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I mercati premiano la finanziaria senza tasse della Spagna
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Autore:  crosshead [ venerdì 23 dicembre 2011, 1:20 ]
Oggetto del messaggio:  I mercati premiano la finanziaria senza tasse della Spagna

Dopo la manovra in Spagna, lo spread conferma che la ricetta giusta è quella di Rajoy.



In Spagna si festeggia per due notizie positive. Sono stati collocati sul mercato titoli di Stato a rendimenti dimezzati rispetto all’ultima asta,promossi a pieni voti dai mercati. Grande fiducia al nuovo leader Mariano Rajoy che avendo ottenuto la fiducia, già venerdì potrà dar vita alla sua finanziaria taglia-spesa, che non aumenterà di un euro le tasse.

Quindi se da un lato, i mercati hanno bocciato la scarica di balzelli del governo Monti, dall’alto hanno premiato la Spagna, che tra l’altro riuscirà a chiudere il 2011 con un deficit/Pil del 4,8%, ben lontano dal 6% imposto come tetto massimo da Bruxelles.

Questa è l’ennesima dimostrazione che gli operatori finanziari non si lasciano incantare dal terrorismo mediatico messo in atto dai nostri rappresentanti istituzionali, ma guardano la realtà, la sostanza, i numeri.
Questi purtroppo confermano che il salasso targato Monti, porterà solo a recessione, senza alcuna sistemazione dei conti pubblici, perché se gli spread restano alti e le aste di Bot e Btp continuano a costare caro al Tesoro, altro che da parlare di ius solis per gli immigrati o di riaprire i concorsi pubblici per gli insegnanti e spalancare le porte delle patrie galere.

In Italia l’emergenza continua e non si fermerà finché il governo non capirà che si deve tagliare la spesa e far ripartire la crescita, naturalmente abbassando le tasse.

Lo dimostrano i mercati che credono di più a Bonanni, quando dice che “questa manovra poteva farla mio zio”, piuttosto che ai professori che stanno dimostrando di conoscere sempre meno, o di non conoscere affatto quali sono le leve giuste su cui puntare per portare l’Italia fuori dalla serie B europea.

Autore:  evil_weevil [ venerdì 23 dicembre 2011, 8:51 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I mercati premiano la finanziaria senza tasse della Spag

E come è stata tagliata la spesa pubblica in Spagna?

Autore:  EritreoCazzulati [ venerdì 23 dicembre 2011, 11:48 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I mercati premiano la finanziaria senza tasse della Spag

Qui è spiegato a grandi linee:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-12-23/italia-spagna-stessa-meta-084807.shtml?uuid=AaYmLwWE
Qui invece si scende un po' più nel dettaglio:
http://www.atlasweb.it/2011/12/21/spagna-le-prime-misure-del-governo-rajoy-579.html

Sostanzialmente però i problemi spagnoli erano e sono tutt'ora abbastanza diversi da quelli italiani:
La Spagna ha un debito pubblico relativamente basso (circa 63%) e dovuto in gran parte ad ingenti investimenti in infrastrutture. I problemi spagnoli sono dati soprattutto dall'esplosione della bolla immobiliare e dal conseguente aumento del rapporto deficit/pil. Con questa manovra, soprattutto per via dell'iva agevolata sugli immobili, si cerca di far ripartire quel mercato senza però pesare sulle casse pubbliche e questo atteggiamento viene giustamente premiato dai mercati, anche perchè oltre a questo sono previsti alti investimenti in infrastrutture ed agevolazioni varie con lo scopo di favorire l'occupazione. Loro tra l'altro la riforma del mercato del lavoro l'hanno già fatta.

Noi invece non abbiamo problemi di deficit, tant'è che raggiungeremo il pareggio nel 2013. Il grosso problema però è un debito pubblico enorme ed impossibile da abbattere in assenza di crescita. Ecco: gli spagnoli sono stati premiati perchè hanno pensato alla crescita e lo hanno fatto senza pesare sui bilanci statali. Noi invece siamo ancora nel guado perchè sul lato crescita non abbiamo ancora fatto praticamente nulla, anzi, aumentando le tasse abbiamo in prospettiva aggravato questo problema.

In Italia inoltre si sconta anche la solita instabilità politica: vero che ci sono 3 partiti belli grossi a sostenere Monti, ma finchè ogni parlamentare di maggioranza continua a manifestare in pubblico i suoi mal di pancia relativi ad ogni singolo provvedimento, non si dà certo l'idea della coesione che sarebbe necessaria in questo periodo...

Ciao,
Lorenzo

Autore:  Marco Rivola [ sabato 24 dicembre 2011, 10:32 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I mercati premiano la finanziaria senza tasse della Spag

Auguri agli spagnoli. Vedremo se le rose fioriranno.

