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comprato, (quasi) ben fatto, nonostante per chi ha un po' di anni sulle spalle alcuni argomenti siano stati trattati dalle riviste specializzate (ma parliamo dello scorso... millennio):
qualche preciazione e critica qua e là:
Pag. 10, stazione di Mantova: guardando bene, sulla sinistra della foto, si vedono i pali della TE, che in principio ha riguardato i binari 4 e 5 ed oltre, in quanto i primi tre, coperti dalla pensilina metallica, non sono stati inizialmente interessati dalla catenaria per ovvi motivi di sicurezza.
Foto di pag. 12-13 e di pag. 19, pur riportando date diverse, dal punto di ripresa, dalle barche presenti e dalle conizioni di luce sembrano riprese a pochi minuti di distanza l'una dall'altra.
Pag. 33, la foto riguarda la linea Alcamo D.-Palermo, nei pressi di Castellammare del Golfo o poco oltre in direzione del capoluogo siciliano.
Pag. 43 il carrello 4157 è stato demolito a Pontremoli, che è in provincia non di Macerata (MA) ma di Massa Carrara (MC).
Articolo sulla meridionale: una rilettura prima della pubblicazione non avrebbe fatto male, molte ripetizioni vicine di singole parole (stazione, costruzione, ecc.) e qualche refuso di troppo.
Riserva per gli ETR: in coda si legge che l'eventualità di avere 4 pantografi in presa, compreso quello della macchina di soccorso, era riservato SOLO ai treni di Ale d'anteguerra, 883, 803, Varesine in quanto per le 840, 540, 660 e 601, a causa delle maggiori velocità massime, era ammesso un pantografo alzato ogni due motrici. peccato che le foto a pag. 62 e 63 dimostrino il contrario: La E646 traina la Freccia della Laguna con in seconda e terza posizione due Ale con gli organi in presa, e nella foto precedente si vede che la motrice di coda ha pure il pantografo alzato! Totale 4, come però anche ammesso dalle disposizioni in deroga pubblicate a fine articolo.
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