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| Autore: | TaigaTrommel [ mercoledì 15 febbraio 2006, 21:54 ] |
| Oggetto del messaggio: | |
...caspita. E' diverso da quello che immaginavo - cioè due leve indipendenti. Vedendo i due comandi lungo il fianco della locomotiva mi veniva naturale di immaginare una soluzione di questo tipo. Grazie e ciao. P.S. Anche a te faccio la stessa domanda: quali sono le tue fonti? (lo chiedo per "tramare" i prossimi acquisti) |
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| Autore: | Paolo Bartolozzi [ mercoledì 15 febbraio 2006, 22:09 ] |
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La fonte è il compianto ing.Erminio Mascherpa. Circa venti anni orsono,mi accingevo a "sistemare" una 680 RR e volendo arredare la cabina- avevo spostato il motore nel tender- avendo visto in varie foto, che questa macchina a doppia espansione,aveva due leve di comando della distribuzione,mi è sorto il dubbio di come fossero comandate in cabina. Proprio in quel periodo,c'era la mostra a Novegro e ho colto l'occasione di un colloquio con l'ing.Mascherpa,per porgergli il quesito,questo si è dato una grattata alla barba,ha pensato due secondi,ha preso un foglio e mi ha fatto un disegno che spiegava il tutto- lo conservo ancora oggi gelosamente come una reliquia-. L'anno successivo sono andato a Pietrarsa, dove riposa una di queste locomotive ed ho potuto toccare con mano il meccanismo. Saluti paolo bartolozzi. |
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| Autore: | CARLO PEZZINI [ giovedì 16 febbraio 2006, 9:44 ] |
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Le informazioni le ho ricevute da un amico macchinista (Bruno Maurri, ormai in pensione) che quando entrò in ferrovia studiò i vari tipi di locomotive e le loro caratteristiche e leggendo vari testi tra cui il libo di Cornolò. Se vuoi vedere una macchina equipaggiata con tale dispositivo, dato che il museo di Pietrarsa è anc'ora chiuso puoi andare a Milano al Museo della scienza e della tecnica in cui è conservata una 470 che ne è equipaggiata. Carlo Pezzini. |
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| Autore: | TaigaTrommel [ giovedì 16 febbraio 2006, 10:39 ] |
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Grazie, ragazzi. Vi ho chiesto "le fonti" non per verificarne la veridicità , ma perchè immaginavo che dietro le vostre risposte ci fossero delle storie, e volevo sentirle. Ed era anche una scusa per far durare un po' di più il "gioco". Negli ultimi tempi sono un po' sconfortato dalla piega presa dal forum, e più volte mi sono lambiccato il cervello per cercare qualche bella domandona tecnica per lanciare Lirex in una bella ed argomentata disquisizione... non m'è ancora venuto in mente nulla purtroppo. Però il Cornolò è una fonte di continui interrogativi (ogni risposta genera tre domande!) per cui forse ho trovato un filone da percorrere per tentare un minimo di rivitalizzazione. Anzi, adesso apro un altro thread. Un caro saluto. |
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