Quanto ai tagli in Italia, fin dove si può arrivare? Ancora tagli alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco, alla sanità, alla scuola, agli enti locali, già tutti in difficoltà adesso?
Vorrebbe dire un peggioramento dei servizi o la necessità per i cittadini di mettere le mani al portafogli (tassazione occulta) per usufruirne o per averne di decenti.
Inoltre anche i tagli, per quanto strano possa sembrare, hanno effetti recessivi.

Detto ciò, l'aumento del carico fiscale non mi soddisfa per nulla. Ma in un paese dove si ruba e si sperpera il denaro pubblico, si froda impunemente il fisco in misura inimmaginabile nei paesi civili quali vere alternative esistevano?

Lotta all'evasione fiscale? Qualcosa il governo Monti sta tentando di fare, ma la strada è lunga e difficile dopo decenni di tolleranza o di protezione governativa degli evasori.
Senza contare il fenomeno delle bustarelle e dei "favori" (prodotti e servizi gratis o superscontati) a una parte di coloro che dovrebbero compiere gli accertamenti.

Autore:  EritreoCazzulati [ domenica 25 dicembre 2011, 10:49 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I mercati premiano la finanziaria senza tasse della Spag

Marco Rivola ha scritto:
Quanto ai tagli in Italia, fin dove si può arrivare? Ancora tagli alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco, alla sanità, alla scuola, agli enti locali, già tutti in difficoltà adesso?
Difficoltà... tutti siamo in difficoltà, si tratta solo di imparare a gestire meglio i soldi a disposizione, cosa che nel pubblico almeno qui in Italia sembra pura utopia. Io ho ancora qualche barlume di speranza, ma questi tecnici ultimamente ci stanno mettendo molto del loro per togliermi anche quella...

Marco Rivola ha scritto:
Inoltre anche i tagli, per quanto strano possa sembrare, hanno effetti recessivi.
Non è per nulla strano anzi, è una logica conseguenza. Fondamentalmente però se vuoi rimettere in ordine i tuoi conti le scelte sono sempre quelle due lì: o aumenti le entrate (tasse) o diminuisci la spesa. Ci sono un sacco di teorie economiche che propendono per l'una o per l'altra soluzione.

Personalmente penso che per uscire da questa crisi le politiche di sola austerity da scuola austriaca (quelle per inteso "imposte" dalla Germania) non siano le più appropriate: vero che riducendo i salari si aumenta la competitività e si riesce a far ripartire l'economia, ma bisogna vedere anche da che livello si riparte...
D'altro canto non mi convincono per nulla neanche le proposte neokeynesiane: un aumento della spesa pubblica, magari accompagnato dalla stampa di moneta avrebbe effetti positivi SOLO in presenza di riforme che possano rendere il Paese più competitivo e che mantengano stabilmente sotto controllo il debito. In assenza di questo prerequisito fondamentale la maggiore liquidità prodotta da queste politiche espansive non farebbe altro che uscire dall'Italia per trasferirsi altrove per via della nostra scarsa competitività.
Insomma, si torna sempre lì: la spesa pubblica non è un male assoluto. Lo diventa quando viene fatta male. L'Italia è purtroppo uno dei paesi europei con la più bassa efficienza di spesa.
Politiche neokeynesiane pure possono andare bene ad esempio in Svezia, paese nel quale un alto grado di civiltà a cui consegue un alto livello di efficienza ANCHE nel pubblico, consentono un alto livello di competitività anche in presenza di una forte tassazione.
In un paese come l'Italia invece questa cosa è nei fatti praticamente impossibile: diciamoci una volta per tutte la verità, NON NE SIAMO CAPACI!
Sappiamo fare un sacco di altre cose che gli svedesi o i tedeschi non sanno fare ma da quel punto di vista lì non c'è trippa per gatti.
E questa non è una questione di mancati introiti per via dell'evasione: è proprio una questione di soldi spesi male!

In assenza di efficienza nella spesa quindi a noi non resta che il "piano B": quello indicato dalla BCE qualche mese fa e quello che i mercati hanno ribadito con l'ultima asta di titoli di stato spagnoli, con rendimenti letteralmente crollati proprio perchè la strada intrapresa è quella di una maggiore libertà economica (con conseguenti minori garanzie sociali). Noi abbiamo fatto la scelta opposta ed il nostro spread è "stranamente" inchiodato a 500: i mercati in questo modo ci dicono semplicemente che se vogliamo proseguire su questa strada, il fallimento è l'esito più probabile.

Noi siamo il tipico paese per cui vale l'assioma "il privato è più efficiente del pubblico". Non perchè il privato sia particolarmente efficiente, ma proprio perchè il pubblico italiano (salvo rarissimi casi) è altamente inefficiente. Finchè questo assioma continuerà a valere (e l'evidenza dei fatti dimostra purtroppo che in Italia pubblico = inefficienza), a noi non resta che la strada di ridurre la spesa: non c'è proprio scelta.

Ciao,
Lorenzo

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