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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: nuovo TT e storia bello ma...
MessaggioInviato: domenica 16 novembre 2008, 15:55 
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Iscritto il: sabato 6 maggio 2006, 15:55
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Località: bologna
Esposto ieri sera sopra lo scaffale l'ultimo numero di TTstoria è (come sempre)stato letto direttamente dentro i locali di Feltrinelli(troppal'attesa per resistere oltre).
Articoli su articoli notevoli, al livello a cui questa casa editrice ci ha abituato....salvo il penultimo,non volendo calcolare sviste a livello di impaginazione che trasformano le nostre locoterder speciali in altro, già la definizione come <tipo 21>dei bagagliai toletta trasformati con dentiera lascia o genera dei dubbi,il tempo tra ordine e consegna viene valutato in modo diverso da vari studiosi, ma qui' la definizione è un po' lontana sia dall opera dell Cherubini che da quella del Principe, per non citare il riepilogo 1922 in cui essendo riportato il gruppo a mano potrebbe non fare testo.
L'errore a mio giudizio peggiore è nella didascalia della foto del treno in partenza, citando come cellulare una carrozza a terrazzini genera una comprensione distorta del testo,e di errore notevole si tratta, perchè i cellulari tipo 1911 sono notevolmente piu' corti oltre avere i finestrini di forma diversissima,quelli degli anni trenta hanno si il terrazzino ma sono a cassa metallica di forma simile alle carrozze coeve,il mezzo in foto sembra una ex reti forse una 72000.
Mi genera dei dubbi anche l'affermazione del trasbordo obbligatorio ma,non ho notizie certe quindi non posso affermare sia inesatto, pero'l'esercizio fs su altre linee prevedeva le carrozze dirette nonostante il tratto a dentiera, anche le foto dell articolo che mostrano la presenza di carrozze varie aggangiate al bagagliaio freno farebbe pensare che almeno fino al periodo tre le due guerre l'uso di materiale in servizio diretto(all epoca molto frequente) sia stato possibile.
Parlare di delusione è eccessivo, ma ribadisco, almeno io mi sono abituato ad uno standard altissimo quindi a prendere quanto riportato come vangelo e usare le pubblicazioni(TT TTS ecc ecc)come pietra di paragone,non ricordo in altri numeri di errori altro che episodici, un articolo che ne contiene cosi' tanti è decisamente fuori standard, da a torto l' impressione che sia stato passato appositamente per non essere piu' i primi della classe.
A parte da calcolare lo scritto in altra discussione appena aperta, che aggiunge altri piccoli peccati veniali.
Non mi dilungo oltre,mantengo l'opinione precedente su tutta la redazione che resta altissima nella mia stima.
PS pero' controllate con meno fretta!!
gmg


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MessaggioInviato: martedì 18 novembre 2008, 15:37 
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Iscritto il: lunedì 9 gennaio 2006, 8:29
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Gentile gmg20,
in riferimento ai suoi dubbi ed errori sull'ultimo numero di TT&Storia, abbiamo chiesto la conferma all'autore dell'articolo che infatti ci dice quanto segue:
"Per quanto riguarda la "carrozza cellulare", la notizia mi è stata fornita (e su mia richiesta proprio stamattina confermata) da persone che hanno vissuto quella realtà da ragazzi, come il sig. Giovanni Albertini che - all'epoca poco più che bambino - mi ha raccontato di come una volta, giocandoci dentro con altri amici, rinchiusero in una cella uno di loro per errore, e per la cui "liberazione" il capo-stazione dovette far intervenire i Carabinieri che, scesi da Volterra con una motocicletta, aprirono la celleta perchè erano gli unici che avevano le chiavi. Questa particolare carrozza, infatti, stava in sosta presso lo scalo di Saline e veniva agganciata al treno per Volterra quando occorreva. Se poi è una "carrozza a terrazzini" riadattata a cellulare, oppure un modello di cellulare del 1911 (o del '30) modificato, questo non lo so, ma sta di fatto che l'Albertini me l'ha confermato perchè se lo ricorda benissimo: quella carrozza era utilizzata per il trasporto dei detenuti.
Per quanto riguarda il trasbordo dei passeggeri confermo con certezza assoluta quanto ho scritto: all'inizio veniva usato materiale rotabile ordinario, per cui a Saline avveniva solamente il cambio della locomotiva; dopo il 1921 (con l'adozione, appunto, della carrozze "tipo 1921" serie CDUz/BCDUz munite di ruota dentata e di freni a mano e pneumatico) si rese necessario il trasbordo dei passeggeri a Saline perchè a queste nuove carrozze non veniva consentito il proseguimento del viaggio verso Cecina (anche se, forse, tecnicamente lo avrebbero potuto fare). La cosa, ovviamente, non valeva per la restante tipologia di carri (merci, pianali, etc...).

