Venerdì mi sono trovato a Milano a dover aspettare mia moglie, impegnata presso il cliente in via Vico, per alcune ore.
O mi parcheggio in un bar o nel micro parco di via Vico per alcune ore o
magari provo a passare piacevolmente del tempo nell'indegno della scienza e della tecnica.
Ma cosa ti trovo ? Dei tre "marciapiedi" del carcere ferroviario, solo uno non è chiuso al pubblico. La 552 la vedi solo di 3/4, come la P7 e la E430.
La E550 030 la intravedi, la E330 la intuisci
Ls 470 la riconosci per la carboniera che intravedi.
Rimangono ALn 448, cui non è dato alcun risalto, la T3 FNM e la "masenetta" MTB, con relativo materiale rimorchiato -ambedue analoghe a materiale SV-.
Il materiale di segnalamento, con tutti i fili di azionamento, non è degnato di un cartellino.
Il padiglione ferroviario è uno dei luogni più impressionanti del museo, certo, neanche il più trucido splatter ti impressiona tanto.
Non parliamo delle informazioni date alla povera e giovane quida, un sacco di tempo sotto un Texan da addestramento, neanche una frase per la ALn, niente per il carrello italiano...
Delusione e disgustorama.
Provo a rifarmi col padiglione navale.
Bingo!, un intero piano chiuso al pubblico (l'inferiore), puoi vederti una goletta e poco altro (un paio di pezzi contraerei). Riproduzione del Biancamano invisitabile, tanti metri quadrati spesi per il toti shop (a far entrare quella supposta che gli ha lasciato le casse in crisi ce l'hanno fatta, a far uscire la 691...)
A ripensarci messi in un posto infelice, ai piani di sopra c'è il reparto aereonautico. Dove ricevo il colpo di grazia. Mi sono guardato le varie motorizzazioni (ma in un motore a stella i cilindri girano con l'elica ????? Affermazione della guida che non ha degnato di una parola la ALn448). Mi volto e vedo uno scheletro appoggiato ad un carrellino le cui ruote sono prive di pneumatici: è il cadavere in avanzato stato di decomposizione del Campini-Caproni CC-2, privo di ali. Non ho parole.
Delusione e disgustorama. Portate altrove i vostri figli. Consiglio Monaco e Norimberga. Saranno anche distanti ma sono musei seri.