In riferimento all'articolo sui merci Diesel intorno a Roma, riprendo l'argomento di questo famoso merci già affrontato in passato da una testata concorrente, riconsiderando l'inutilità e il costo evitabile di lunghe trasferte per materiali, macchine e personale da/per Roma alla stazione di destinazione dei carri. Inutile far percorrere 80km in andata e ritorno alla Diesel (e alla motrice elettrica disattiva!) quando si potrebbe "appoggiare" il tutto alla vicina Orte, dalla quale eventualmente potrebbe partire una D145 colà distaccata e percorrere una decina di km solamente. Idem l'elettrica potrebbe parcheggiarsi ad Orte in attesa del nuovo servizio e se necessario andare a Roma in composizione ad altri convogli. Sprechi ingiustificabili.

A prima vista, sì.
In realtà l'organizzazione di detti servizi è spesso molto più complessa di come appaia e alcuni fattori sfuggono all'appassionato come noi.
In ogni caso, se consideri sprechi gli itinerari tortuosi di alcuni servizi merci, dovresti esaminare ad esempio i giri dei carri singoli tra stazione di partenza-tradotte-merci interzona-terminalizzazioni-stazione di arrivo.
Ti ringrazio per l'attenzione all'articolo!

a leggere l'articolo su iT risulta che Orte non può mandare nè macchine nè personale perchè sono tutti/e a carico della Regionale e non fa service per altre Direzioni. E si tratta solo di trasferire una colonna di carri senza altre manovre!
Eppoi esiste una stazione ancor più vicina alla cava di Grotte S. Stefano, nei pressi Viterbo, ma essendo troppo a ridosso i camion non viaggierebbero e se non si crea lavoro al gommato...

Le motivazioni sono diverse e complesse, così nel caso specifico ho preferito essere solo testimone della notizia.

Per il resto... tutto si può discutere e ipotizzare, però entriamo in logiche commerciali.

in ferrovia ci sono troppe logiche illogiche, delle quali non inizio nemmeno un elenco di esempi per non (far) rabbrividire.