Questo è quanto: se Lei ha a disposizione immagini o disegni che provano il contrario, saremo ben lieti di darne notizia.
La Redazione


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 Oggetto del messaggio: Tutto Treno n° 224 di Novembre 2008
MessaggioInviato: martedì 25 novembre 2008, 3:17 
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Iscritto il: martedì 28 marzo 2006, 17:03
Messaggi: 32444
Località: Dove i treni sono a vapore e gli scambi a mano
Nell’articolo “I Regimi di Circolazione”, pubblicato su Tutto Treno n° 224 di Novembre 2008, la didascalia delle foto a pag. 27 recita: “… Allora quasi metà della rete aveva il blocco telefonico, che ormai sopravvive solo sulla Colico – Chiavenna, sulla Albate C. – Molteno e sulla Asciano – Monteantico riservata a servizi turistici. …”.
In realtà il blocco telefonico è ancora in uso sulla Colico – Chiavenna, sulla Albate C. – Molteno e sulla Gorizia C.le – Nova Gorica, invece la linea Asciano – Monte Antico è sottoposta ad una normativa particolare diramata nel 2004 dalla Direzione Tecnica a firma dell’ing. Elia ed integrata nel dettaglio dalla DCM Firenze e dal RTM Siena.
Con tale normativa il sistema di esercizio viene stabilito nel D.C.O. su C.T.C., mentre il regime di circolazione viene stabilito nel “giunto telefonico”. Nello specifico caso, il “giunto” consiste nella trasmissione al D.C.O., da parte del capotreno del “treno natura”, di un dispaccio attestante che il treno è arrivato completo ad Asciano o a Monte Antico. Il capotreno dovrà aver ricevuto nulla osta scritto dal D.C.O. anche per la partenza da una delle due stazioni verso l’altra. In caso di guasto delle telecomunicazioni, la circolazione deve essere sospesa fino al loro ripristino.
Tempo fa erano in corso lavori per attrezzare la linea con il Bca, poi sospesi in attesa di ulteriore finanziamento per il loro completamento.
Omnibus


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MessaggioInviato: martedì 25 novembre 2008, 16:04 
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Iscritto il: domenica 19 marzo 2006, 21:42
Messaggi: 706
Grazie come sempre a omnibus, che finalmente (per me) ha chiarito un dubbio, in quanto il regime in atto sulla Asciano-Monteantico non è deducibile con chiarezza dalla cartografia FS. Per tornare a TTS, vorrei fare i complimenti a Salvo Bordonaro per il pezzo su Modica. Sarebbe stimolante leggere altri articoli del genere, improntati su testimonianze di vecchi (Bordonaro non me ne voglia) appassionati, che parlano con cognizione di causa e con il cuore delle nostre ferrovie negli scorsi decenni.


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MessaggioInviato: martedì 25 novembre 2008, 19:50 
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Iscritto il: lunedì 10 aprile 2006, 15:34
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Località: Colle di Val d'Elsa Si
nell'ultimo numero si tratta della Saline-Volterra: ho molto apprezzato quanto ha scritto Alessio Guiggi.
Per quanto riguarda la diatriba sul materiale rotabile penso che sia più importante poter ammirare foto e disegni anche se talvolta può capitare di incorrere in errori.
Ho potuto visitare la mostra che è stata realizzata a Volterra in occasione del 50° della chiusura della linea.Da informazioni ricevute gli organizzatori dellal mostra avrebbero intenzione di portarla nei piccoli centri attraversati dalla linea ferroviaria. Penso che si un'ottima idea pe rmantenere vico un interesse per la ferrovia che rischia seriamente la chiusura nel tratto ancora in servizio fra Saline e Cecina.


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MessaggioInviato: mercoledì 14 gennaio 2009, 10:49 
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Iscritto il: martedì 18 novembre 2008, 16:55
Messaggi: 2
Località: Volterra
Per togliere ogni dubbio ed a conferma della veridicità di quanto riportato nell'articolo in questione, suggerisco la lettura dei seguenti studi:

"La costruzione della linea in aderenza mista Saline-Volterra" dell'ing. Pietro Lanino in RIVISTA TECNICA delle ferrovie italiane n°3-marzo 1912.
"La ferrovia di Volterra" di A. Betti Carboncini, pubblicato in I TRENI n°30-maggio 1983;
"La cremagliera di Volterra" di A. Maccarini, pubblicato in AMICO TRENO n°1-gennaio1996;
"Un trenino fra le biancane del volterrano" di G. Albertini, pubblicato in LA COMUNITA' DI POMARANCE n°3 del 1996;
"La ferrovia a cremagliera Saline-Volterra" di R. RIU pubblicata in Pisa Economica n°4 del 1997;


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